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Il National Geographic Explorer che fotografa i dettagli nascosti del mondo naturale

National Geographic photo business cards

Matthew Cicanese, fotografo pluripremiato e National Geographic Explorer, ci racconta come ha trovato la sua nicchia di mercato e che cosa fa per farsi notare.

Il fotografo naturalista Matthew Cicanese descrive se stesso dicendo che è specializzato in “macro fotografia di quelli che io chiamo i soggetti più deboli ed emarginati del pianeta Terra, quelli che noi esseri umani tendiamo a dimenticare.” Ma come fa a concentrarsi sui dettagli e, allo stesso tempo, gestire la sua carriera di fotografo di successo?

Oltre a essere National Geographic Explorer, documentarista e fotografo emergente della  International League of Conservation Photographers (iLCP), Matthew è anche sopravvissuto alla meningite, a causa della quale ha perso l’uso di un occhio e di un orecchio.

Dopo un’infanzia trascorsa a osservare la natura nei minimi dettagli, Matthew ha iniziato a esplorare un mondo poco conosciuto tramite le sue straordinarie fotografie, documentando gli affascinanti particolari della natura che ci circondano e a cui raramente prestiamo molta attenzione.

Abbiamo parlato con Matthew di come ha trasformato la sua passione in una professione, di come possono fare gli artisti per distinguersi e dei vantaggi che derivano dall’osservazione dei particolari.

Allora, Matthew, raccontaci di te e del tuo background.

Sono cresciuto in Florida, a Dade City, esplorando le foreste di querce della mia zona. La storia naturale mi ha sempre appassionato. Quando non giocavo con i videogiochi, uscivo a esplorare il bosco dietro casa, e catturavo insetti, mi arrampicavo sugli alberi e inseguivo le lucertole.

All’università ho studiato scienze ambientali e poi ho fatto un master in arti sperimentali e documentaristiche. Ora lavoro come libero professionista e mi occupo di arte, narrazione visiva, comunicazione scientifica e di tutela dell’ambiente per varie organizzazioni, dalle ONG alle istituzioni educative di tutto il mondo.

Quando hai deciso di diventare un fotografo professionista?

Ho sempre osservato il mondo in modo diverso dalla maggioranze delle persone. In un certo senso, il fatto di essere sordo e cieco mi ha spinto ad ammirare con stupore i piccoli dettagli della natura e a studiarli in modo quasi ossessivo.

Ho scoperto ben presto che quasi tutti gli esploratori e avventurieri non sono specializzati in fotografia, ma piuttosto nelle branche di storia naturale che più li affascinano.

La mia specialità sono gli organismi che sono sempre nel nostro campo visivo ma che solitamente non notiamo. Licheni, funghi e insetti sono solo alcuni dei soggetti che fanno parte di questo gruppo di organismi spesso trascurati ma che contribuiscono al buon funzionamento del nostro pianeta.

Ho un modo molto originale di vedere e documentare i miei soggetti che unisce alla mia curiosità infantile di quando esploravo i boschi, la passione per la conoscenza scientifica e la capacità di evocare con la fotografia temi narrativi che provocano reazioni forti.

Come sei diventato National Geographic Explorer?

Nel 2016, ho ricevuto una sovvenzione per effettuare una spedizione in Islanda e documentare la biodiversità dei licheni che si trovano lì. Diventare National Geographic Explorer significa entrare a far parte di una comunità internazionale di persone che sono profondamente dedite alla loro missione, che consiste nel mostrare il mondo agli altri sotto una nuova luce.

Che consigli daresti ai fotografi che desiderano far conoscere il loro lavoro?

Il desiderio di vedere pubblicato il proprio lavoro non dovrebbe mai prendere il sopravvento sul desiderio di produrre tale lavoro. Se si è preoccupati di vedere riconosciuto quello che si fa ma non si sente lo stimolo a fare, questo potrebbe ostacolare il proprio percorso di crescita.

Detto questo, oltre a sfruttare i social media, consiglio di fare network in occasione di conferenze, revisioni dei portafogli e in altri luoghi dove si incontrano gli influencer del settore: è un ottimo modo per farsi conoscere.  

Hai qualche consiglio su come fare network per i fotografi alle prime armi?

Bisogna avere coraggio e non aver paura di presentarsi alle persone, stando attenti però a non esagerare. Si deve trovare il giusto equilibrio, ma dopo averlo fatto per qualche anno, vedo che le persone iniziano a cercare me, invece del contrario.

Quando ci si mette in gioco, la cosa più difficile è accettare le critiche negative, ma anche in questo caso bisogna avere la forza di rialzarsi e provare di nuovo. Gli insuccessi vanno considerati un primo passo verso il successo, altrimenti rischiano di diventare ancore che ci fanno affondare.

Sembra che tu sia sempre in giro: come fai a organizzarti?

Compilo elenchi settimanale delle cose da fare e metto i vari compiti in ordine di precedenza. Quando si tratta di programmare il mio lavoro, tengo un calendario molto dettagliato, che si è dimostrato utilissimo. Sapere quello che devo fare fin nei minimi particolari mi aiuta a mettere ordine nel caos.

Come hai costruito l’identità del tuo brand?

Per rappresentare il proprio brand complessivo, è importante che lo stile di lavoro, la comunicazione, i valori e gli obiettivi siano omogenei. Se non si crea un proprio brand, è molto più difficile farsi conoscere nell’ambiente per il proprio stile di lavoro.

Un sito ben progettato è un altro must per qualunque professionista che desideri rafforzare la propria brand identity. Consiglio di non preoccuparsi troppo di cose come il logo e di realizzare un sito che contenga tutte le informazioni necessarie e una panoramica dei lavori migliori.

Che impatto hanno avuto finora i social media sulla tua carriera?

I social media sono fondamentali per coinvolgere il pubblico che apprezza il mio lavoro e raggiungere sempre nuove persone. Mi consentono di aggiornare chi mi segue sui miei ultimi lavori e di condividere le mie esperienze.

Se si usano piattaforme come Instagram, è importante postare solo i lavori pertinenti alla propria nicchia di mercato e interagire con i follower in modo autentico.

Un ottimo modo per coinvolgere il proprio pubblico è creare delle storie, anche se è importante non condividere troppo, per spingere le persone a voler scoprire di più.

Parlaci delle tue MOOcard. Perché hai scelto le MiniCard per mettere in risalto le tue fotografie?

I miei biglietti mostrano una gamma eclettica di soggetti tratti dal mio lavoro. Ho scelto la finitura lucida per far spiccare al massimo i colori vividi delle mie fotografie.

Utilizzo le MiniCard perché ritengo che i biglietti da visita non debbano essere pieni di informazioni e volevo anche ridurre la mia impronta di carbonio.

Inoltre, hanno le dimensioni ideali per dare un’idea di una scena o di un soggetto senza rivelare l’intera immagine. In questo modo, le persone che ricevono i miei biglietti da visita sono motivate a esplorare il mio sito per vedere il resto della foto.

Come hanno reagito le persone ai tuoi biglietti da visita finora?

Piacciono sempre molto a tutti, e la gente di solito me ne chiede più di una, perché sono piccole opere d’arte da collezionare.

Distinguiti dalla massa e crea le tue MiniCard

Petit guide pour vous aider à définir la personnalité de votre marque et la trajectoire que vous souhaitez emprunter.

La définition d’une marque est davantage une affaire d’identification que de création. Commencez par explorer la personnalité de votre entreprise, avant de choisir comment la présenter dans son environnement.

Définir votre identité de marque

Votre marque est un mille-feuille. D’abord, il y a vos clients et leurs besoins. Puis vos objectifs, votre style de management et votre façon de vous distinguer de la concurrence. Il y a aussi beaucoup de votre propre personnalité et de celle de vos employés – si vous en avez – dans votre marque.

Tout cela s’exprime à travers vos outils de communication marketing, dans le ton que vous utilisez et dans les décisions que vous prenez.

Si vous venez de vous lancer, vous n’avez peut-être pas encore commencé à façonner votre image de marque. Comme souvent dans l’univers des marques, le client est un bon point de départ.

Identifiez des personas

L’exercice suivant vous aidera à dresser le portrait de vos clients et à identifier leurs motivations. Écrivez vos réponses pour commencer à mieux comprendre comment vous êtes perçus par ceux qui vous fréquentent.

  1. Quel est l’âge moyen de mes clients, leur sexe, leurs centres d’intérêt et leur budget ?
  2. Quel est notre principal avantage à leurs yeux ?
  3. Pourquoi nous choisissent-ils plutôt que nos concurrents ?
  4. Quels problèmes pouvons-nous les aider à résoudre ?

Vous aurez peut-être plusieurs personas. Si vous êtes joaillier, par exemple, certains de vos clients achèteront pour eux-mêmes et d’autres pour faire un cadeau. Répétez cet exercice autant de fois que vous pensez avoir de personas et, si possible, faites-le réaliser par d’autres au sein de l’entreprise.

Définissez vos valeurs

Les valeurs d’une marque sont un aperçu rapide de sa personnalité, pour résumer : qui vous voulez être et ce en quoi vous croyez. Les entreprises définissent en général 4 ou 5 termes, comme “chaleureux” ou “optimiste” qui rappellent leur aspirations et leurs croyances. Elles s’y réfèrent régulièrement pour ne pas perdre de vue leurs objectifs et leur cohérence, au moment de lancer une nouvelle campagne, par exemple. Pourquoi ne pas afficher les vôtres dans vos locaux pour ne pas les oublier ?

Il existe un moyen ludique pour identifier les valeurs de votre marque : le tri par cartes. Munissez-vous de feuilles et d’un stylo, et prêtez-vous au jeu tout seul ou en équipe.

  1. Écrivez tous les adjectifs qui vous passent par la tête pour décrire votre entreprise sur des post-it. Cantonnez-vous aux mots uniques, pas de phrases.
  2. Faites un tri entre ceux qui vous plaisent et ceux qui vous déplaisent. Éventuellement, faites une troisième pile si vous hésitez.
  3. Éliminez les synonymes et sélectionnez-en 5 ou 6 parmi ceux que vous aimez. Variez-les, et le tour est joué !

Donnez corps à votre marque

Vous avez conceptualisé votre marque et vos clients. Il est désormais temps de donner une apparence à vos idées.

Vous devrez définir le ton que vous voulez utiliser dans votre communication. Pour cela, partez de vos valeurs de marque et faites une liste des mots, expressions et façons de parler qui vous conviennent ou pas. Par exemple, allez-vous utiliser des points d’exclamation, des emojis, un langage familier ? Avez-vous un slogan ?

Pour l’aspect visuel, vous devrez choisir une palette de couleurs, une typographie et quelques designs qui rendront votre marque plus facilement identifiable. Limitez-vous à 2 ou 3 couleurs et jouez seulement sur les nuances pour garder une ligne directrice. Optez pour des tons sombres ou plus clairs, un style épuré ou plus fourni. La définition de votre charte graphique devrait assez vite déboucher sur la création de votre premier logo.

La marque est une aventure haletante, sans temps morts, mais des solutions existent pour se lancer en douceur. Commencez avec des Cartes de Visite pour ajouter une touche personnelle à votre branding professionnel.

Produce UK crée des événements extraordinaires pour de grandes marques. Voici comment l’entreprise mène à bien ses projets titanesques.

Un concert de piano éclairé par 44 lampes sensorielles suspendues, une benne transformée en galerie… Produce UK crée des événements qui « éblouissent les sens ».

Cette agence de création artistique et événementielle crée des expériences à couper le souffle pour des marques mondialement connues comme Adidas, Hem et Hyundai.

L’entreprise a été lancée il y a dix ans par Catherine Borowski, qui la dirige encore à ce jour. « J’avais identifié le besoin d’une agence véritablement artistique qui produirait des expériences hors du commun pour les marques et les promoteurs, avec un sens de l’espace, du lieu et de la créativité », raconte Catherine Borowski. « Nous avons une équipe incroyable de talents créatifs : artistes conceptuels, producteurs, médiateurs culturels, penseurs, designers, directeurs artistiques… »

Si l’on compte aussi les chanteurs, les accessoiristes, le coach de vie, le compositeur et le pilote d’hélicoptère de l’équipe, on comprend que Catherine Borowski veille à ce que les ressources et les compétences restent dans l’entreprise, pour former l’univers unique de Produce UK.

Skip Gallery

Des événements qui font du bruit

En mars 2017 a été lancé l’un des projets les plus ambitieux de Produce UK à ce jour, SKIP Gallery. Depuis son ouverture, cette galerie a accueilli six expositions dans sa benne artistique, en collaboration avec certains des artistes contemporains les plus célèbres du Royaume-Uni : David Shrigley, Ben Eine et Gavin Turk, pour n’en nommer que quelques-uns.

Avec une marque qu’elle décrit comme « farouchement indépendante, dynamique et audacieuse », Catherine Bukowski nous offre un véritable festin visuel, qui donne à réfléchir et fait du design une expérience à partager. « Nos clients aiment travailler avec nous, parce qu’on leur donne une bonne image », dit-elle en riant.

Produce affiche la même simplicité directe dans son nom que dans son mode opératoire. « On produit des trucs », résume Catherine Borowski. Et pourtant, les exploits qu’elle accomplit avec son équipe et ses aspirations n’ont rien de simple. Quand Produce UK n’essaie pas de faire entre un musée dans une benne, l’équipe a la folie des grandeurs et réalise des projets à grande échelle.

Parmi les collaborations, on dénombre un magasin éphémère en forme de toboggan géant éclairé par LED dans le Wembley Park de Londres, un « fandome de football » avec un écran panoramique de 91 mètres et enfin l’événement favori de Catherine Borowski à ce jour : le lancement britannique de la Drag Race de RuPaul pour truTV.

« Nous avons organisé un défilé en direct, jugé par RuPaul elle-même, qui a fait le déplacement pour la finale », explique-t-elle. « Je suis très fan et en personne, je l’ai trouvée généreuse, pétillante et très intelligente. »

Dans les coulisses d’un projet

Qu’est-ce qui fait que les idées de Produce UK sortent autant du lot ?

« Notre équipe d’artistes et de créatifs est toujours à l’écoute des nouveaux mouvements, tendances, styles et techniques de production », explique Catherine Borowski. « L’idée est de stimuler l’imagination de nos clients, visiteurs et invités, et de faire quelque chose de si somptueux visuellement que les gens se sentent obligés de diffuser sur Instagram. »

« Nous aimons nous plonger dans l’univers du client, que ce soit à l’occasion d’un café ou d’une visite du site, afin de comprendre ce qui le motive. » Les séances de brainstorming à l’issue de cette expérience peuvent avoir lieu n’importe où, « sur une benne à ordures ou à l’arrière d’un Uber ! », confie-t-elle.

L’activité de création d’espace culturel vient de ce qu’elle décrit comme « une obsession des non-lieux et des espaces de bureau » et transforme divers espaces publics en sites temporaires d’événements et d’échanges expérimentaux.

« Nos projets de création d’espaces culturels nourrissent nos projets événementiels », explique Catherine Borowski. « En puisant dans toutes nos ressources, nous créons des stratégies complètes à 360 degrés, du concept au produit fini. »

« Le placemaking consiste à considérer les espaces publics de manière totale, afin d’amplifier la présence d’un lieu de façon pertinente par rapport à ses caractéristiques uniques. »

« En gros, nous créons des destinations et des endroits où les gens vont et veulent aller. »

Un marketing qui se démarque

Dans un secteur extrêmement créatif, le marketing est essentiel au succès de la marque. « Il est essentiel que notre marketing reflète la méthode Produce UK, et que nous nous efforcions d’être audacieux et créatifs », commente Catherine Borowski.

Après avoir exploré diverses voies possibles, Produce UK a fait en sorte d’être suffisamment visible pour attirer les produits à grande échelle qui sont la spécialité de ses créatifs.

« Notre tactique inclut des études, la présentation d’un rapport de tendance bimestriel et une forte présence sur les réseaux sociaux », explique Catherine Borowski. « Nous avons également lancé Place:Labs, un forum trimestriel où les gens qui travaillent dans différents espaces peuvent se rencontrer. Nous décrivons ce projet comme « un lieu laboratoire qui inspire l’avenir ». »

La stratégie de l’entreprise inclut les Cartes de Visite de Catherine Borowski, aussi remarquables que ses projets. « Nous avons les Cartes de Visite Luxe 600g/m², et franchement elles sont géniales. », dit-elle. « J’adore l’épaisseur et le poids : tout en elles suggère la qualité et la réflexion. »

Comme pour la plupart des éléments liés à son entreprise, ses Cartes de Visite sont devenues un sujet de discussion « Tout le monde aime nos cartes », témoigne-t-elle. « Chaque fois que j’en donne une, je reçois des commentaires sur l’épaisseur et on me demande les coordonnées de mon imprimeur. Je suis une vraie ambassadrice MOO ! »

« Je viens d’aller au Japon, le pays de la carte de visite, et même là, j’ai reçu des réactions incroyables. »

Les avantages de l’excellence

Quel conseil Catherine Borowski donnerait-elle à quelqu’un qui se lance dans l’événementiel ? « Sortez des sentiers battus. Prenez des risques. Réglez les problèmes au lieu d’en créer. »

« Gardez le sens de l’humour et le sourire, cela vous ouvrira des portes auprès des clients et des fournisseurs. Montrez-vous reconnaissant. Traitez tout le monde le mieux possible, les éclairagistes, les techniciens de surface, les designers comme les clients. »

Catherine Borowski pratique ce qu’elle prêche et s’engage à soutenir son équipe, constituée à 95% de femmes. « C’est plus une coïncidence qu’une volonté, mais nous offrons des heures de travail très flexibles et reconnaissons que tout le monde a une vie en dehors du travail », dit-elle.

Faites évoluer votre image de marque avec des Cartes de Visite Luxe

Les livraisons peuvent coûter cher aux commerces en ligne, mais grâce à une stratégie efficace, il est tout à fait possible de faire le bonheur de vos clients tout en restant rentable.

Soyons honnêtes, personne n’aime payer des frais de livraison en plus du prix de l’article. Ils sont d’ailleurs offerts par de nombreux détaillants. Aujourd’hui, les clients s’attendent à bénéficier sur les sites en ligne des mêmes conditions qu’ils pourraient retrouver dans un magasin physique, où le coût de livraison est nul (tout comme le coût des retours). Compte tenu de la concurrence entre les détaillants pour offrir la meilleure expérience d’achat en ligne, il peut être difficile de suivre le rythme tout en continuant à faire des bénéfices.

Découvrez les stratégies de livraison les plus populaires et optez pour celle qui convient le mieux à votre business…

  1. Les frais de livraison selon le poids

C’est l’option la plus transparente : vous transférez les frais de livraison et d’emballage directement au client. C’est la solution la plus simple d’un point de vue administratif étant donné que vos frais de livraison ne font pas l’objet de profits ou de pertes. Cette option vous permet aussi de fixer vos prix de manière compétitive car vous ne couvrez pas ou ne subventionnez pas les frais de livraison comme des frais généraux de votre entreprise. En revanche, cela pourrait dissuader les clients d’acheter des articles volumineux ou d’acheter en grande quantité, surtout si les produits que vous vendez ont tendance à être lourds. C’est l’idéal pour les Cartes postales mais pas pour les poteries.

2. Les frais de livraison fixes

Les choses sont bien plus simples pour vous comme pour vos clients lorsque les frais de livraison restent les mêmes quelle que soit la commande. Cela permet également aux clients de bénéficier d’un meilleur tarif en achetant plusieurs articles en une seule commande. Évidemment, cela finira par vous coûter plus cher si vos clients achètent des articles lourds ou encombrants mais le montant de leur commande pourrait compenser cela. Les frais de livraison fixes peuvent être prohibitifs si vos articles sont expédiés depuis différents endroits, par exemple si vous gérez une activité en dropshipping.

Preparing packages

3. La livraison gratuite sur toute commande

Pour de nombreux clients, la livraison gratuite est la référence absolue en matière de politique d’expédition. Tout le monde aime profiter de la livraison gratuite, non ? D’un point de vue commercial, le fait d’avoir au moins une option de livraison économique, toujours gratuite, vous permet de réduire le risque potentiel d’abandon de panier : lorsque le client voit le montant total de sa commande avec le prix de la livraison, il se peut qu’il abandonne son achat avant de procéder au paiement. En revanche, nous vous recommandons de fixer vos prix légèrement au-dessus de la moyenne du marché afin de vous assurer de pouvoir amortir le coût de tous ces frais d’expédition.

4. Les frais de livraison offerts à partir d’un certain seuil

C’est une solution très utilisée par les détaillants en ligne. Les frais de livraison sont annulés au-delà d’un certain montant, par exemple 50 €, de sorte que les clients puissent en profiter pour dépenser plus dans leurs achats. Cela peut véritablement inciter le client à ajouter un ou plusieurs articles à son panier pour atteindre le montant minimum. Cette option peut aussi faire office de technique de prix d’ancrage. Elle fixe de manière implicite un budget pour vos clients lorsqu’ils commencent à naviguer sur votre site. Si le seuil que vous avez fixé est pertinent, vous serez théoriquement en mesure de compenser les frais d’expédition offerts avec les bénéfices issus de ces transactions à forte valeur ajoutée.

Parcel with business card

5. L’abonnement à la livraison prioritaire

En plus de vos options de livraison standard, vous pouvez mettre en place un programme d’abonnement qui permet à vos clients de bénéficier d’un service de livraison Premium (et d’autres avantages si vous le souhaitez), en échange d’une cotisation annuelle. Ce concept a été lancé par Amazon avec son service Prime puis adopté par ASOS et la chaîne de supermarchés britannique Morrisons, entre autres. C’est une excellente façon de fidéliser sa clientèle et de développer son activité, puisque le client fait un investissement qu’il voudra rentabiliser au maximum en passant plusieurs commandes. Tout le monde n’optera pas forcément pour cette option, alors pensez à d’autres possibilités de livraison.

Combiner plusieurs options de livraison

Rien ne vous empêche de combiner plusieurs options de livraison, y compris un service gratuit, un programme de livraison prioritaire Premium, des offres spéciales sur les frais de livraison, et d’autres services comme la livraison le lendemain ou sur signature. Vos clients apprécieront le fait d’avoir le choix entre plusieurs options. Leurs choix pourront vous guider et vous aider à affiner votre politique de livraison.

Vous voulez savoir ce que pensent vos clients ? Accompagnez vos livraisons d’un Flyer qui énonce vos politiques de livraison et les invite à donner leur avis sur ce qu’ils préfèrent.

D’où viennent les clients ? Comment transformer un nouveau client en un client fidèle qui reviendra plusieurs fois vers vous ?

Trouver des clients

Que vous sortiez du salariat pour vous lancer en free-lance ou que vous ayez obtenu votre diplôme récemment, trouver vos premiers clients demande un peu de travail. Heureusement, à ce stade, vous avez le temps de vous concentrer sur cette recherche. Plus tard, vous aurez aussi vos commandes à assurer !

Vous avez donc le temps et la motivation, tout ce qu’il vous faut, c’est de savoir où commencer à chercher. Voici quelques idées pour vous aider à bien démarrer…

1. Parcourez les salons professionnels et les évènements organisés près de chez vous

Apportez vos fidèles Cartes de Visite et votre pile de Flyers et participez aux évènements organisés dans votre région. Vous pouvez retrouver en ligne des listes d’évènements sur des sites tels que Eventbrite et Expodatabase ou suivre des fils d’actualité sur Twitter et Instagram en utilisant des hashtags comme #salonsprofessionnels, #évènementmarketing et #expositions. Une fois sur place, il n’y a plus qu’à réseauter

2. Apportez votre expertise sur les réseaux sociaux

On préfère tous que les solutions viennent nous trouver plutôt que d’avoir à les chercher. C’est pourquoi, vous aurez beaucoup à gagner en envoyant quelques mails aux entreprises pour lesquelles vous aimeriez travailler, même si elles ne sont pas en recherche active de fournisseurs. LinkedIn est un excellent outil car vous pouvez l’utiliser pour rechercher et cibler les bonnes personnes et les connecter automatiquement à votre profil. Vous pourriez tomber par hasard sur quelqu’un qui a besoin d’aide mais qui n’a pas encore pris le temps de faire les recherches nécessaires, ou établir un contact qui pourrait déboucher sur une future collaboration.

Surfez sur Twitter, Facebook et parcourez votre propre fil d’actualité LinkedIn pour dénicher des questions auxquelles vous pouvez répondre. C’est une façon habile de présenter votre expertise à des clients potentiels et en même temps de provoquer un peu le destin. Assurez-vous que vos réseaux sociaux indiquent un lien vers votre site internet ou votre portfolio en ligne pour obtenir de meilleurs résultats.

3. Rapprochez-vous d’autres professionnels de la création

Votre ville dispose-t-elle d’une scène créative florissante ? Si c’est le cas, essayez de participer à un meet-up avec d’autres professionnels de la création. Meetup.com reste le meilleur site pour trouver des meet-ups, mais vous pouvez aussi rejoindre des communautés comme Reddit’s /r/webdesign pour repérer des groupes locaux. Cela vous aidera à vous faire une idée des types d’activité où il y a de la demande, mais aussi des tarifs pratiqués par les professionnels du même domaine. Cela vous permettra aussi de repérer de grands projets ou des organisations qui auraient besoin de ressources supplémentaires.

Renseignez-vous également sur les incubateurs locaux et les organismes de soutien aux entreprises. Les universités et les grandes organisations mettent souvent en place ce type de programme pour favoriser le talent entrepreneurial. Même si vous n’êtes pas éligible à l’adhésion, elles disposent certainement d’un tableau d’offres d’emploi ou pourront vous proposer des recommandations ad hoc.

Garder ses clients après les avoir trouvés

Trouver des clients est une étape fondamentale, mais vous n’avez fait que la moitié du chemin. La fidélisation de la clientèle peut s’avérer encore plus précieuse que le fait de conclure de nouvelles affaires.

Après avoir noué une relation professionnelle, les choses se font plus facilement et plus rapidement. Vous avez une bonne compréhension du marché, de la marque et de la culture d’entreprise de vos clients, et il est plus facile pour eux de vous briefer sur un nouveau projet. Ils peuvent même vous aider à trouver de nouveaux clients en vous recommandant à d’autres personnes.

De plus, selon Inc.com, la fidélisation de votre clientèle vous revient 7 fois moins cher que le fait de conclure de nouvelles affaires.

Voici 3 pistes pour entretenir vos relations.

  1. Faites de la veille sur leur secteur d’activité

Montrez votre dévouement à vos clients en vous intéressant à ce qui se passe dans leur secteur d’activité. Vous avez repéré une nouvelle tendance dans leur secteur d’activité, ou un changement réglementaire qui va affecter leurs affaires ? Prenez contact avec eux pour voir comment vous pourriez les aider. En plus de cimenter les relations avec vos clients, faire ce travail vous permettra de vous spécialiser et vous aidera à attirer d’autres clients du même secteur d’activité.

2. Cultivez une relation personnelle (peut impliquer des GIFs de chat)

Les relations humaines peuvent être incroyablement puissantes en matière de business, mais comme toutes relations, elles doivent être authentiques pour en valoir la peine. Une véritable relation avec vos clients, qu’elle soit étroite ou non, leur permettra de se souvenir de vous et de créer une association positive avec votre travail. Au cours de la conversation, trouvez un point commun que vous avez avec votre client, qu’il s’agisse d’une passion commune pour une équipe sportive, d’un passe-temps que vous aimez tous les deux, ou de la simple joie de partager des gifs de chat hilarants par e-mail.

3. Adaptez-vous en toutes circonstances

Soyez proactif en demandant du feedback et en travaillant sur vos axes d’amélioration. Votre capacité à vous montrer flexible et à vous adapter aux besoins de votre client en toutes circonstances fera la différence entre un service à court terme et une collaboration à long terme. Gardez en tête leurs objectifs d’affaires, leurs challenges et tout changement qui concerne la structure de gestion et le personnel de leur entreprise, et soyez prêt à adapter vos méthodes de travail en conséquence.

Astuce bonus : Envoyez une Carte Postale à la fin du projet

A la fin d’un projet réussi, finissez sur une belle note en envoyant une Carte Postale à vos clients pour leur montrer à quel point vous avez apprécié travailler avec eux. Cela les aidera à se souvenir de vous lorsque de nouvelles opportunités se présenteront.

Vous venez de créer votre entreprise ? Consultez notre guide pour un bon contact avec vos premiers clients.

Évitez ces erreurs que vous pourriez faire sans même vous en rendre compte et entretenez une stratégie de networking solide.

On identifie deux types de personnes en networking : ceux qui saisissent l’occasion de rencontrer de nouveaux contacts (cela concerne surtout les personnes travaillant à domicile), et ceux qui voient le networking, au mieux, comme un mal nécessaire.

Qu’on le veuille ou non, il ne sert à rien de déployer de grands efforts pour faire du networking, à moins de le faire bien. Ce sont de simples petites erreurs qui peuvent vous empêcher de maximiser votre temps. Éliminez-les de votre stratégie networking et vous pouvez être sûr(e) qu’on se souviendra de vous, même une fois la dernière bouteille terminée.

1. Vous utilisez votre téléphone portable pour enregistrer les coordonnées de vos nouveaux contacts

Lors de tout évènement de networking, votre objectif est de sortir du lot et la meilleure façon d’y parvenir est de laisser votre téléphone portable de côté. Parmi tous ces visages éclairés par la lumière bleu des écrans, vous ferez bonne impression simplement en accordant toute votre attention à ce qui vous entoure et aux personnes que vous rencontrez.

On peut être facilement convaincu, aujourd’hui, que consulter sa messagerie sur son smartphone est quelque chose d’inévitable. Éteindre son téléphone et le garder éteint est une victoire facile et une façon toute simple de se démarquer.

Si vous devez donner vos coordonnées, utilisez vos Cartes de Visite car vous pouvez les personnaliser à votre guise. Il s’agit aussi d’une excellente occasion de montrer que vous n’êtes pas comme le reste du troupeau. Essayez les Cartes Feuilles d’Or ou les Cartes Typographiées pour vous démarquer encore plus.

2. Vous considérez le networking comme une excellente occasion de vous vendre

Après tout évènement de networking, les personnes dont nous nous souvenons le mieux sont souvent celles qui se sont montrées à notre écoute plutôt que celles qui ont passé leur temps à nous raconter leurs meilleures anecdotes. Si le networking peut vous donner l’occasion de briller, la meilleure façon d’y arriver est de ne pas en dire trop.

Rares sont ceux qui ont appris à écouter attentivement leurs interlocuteurs. Écouter, ce n’est pas simplement se taire et attendre son tour pour prendre la parole. L’écoute est la base de toute communication efficace et constitue un moyen incontournable de développer votre entreprise. Si vous montrez que vous maîtrisez cela (sans pour autant passer pour quelqu’un de timide), vous aurez déjà une longueur d’avance sur vos concurrents.

Montrez-vous à l’écoute des contacts avec lesquels vous avez envie de créer du lien, réagissez de manière appropriée et intervenez uniquement lorsque vous pouvez ajouter une valeur réelle à la conversation.

Travaillez davantage votre sens de l’écoute en faisant attention à votre concentration : si votre esprit est ailleurs, cela se verra dans votre regard.

3. Vous n’avez pas consulté la liste des invités

La meilleure façon de tirer un maximum d’avantages d’un événement de networking est de se préparer. Si les organisateurs dressent une liste d’invités, ce n’est pas pour rien ! Alors demandez-leur quelles seront les personnes qui seront présentes et avec qui, selon eux, vous pourriez prendre contact (et en prime, ils seront heureux de voir que vous reconnaissez leur expertise).

Ensuite, renseignez-vous sur les personnes qui vous intéressent et que vous aimeriez rencontrer. Non seulement cela vous évitera les présentations, mais peu de gens résistent à la flatterie d’être abordé par un nouveau contact qui sait déjà qui ils sont.

Une fois arrivé(e), analysez la pièce, repérez les personnes avec lesquelles vous avez décidé d’interagir et réfléchissez à celles que vous allez aborder. Ensuite, tout ce que vous avez à faire est de demander à votre hôte de vous présenter et de choisir votre technique d’approche (notre article Networking 101 pourra vous aider).

4. Vous attendez que les invitations arrivent comme par magie dans votre boîte mail

Les occasions pour faire du networking se présentent sous différentes formes, que ce soit lors d’un tête-à-tête ou d’un gala. Vous en tirerez un maximum d’avantages en saisissant les bonnes opportunités.

Pensez aux environnements dans lesquels vous aimez vraiment fréquenter du vmonde, que ce soient les fêtes, les évènements officiels ou plus intimes, et limitez-vous aux invitations qui vous mettent le plus à l’aise.

Vous pourrez être sûr(e) de ne rien laisser passer en vous montrant proactif sur l’accumulation des invitations. LinkedIn est un excellent réseau pour se tenir au courant des événements organisés par les personnes de votre secteur d’activité et Facebook propose une multitude de groupes fermés pour les gens qui travaillent dans un créneau particulier.

Vous cherchez d’autres graphistes qui travaillent à domicile dans votre ville ? Vous y trouverez sûrement un groupe dédié (et s’il n’y en a pas encore, pourquoi ne pas en créer un ?)

5. Votre but ultime est de vous faire repérer par le PDG pour lequel vous mourrez d’envie de travailler

Finalement, vous faites du networking pour gagner en visibilité et faire connaître votre travail. Mais le chemin qui mène au succès est rarement une ligne droite (et nous ne parlons pas de votre itinéraire du bar jusqu’au buffet).

Les contacts intéressants peuvent se présenter sous différentes formes et bien que vous puissiez avoir du mal à approcher le DG d’une entreprise qui vous intéresse, bien d’autres seront là, prêts à vous tendre la main.

Votre succès dépend de votre réseau et de ce que vous savez, alors efforcez-vous de parler à autant de personnes que possible et des portes dont vous ne soupçonniez même pas l’existence s’ouvriront à vous. Sympathisez avec des personnes qui se situent au bas de l’échelle, elles se souviendront de vous lorsqu’elles graviront les échelons.

Enfin, pendant que vous y êtes, faites en sorte de demander au moins une faveur. Contrairement à ce que vous pourriez penser, cela peut encourager vos interlocuteurs à se montrer plus favorables envers vous. Demandez à votre contact de faire quelque chose pour vous, ne serait-ce que vous présenter à quelqu’un ou vous montrer où sont les toilettes. Cela peut jouer en votre faveur !

On dit qu’une image vaut mille mots alors assurez-vous de laisser votre trace avec nos Cartes de Visite Feuille d’Or

Voici trois artistes du papier qui ont érigé l’emballage en art.

Tout le monde parle de combien il est important de savoir surprendre ses clients et leur faire plaisir. Mais comment concrétise-t-on vraiment cette idée ? Selon ces trois artistes, l’emballage personnalisé est un très bon début :

Fatto Ameno

Fondé par l’artiste Laura Sauchelli, Fatto Ameno est un studio de design à Milan, en Italie, avec la mission d’apporter plus de joie dans le monde. Tous les produits de Fatto Ameno sont une célébration des petits détails de la vie : une jolie Carte de Remerciement, des articles de papeterie qui souligneront l’importance d’un événement…

Le design de Fatto Ameno met l’accent sur les formes de base et les couleurs primaires pour évoquer l’enfance. Laura Sauchelli grave des tampons en caoutchouc à la main, qu’elle applique ensuite pour créer des motifs géométriques et animaliers. L’impression à la main crée également un effet unique sur chaque impression, ce qui donne à chaque création une dimension unique.

  • Fatto Ameno working
  • Fatto Ameno stamp on notebook
  • Fatto Ameno leaf stamp
  • Fatto Ameno framed art

Puisque les premières impressions sont cruciales, Laura Sauchelli voulait que ses Cartes de Visite communiquent la bonté qui lui tient tant à cœur. « Pour moi, l’idéal était d’imprimer un design épuré sur des Cartes de Visite Luxe, en ajoutant uniquement mes infos essentielles », explique-t-elle. « Cela m’a donné la liberté de personnaliser chaque carte avec mon propre tampon. C’est vraiment important pour moi que chaque client potentiel reçoive une carte unique et joyeuse ! »

Personnalisez votre marque avec des Cartes de Visite Luxe

  • Fatto Ameno cards
  • Fatto Ameno colorful business cards
  • Fatto Ameno art
  • Fatto Ameno paper art

Kathryn Willis

Comme beaucoup de bonnes idées, c’est par hasard que Kathryn Willis Paper a vu le jour. Tout a commencé en 2016, quand Kathryn Willis a réalisé un portrait du chien d’un ami en papier découpé. « Cet ami en a parlé à un autre ami », raconte-t-elle à MOO, « et deux ans plus tard, je continue de créer mon armée de portraits de compagnons à quatre pattes, fantaisistes et découpés à la main. »

Kathryn Willis a donc lancé sa boutique en ligne et créé une image de marque à l’esthétique colorée et audacieuse, en accord avec la personnalité cabotine de ses sujets. Les clients lui passent commande en envoyant des photos de leur chien, accompagnées du nom de l’animal. À partir de ces images, Kathryn Willis fabrique et découpe ses portraits en papier en appliquant son style unique.

  • Kathryn Willis dog portrait
  • Kathryn Willis artwork
  • Kathryn Willis art
  • Kathryn Willis framed artworks

Mais le parcours client ne s’arrête pas là. Kathryn Willis donne également à ses mécènes une Carte de Remerciement qui comporte un message manuscrit et un reste du paier utilisé pour réaliser le portrait. Ces cartes sont imprimées sur le papier Luxe pour Cartes de Note, avec une tranche d’une couleur qui correspond à la palette utilisée dans le portrait. Comme si le paquet n’était pas encore assez personnalisé, elle scelle également les enveloppes avec un Autocollant aux couleurs de sa marque et une étiquette volante « For You » faite de MiniCards en finition mate. Une attention extrême aux détails qui ne manque pas de surprendre et de ravir les clients.

  • Kathryn Willis print products
  • Kathryn Willis sticker on envelope
  • Kathryn Willis paper products

Il est arrivé qu’une cliente ouvre la Carte de Note en pensant tomber sur une facture. Cette cliente a été agréablement surprise de découvrir un gentil message manuscrit et des débris de papiers de sa dernière commande. « Elle a particulièrement apprécié ces petits morceaux rescapés du cheminement qui a mené à la création du portrait de son animal. », souligne Kathryn Willis. « Je fais confiance à MOO pour soutenir ma marque et donner le ton à mon entreprise. »

Améliorez l’expérience de vos clients avec des Cartes de Note, Autocollants et Papier à En-tête

Puro Papel

Fondatrice de Puro Papel, Catalina Rojas est  imprimeuse typographique, designer et relieuse de livres à temps plein à Miami, en Floride. Elle réalise des tirages en édition limitée et des emballages personnalisés pour d’autres marques et entreprises, avec une esthétique classique et authentique.

Dernièrement, Puro Papel a créé un cadeau unique pour l’anniversaire d’une cliente. « Ma cliente voulait une carte qu’elle pourrait donner chaque jour à ses amis avec une citation encourageante et une référence à l’occasion », raconte Catalina Rojas. « J’ai suggéré de créer une boîte où elle pourrait conserver toutes ses cartes, en souvenir de ce week-end inoubliable. »

  • Puro Papel pastel postcards
  • Puro Papel cards

Il s’avère que la boîte de Cartes Postales Luxe MOO avait la taille idéale pour la vision de sa cliente. Afin de maintenir une esthétique cohérente avec le cadeau, Catalina Rojas a recyclé la boîte en imprimant une silhouette sur chaque face et en ajoutant un tampon représentant Salta. Chaque boîte contenait un kit à pour écrire des phrases positives. « C’était comme un petit jouet amusant ! », explique-t-elle.

La tranche de couleur de chaque carte a connu un énorme succès auprès des destinataires. Et surtout, Catalina Rojas était heureuse de la façon dont le produit fini représentait sa société. « Je choisis très soigneusement mes cartes et mes matériaux », souligne-t-elle. « Ils doivent faire partie de la personnalité du projet. Avec ses finitions variées, MOO offre cette possibilité. »

Répandez la bonne humeur avec des Cartes Postales Luxe

Apprenez à imprimer, dactylographier et accepter les paiements par carte bancaire sur votre téléphone, grâce à quelques astuces et outils pratiques.

De nos jours, le téléphone portable est un mini-ordinateur de poche qui n’a rien à envier à votre ordinateur principal. Certes, ce n’est pas encore un bureau à emporter, mais avec un peu d’ingéniosité, vous pouvez gérer votre entreprise partout et n’importe quand depuis votre smartphone.

Voici quelques moyens de contourner les limites de votre smartphone, pour en faire un véritable outil professionnel.

Dactylographier et imprimer

La mise à jour de vos réseaux sociaux sur le clavier d’un smartphone ne pose aucun problème, mais si vous faites quelque chose de plus approfondi, comme mettre à jour votre site Web, prendre des notes ou remplir des formulaires, vous risquez de rencontrer des difficultés, notamment si le format de document que vous devez utiliser n’est pas optimisé pour les mobiles.

Heureusement, il existe d’innombrables claviers Bluetooth portables qui peuvent vous aider. Certains se replient, tandis que d’autres sont simplement très petits et légers, ce qui permet de les glisser dans un sac à dos ou même une poche. Cherchez-en un avec un support de smartphone intégré.

Il est maintenant possible d’imprimer des documents essentiels comme des contrats et des bordereaux d’expédition directement depuis votre smartphone. Les dernières imprimantes sans fil sont compatibles avec les smartphones, certaines utilisant même la technologie NFC pour établir une connexion directe entre les deux appareils. Il y a aussi l’impression en nuage, qui vous permet d’envoyer des documents à votre imprimante WiFi à partir de n’importe quel appareil connecté à Internet (y compris votre téléphone) via des services tels que Google Cloud Print et Canon Maxify.

Accepter des paiements

La vente en ligne ne présente aucun problème depuis votre smartphone. Mais si vous participez à des salons ou à des boutiques éphémères, le fait d’accepter les cartes bancaires parallèlement aux espèces peut faire une grande différence.

Heureusement, en utilisant des services comme Square, BluePay ou PayPal, vous pouvez transformer votre smartphone en liseuse de cartes sans trop d’effort.

Téléchargez une application et commandez un lecteur de carte, et vous serez en mesure d’accepter les paiements par carte comme vous le feriez avec une caisse. Il existe des lecteurs de cartes à contact magnétique et sans contact, dont certains se branchent physiquement sur votre téléphone et d’autres fonctionnent via Bluetooth. Pratique si vous préférez garder votre téléphone entre vos mains pendant les transactions.

Notez que vous devrez payer des frais pour l’utilisation de ces services, sous forme de forfait mensuel ou de coût par transaction. Il vaut donc mieux évaluer le coût et les avantages de ce type de paiement avant de faire le grand saut.

Astuce : si vous êtes à un salon très fréquenté, différenciez votre lecteur de carte en y ajoutant des Autocollants de marque, afin d’éviter de le confondre avec celui d’un autre vendeur. Ajoutez des Autocollants à votre prochaine commande de Flyers et de Cartes Postales pour votre stand.

Photographier vos produits

On peut faire des choses incroyables avec l’appareil photo dernier cri de son téléphone. Certains ont bien tourné des films complets depuis leur iPhone, après tout. Mais que faire si vous travaillez avec un smartphone de milieu de gamme doté d’un appareil de qualité moyenne, ou un téléphone plus ancien qui n’a pas la puissance nécessaire pour répondres aux nouvelles attentes ?

Vous n’êtes pas obligé d’acheter un nouveau téléphone ou un nouvel appareil photo. Vous pouvez raccorder un objectif accessoire séparé, ce qui donnera à votre appareil photo des effets supplémentaires comme le téléobjectif et le grand angle. Ollophoto, Photojojo et d’autres font de petits objectifs abordables qui sont compatibles avec un large éventail de téléphones. Il existe des solutions plus onéreuses, mais nous supposons qu’avec un gros budget, la plupart des gens préfèrent acheter un nouveau téléphone.

Vous pouvez également utiliser des techniques de bricolage et des tuyaux faciles pour améliorer l’éclairage, obtenir de meilleurs angles et maintenir votre téléphone stable, ce qui peut vraiment vous aider à prendre de bonnes photos de produits.

Prêt à vous lancer ? Rien de tel que de nouvelles Cartes de Visite pour inaugurer votre nouvelle entreprise gérée par smartphone

Momofuku a développé plusieurs marques à l’international tout en parvenant à rassembler ses fans. Comment l’entreprise a-t-elle réussi ce tour de force ?

La chaîne de restaurants Momofuku compte 11 restaurants traditionnels, 5 points de vente à emporter « Fuku » et 13 boulangeries « Milk Bar », tous répartis sur toute la planète. Si la gamme de prix va du panini poulet au menu récompensé par 2 étoiles Michelin chez Momofuku Ko, les fans font preuve d’une fidélité sans faille auprès de toutes les enseignes de la marque.

Avec une offre si variée, comment Momofuku a-t-elle réussi à maintenir son image de marque ? Nous avons rencontré Marguerite Mariscal, vice-présidente de la marque Momofuku, pour en savoir plus.

Momofuku's founder, David Chang

Là où tout a commencé

C’est en 2004 que Momofuku Noodle Bar a ouvert pour la première fois ses portes à Manhattan, alors que le chef David Chang venait de rentrer du Japon. Son voyage lui avait alors donné l’idée d’essayer d’adapter les techniques de cuisine fine à des plats traditionnels comme le ramen.

En reprenant le concept du restaurant japonais traditionnel et en y ajoutant des ingrédients locaux américains, Momofuku Noodle Bar a réalisé ce qu’aucun restaurant n’avait fait avant.

Momofuku Noodle Bar

Ce même esprit d’innovation se retrouve dans tous les restaurants de la chaîne, quel que soit le prix. « Je pense que c’est ce qui unit la marque », commente Marguerite Mariscal. « Nos fans sont fidèles à tous nos restaurants. Manifestement, ce qu’ils aiment chez nous ne se limite pas à la nourriture que nous proposons. Nous avons délibérément choisi de développer la même image de marque dans tous nos restaurants. »

Que signifie le nom Momofuku ? « Cela signifie « pêche veinarde » en japonais ! », explique Marguerite Mariscal. « David Chang aimait bien le côté absurde du nom. »

Une société mère

Nous avons demandé à Marguerite Mariscal comment Momofuku réunit tant d’enseignes différentes sous une même marque. Selon elle, la qualité est le mot d’ordre. « Dans tout ce que nous offrons, nous essayons de produire la meilleure version que vous ayez jamais eu », déclare-t-elle. « C’est la cuisine qui prime. »

  • Momofuku oysters and chicken
    Photo credit: William Hereford
  • Oxtail plate
    Photo credit: Alan Richardson
  • Momofuku food
    Photocredit: Anthony Mair
  • Fuku fast food
    Photo credit: Zack DeZon

C’est cette manière commune d’envisager la cuisine chez Momofuku qui séduit les fans. « Les gens qui aiment le Noodle Bar vont probablement aimer le Ssäm Bar. C’est la même attitude et la même approche, mais sous une forme différente », explique Marguerite Mariscal. « Sur les réseaux sociaux comme sur nos supports de marque, nous voulons montrer que notre marque est uniforme. Les différences entre les restaurants sont des variations. »

Préserver une marque cohérente

Avec autant d’enseignes, Momofuku compte aujourd’hui plus de 1000 employés dans le monde entier. Comme Marguerite Mariscal l’a souligné, réunir les équipes à l’international sous une même culture d’entreprise a présenté son lot de difficultés.

« La façon dont nous communiquions notre culture à nos débuts ne fonctionnait tout simplement plus quand nous nous sommes mis à ouvrir toute une série de nouveaux restaurants », raconte-t-elle. Pour résoudre ce problème, Momofuku fait suivre une formation intitulée « Momo-101 » à tous ses nouveaux employés. Le personnel a alors l’occasion de rencontrer Dave Chang et d’avoir une conversation avec lui en personne.

  • Momofuku's Las Vegas restaurant
    Momofuku's Las Vegas restaurant. Photo credit: Gabriele Stabile
  • CCDC in Washington DC
    CCDC in Washington DC. Photo credit: Gabriele Stabile
  • Momofuku Ko in Manhattan
    Momofuku Ko in Manhattan. Photo credit: Zack DeZon
  • Momofuku interior

« Il raconte l’histoire de l’entreprise et donne un aperçu de nos valeurs », explique Marguerite Mariscal. « Il ne s’agit pas de dire aux employés ce qu’ils doivent faire ou comment ils doivent se comporter, mais plutôt de leur donner suffisamment d’exemples pour qu’ils comprennent comment nous fonctionnons. »

L’équipe de Momofuku veut donner à son personnel la possibilité de prendre de bonnes décisions et de faire ce que l’entreprise appelle des « erreurs intelligentes ». En d’autres termes, Momofuku veut que ses employés repoussent intentionnellement les limites et prennent des décisions en temps réel.

« Si les gens veulent faire du bon travail et se soucient de ce que nous faisons, ils se sentiront maîtres de leurs décisions », déclare Marguerite Mariscal. Momofuku veut des employés qui ont de l’ambition et qui veulent continuer à s’améliorer. « Nous n’avons jamais fini de peaufiner le menu ou le service », raconte Marguerite Mariscal. « Rien n’est jamais terminé. »

Emmener la marque plus loin

Presque tous les établissements Momofuku ont des Cartes de Visite à emporter. Même le personnel dirigeant a des cartes. « C’est une touche personnelle qui leur permet d’interagir avec un client et de l’inviter à revenir », déclare Marguerite Mariscal.

Les cartes ont une allure différente d’un restaurant à l’autre. « Puisque nous proposons aussi bien de la cuisine fine que de la restauration rapide, nous avons besoin de styles différents dans le même thème. C’est pour ça qu’on adore MOO Business Services, » confie Marguerite Mariscal. « Nous disposons d’une souplesse qui nous permet d’exprimer la personnalité de chacun de nos restaurants, tout en maintenant la marque mère Momofuku présente. »

Vous venez de créer votre entreprise ? Voici des conseils pour vous aider à bien démarrer la relation avec vos premiers clients.

Vous n’avez encore jamais traité directement avec des clients et vous n’avez peut-être pas l’aisance naturelle de Don Draper. Par où commencer ? La relation avec les clients n’est pas si différente des autres relations professionnelles. Au final, les deux parties ont des objectifs et vous avez seulement besoin de préparer la meilleure façon de remplir ces objectifs. Voici cinq conseils pour vous aider à y parvenir.

1. Utilisez un contrat

Cela peut sembler un peu procédurier, mais mettre en place un contrat est une excellente façon d’établir une relation et de vous donner une tranquillité d’esprit supplémentaire. Inutile de faire long ou compliqué, et vous n’avez probablement pas besoin d’un avocat. Beaucoup d’indépendants optent pour un style de contrat informel, comme une lettre d’accord, qui définit qui a accepté de faire quoi et quand.

L’énoncé de travail est un autre type de contrat très utilisé par les professionnels du design et les créatifs. Ce type de document établit un peu plus dans les détails la façon dont vous traitez les modifications, les paiements et les droits de propriété intellectuelle.

Préparez ces documents à l’avance autant que vous le pouvez, en créant une version standard que vous pouvez modifier et ajuster en vue des nouveaux travaux qui se présentent. Si vous avez créé une image de marque, par exemple pour vos Cartes de Visite ou votre Papier à En-tête, vous pouvez créer un document en cohérence avec cette image, pour avoir l’air encore plus pro.

2. Tenez-les au courant

Tenez votre client au courant en communiquant régulièrement. Inutile de lui envoyer un message tous les jours (à moins qu’il ne l’ait spécifiquement demandé), mais c’est une bonne idée de l’ informer de manière proactive chaque semaine de :

  • Ce que vous faites
  • Ce que vous comptez faire ensuite
  • Ce dont vous allez avoir besoin de leur part, qu’il s’agisse de corrections ou de ressources

Ce genre de pratique est appréciée pour plusieurs raisons. La première est que cela évite à votre client de vous contacter lui-même et que cela permet d’avancer plus vite. L’autre raison est que cela incite le client à vous faire part de tout changement ou projet qui pourrait affecter votre travail. Cela peut aussi l’inciter à penser à vous pour d’autres projets, car il vous aura en tête.

Si vous avez besoin de quelque chose de la part de votre client ou si vous attendez une réponse, relancez-le gentiment ou appelez-le. S’il ne sait plus où donner de la tête, cela peut beaucoup l’aider. Ne le harcelez pas non plus, bien sûr, mais un peu c’est bien.

3. Planifiez les délais de paiement

L’un des domaines où le travail indépendant diffère considérablement du travail salarié est la fréquence à laquelle vous êtes payé. Après avoir envoyé une facture pour le travail que vous avez effectué, vous devrez attendre que cette dernière soit payée. Or les délais varient d’un client à l’autre.

Pour certaines entreprises, les factures sont généralement payées dans un délai de 30 jours, tandis que pour d’autres, le délai est de 60 jours. Enfin, certaines entreprises n’ont tout simplement pas de politique fixe.

Les conditions de paiement de votre client sont probablement les mêmes pour tous ses fournisseurs, qu’il s’agisse d’entreprises unipersonnelles ou de grandes entreprises. C’est donc une bonne idée de toujours demander à un nouveau client quels sont ses conditions de paiement. Une fois que vous le savez, vous pouvez planifier à l’avance et veiller à ne pas vous retrouver fauché.

4. N’ayez pas peur de parler d’argent

Négocier les prix, envoyer des devis et veiller à être payé équitablement pour le travail que vous faites est une partie fondamentale de l’auto-entrepreneuriat. C’est aussi l’un des aspects les plus décourageants pour les nouveaux indépendants, mais cela devient beaucoup plus facile une fois que vous avez pris quelques décisions clés.

L’une des premières choses à faire est de calculer vos tarifs, que ce soit à l’heure ou à la journée. Comparez votre méthode avec d’autres indépendants de votre domaine si possible, ou consultez des sites comme Upwork ou freelancer.com, qui vous donnent une idée de combien les entreprises sont prêtes à payer pour tel ou tel service. Une fois que vous avez déterminé vos tarifs, vous pouvez les utiliser pour donner un prix à votre travail et négocier avec vos clients.

Il est aussi intéressant d’évaluer les pour et les contre d’une facturation au projet ou au temps et aux matériaux.

  • Avec une tarification au projet, vous facturez un montant fixe convenu au départ. C’est un bon moyen pour les clients de s’assurer qu’ils respectent leur budget. Cependant, vous devez accompagner votre tarif d’un énoncé de travail clair pour vous assurer que vous ne serez pas invité à faire des extras qui ne sont pas couverts par votre tarif de départ.
  • La tarification au temps et aux matériaux vous permet de suivre le travail que vous avez fait et de facturer le client régulièrement jusqu’à la fin du projet. Ce type de facturation convient aux projets qui évoluent au fur et à mesure, ou aux projets aux délais imprévisibles. Cela implique un peu de préparation supplémentaire afin de bien suivre vos heures, mais cela signifie aussi que vous ne travaillerez pas à perte si le projet est plus volumineux que prévu.

5. Restez en contact une fois le projet terminé

Tout s’est bien passé, le projet est terminé et votre client est content de ce que vous avez fait. Si vous avez fait du bon travail, il voudra peut-être vous embaucher à nouveau. Mais il y a un risque qu’il passe à autre chose, et qu’il ne se souvienne pas de vous, à moins que vous ne fassiez l’effort de rester en contact.

Restez discret et léger, en envoyant un petit message tous les deux ou trois mois. Si vous avez trouvé un article ou un lien pertinent à partager avec lui, vous pouvez en faire l’objet de votre message, et signer en vous rappelant que vous êtes disponible et prêt à travailler.

Vous pouvez aussi rester en contact par voie postale : pourquoi ne pas leur envoyer des Cartes Postales ou des Flyers présentant vos derniers projets ou un échantillon dans un paquet scellé par un Autocollant ?

Ce n’est pas un secret—MOO est fan des kits d’intégration. Ils préparent le terrain pour une embauche réussie au sein de votre entreprise, et présentent votre marque de manière ludique. Par contre, à mesure que votre entreprise grandit et évolue, le processus d’intégration doit s’adapter.

Bien sûr, mettre à jour un kit d’intégration pour toute l’entreprise peut paraître une tâche titanesque. Mais il est encore plus chronophage de devoir expliquer à chaque nouvel arrivant les nouvelles politiques, le rôle de chaque département et les valeurs de l’entreprise.

Si vous n’avez pas jeté un coup d’œil à vos documents d’intégration depuis un moment, ouvrez votre dossier et sortez votre stylo rouge : il est temps d’y apporter des corrections !

Qui sont vos clients ?

Toutes les entreprises devraient former leurs collaborateurs comme dans l’hôtellerie : en mettant l’accent sur le service au client. Cependant, à mesure que votre entreprise grandit et élargit son offre de produits et de services, votre base de clientèle peut être amenée à évoluer.

Une marque court à sa perte si ses clients se sentent négligés. Votre manuel de formation doit donc mettre en avant les meilleures pratiques à adopter pour chaque type d’interaction avec des clients. Tous les nouveaux arrivants devraient avoir une compréhension claire des expériences que votre entreprise veut faire vivre à ses clients, et ce dès leur première journée.

Pleins feux sur les valeurs de votre entreprise

Pour reprendre la célèbre citation de  Marian Wright Edelman, « vous ne pouvez pas être ce que vous ne pouvez pas voir ». Autrement dit, si vous ne mettez pas les valeurs de votre entreprise sur papier, c’est comme si elles n’existaient pas. Ces valeurs peuvent aller de la diversité à l’inclusion en passant par l’humour, la curiosité ou la soif d’apprendre.

Si vous avez du mal à résumer en quelques mots les valeurs de votre entreprise, consultez ce processus par étapes. Il est très utile pour synthétiser vos idées et parvenir à mettre le doigt sur les quelques mots-clés qui les définissent.

Une fois que les valeurs de votre marque ont été clarifiées, il est important de les rendre visibles. Nous recommandons d’imprimer les mots-clés sur des Cartes Postales au joli design et d’en inclure dans les kits d’intégration de votre entreprise.

Qui est qui ?

C’est votre première journée dans une nouvelle entreprise et vous avez l’impression de devoir rencontrer des dizaines de personnes de différents départements. L’agitation du premier jour est déjà suffisamment éprouvante : simplifiez la tâche à vos nouveaux arrivants en imprimant un organigramme détaillé.

Assurez-vous d’inclure la photo, la fonction et le département de chacun dans un même document, et rendez-le accessible via le Google Drive de l’entreprise, prêt à être discrètement consulté sur le téléphone en un tour de main. Cela évitera à tout le monde des moments de gêne et détaillera auprès de vos nouveaux collaborateurs la manière d’interagir des différents départements.

Lors des événements d’entreprise, vous pouvez créer une version grandeur nature du document grâce à un simple élément : les étiquettes-noms. Prévoyez de l’espace pour le prénom et pour écrire un élément amusant destiné à engager la conversation. Votre processus d’intégration doit laisser du temps pour les présentations et les discussions, afin de permettre à vos nouveaux arrivants de se sentir à l’aise rapidement.

Parmi nos questions favorites : « Quels sont ton superpouvoir et ton super défaut ? » « Quelle est la dernière chose qui t’a fait rire ? » ou encore « Quel a été ton tout premier emploi ? »

À vos listes !

Nous savons bien que vous êtes très occupé, et qu’il peut être difficile d’accorder beaucoup de temps à vos nouveaux collaborateurs. C’est là que les listes peuvent être très utiles. Elles permettent de vous assurer que les nouveaux arrivants trouveront des réponses à leurs questions sur les procédures.

Parmi les listes essentielles à intégrer à la nouvelle version de votre pack d’intégration : ateliers sur les valeurs de la marque, quiz sur l’histoire de l’entreprise, conseils pour concevoir vos Cartes de Visite, inscription pour les avantages, ou restaurants préférés des autres collaborateurs pour le déjeuner.

Assurez-vous toujours que votre processus d’intégration est toujours en phase avec l’évolution de votre entreprise. La première impression qu’auront les nouveaux arrivants de votre entreprise est déterminante pour la suite.

Racontez l’histoire de votre marque avec les MOO Business Services

Chez MOO, depuis plus de dix ans, nous permettons à chacun de laisser sa trace dans le monde grâce à nos produits à l’incroyable qualité d’impression. À mesure que notre clientèle a grandi, notre offre de service lui a emboîté le pas. C’est pour cette raison que nous proposons désormais aux plus grandes entreprises (+ de 10 employés) les MOO Business Services. C’est-à-dire MOO, mais avec un petit quelque chose en +. MOO Business Services combine une gestion de compte dédiée, une plateforme de commande en ligne intuitive et des services d’experts en design. Un service complet à destination des entreprises, qui vous offre plus de contrôle sur votre marque et la rend plus cohérente, tout en vous permettant d’économiser du temps, de l’argent et de minimiser votre stress.

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