Skip to content

L’ABC per costruire un brand

Torn up posters on wall

Una semplice guida per capire chi sei o non sei e quali sono gli obiettivi per la tua attività.

Fare branding per la tua attività non significa tanto creare qualcosa di nuovo, quanto piuttosto definire ciò che è già esistente. Ma in che modo puoi scoprire l’identità della tua attività e come fare per presentarla al mondo? Ecco la risposta.

Scoprire l’identità della tua marca

Diversi aspetti convergono nella definizione della tua marca: da una parte ci sono i clienti, chi sono e cosa vogliono; dall’altra ci sono i tuoi obiettivi aziendali, il modo in cui decidi di lavorare internamente e come differenziarti dalla concorrenza; il tutto viene condito poi con una buona fetta della tua personalità e di quella del tuo eventuale staff.

Queste componenti vengono espresse nei materiali promozionali, nel tono di voce scelto per la comunicazione e nelle decisioni aziendali che prendi.

Se la tua attività è nata da poco, potresti non aver ancora iniziato a costruire il tuo brand. Non sai da dove cominciare? Come avviene in molti casi quando si tratta di business, partire dal cliente è una buona idea.

Fai parlare il tuo pubblico: crea il profilo del tuo cliente

Prova a svolgere questo semplice esercizio per tracciare il profilo dei tuoi clienti. Questa strategia ti aiuterà a capire il valore della tua attività e il significato che assume per le persone che la scelgono. Rispondi a queste domande per stimolare la riflessione:

  1. Quali sono età, sesso, interessi e budget medi dei miei clienti?
  2. Quale vantaggio principale possono trarre dalla nostra offerta?
  3. Perché dovrebbero scegliere noi anziché i nostri competitor?
  4. Quali problemi aiutiamo a risolvere?

Potresti anche individuare più di un cliente tipo. Per esempio: se ti occupi della vendita di gioielli, potresti rivolgerti a persone che acquistano per loro stesse e a persone che acquistano regali per altri. Svolgi questo esercizio diverse volte per tracciare diverse buyer personas e se possibile, invita altri membri del tuo team a condividere i loro pensieri sulla base del modello proposto in precedenza.

Come costruire i valori del tuo brand

I valori del tuo brand sono delle linee guida immediate per comprendere al volo l’identità della tua attività, vale a dire chi vuoi essere e in cosa credi. La maggior parte delle aziende propongono un elenco di 4 o 5 valori, ciascuno dei quali viene riassunto con una sola parola, come per esempio “linearità” e “armonia”. I valori contribuiscono ad allineare e incentrare le decisioni di marketing attorno a una strategia coerente. Perché non provi ad appenderli in una parete del tuo ufficio creando una sorta di promemoria quotidiano?

Uno strumento utile per la creazione dei valori del tuo brand è il card sorting: si tratta di un altro esercizio da svolgere con carta e penna da soli o collaborando con altri.

  1. Scrivi su alcuni post-it tutti gli aggettivi che useresti per descrivere la tua attività. Cerca di limitarti soltanto a una parola e annota tutto ciò che ti viene in mente.
  2. Poi, separali in due categorie: da un lato quelli che ti piacciono e dall’altro quelli che non si addicono molto. Potresti anche aggiungere una colonna con i “forse”, se necessario.
  3. Infine, seleziona 5 o 6 aggettivi dall’elenco dei “sì”, assicurati di avere un buon mix eliminando i sinonimi e il gioco è fatto!  Ecco i valori del tuo brand.

Comunica con immagini e sensazioni

Una volta tracciato il profilo del tuo brand e dei tuoi clienti, puoi iniziare a scegliere le modalità più adeguate a rappresentare visivamente queste idee.

Per aiutare la comunicazione e la promozione, sviluppa un tono di voce che rappresenti la tua marca. A tale scopo, sfrutta i valori del tuo brand e inizia ad abbozzare parole, frasi e stili che ti rispecchiano (e non). Per esempio, pensi di usare punti esclamativi? Emoji? Termini colloquiali? Hai uno slogan?

Per quanto riguarda l’aspetto visivo, scegli una palette cromatica, dei font e anche alcune grafiche per rendere riconoscibile il brand. Scegli pochi colori, magari 2 o 3, e lavora poi con le tonalità di quei colori per essere sempre coerente. Preferisci un look scuro o chiaro? Pulito o più elaborato? Quando sceglierai i tuoi materiali grafici, non dimenticare di dare un’occhiata al nostro post che spiega come disegnare il primo logo aziendale.

La creazione di un brand è un processo continuo, ma fare il primo passo è più facile di quanto pensi. Che ne dici di mettere subito alla prova il tuo nuovo brand creando dei Biglietti da visita?

Produce UK realizza eventi coinvolgenti e fuori dal comune per marchi di alto profilo. Scopri come il team realizza le sue idee straordinarie.

Sia che si tratti di un concerto per pianoforte illuminato da 44 lampade a sospensione che seguono il ritmo della musica, o di un cassone per rifiuti trasformato in una galleria d’arte, Produce UK si impegna a organizzare eventi che fanno rimanere a bocca aperta.

Quest’agenzia che si occupa di placemaking e organizzazione di eventi realizza esperienze strabilianti per conto di brand famosissimi, come Adidas, Hem e Hyundai.

L’attività è stata avviata dieci anni fa dalla direttrice Catherine Borowski. “Avevo capito che serviva un’agenzia dal taglio veramente artistico, in grado di creare esperienze straordinarie per brand e sviluppatori applicando la propria creatività e la conoscenza degli spazi”, ci ha detto Borowski. “Oggi possiamo contare su un team eccezionale di creativi di talento: artisti concettuali, produttori, placemaker, pensatori, designer e direttori artistici.”

Accogliendo nel team anche cantanti, designer di accessori, artisti, un life coach, un compositore e un pilota di elicotteri, Borowski fa sì che le persone di talento con cui collabora rimangano all’interno dell’agenzia e diventino parte dell’originalissimo mondo di Produce UK.

Skip Gallery

Eventi di forte impatto

Nel marzo 2017, ha preso forma uno dei progetti finora più ambiziosi di Produce UK: SKIP Gallery. Dopo l’inaugurazione, questa galleria ha ospitato sei mostre dentro un cassone per rifiuti e ha collaborato con alcuni dei principali artisti britannici contemporanei, tra i quali David Shrigley, Ben Eine e Gavin Turk.

Borowski descrive il proprio brand come “fieramente indipendente, agile e molto coraggioso” e il suo stile offre forti emozioni visive, diventando oggetto di conversazione e trasformando il design in un’esperienza condivisibile. “Ai nostri clienti piace molto lavorare con noi perché gli facciamo fare un’ottima figura”, ci ha detto ridendo Borowski.

Il nome di Produce è semplice come il loro modus operandi. “Produciamo cose”, ci ha spiegato Borowski, ma le idee che lei e il suo team trasformano in realtà sono tutt’altro che semplici. Quando non si occupando di esporre opere d’arte in cassoni per i rifiuti, progettano e attuano progetti su grande scala.

Tra le collaborazioni, ricordiamo un pop-up immersivo stagionale a forma di scivolo gigante illuminato da luci LED nel quartiere londinese di Wembley Park, una specie di parco divertimenti a tema calcistico con uno schermo da 91 metri a 360°, e l’evento preferito di Borowski tra quelli realizzati fino a oggi: il lancio nel Regno Unito di RuPaul’s Drag Race per truTV.

“Abbiamo organizzato una sfilata in diretta che contava tra i giudici lo stesso RuPaul, che è intervenuto di persona in occasione della finale”, ci ha detto Borowski. “Sono una sua grande fan e di persona è generoso, impetuoso, gentile e molto perspicace.”

Nella mente dei progetti

Come si arriva alle idee che rendono Produce UK così originale?

“Il nostro team di artisti e creativi è sempre al passo con i movimenti, le tendenze, gli stili e le tecniche di produzione emergenti’, ci ha detto Borowski. “Il nostro principio consiste nello stimolare l’immaginazione di clienti, visitatori e ospiti, creando esperienze così ricche visivamente che tutti sentono la necessità di condividerle su Instagram.

“Ci piace immergerci nel brand e nell’ambiente dei clienti, bevendo un caffè insieme a loro o visitandone la sede, per conoscerli meglio e capire che cosa li appassiona.” Poi seguono le sessioni di brainstorming, che possono avvenire ovunque: “da dentro un cassone per rifiuti ai sedili posteriori di un Uber”, ci ha spiegato Borowski.

Il team che si occupa di placemaking si fa ispirare dalla propria “ossessione per i non luoghi e gli ambienti aziendali“, trasformando spazi pubblici eclettici in sedi temporanee per eventi e scambi esperienziali.

“Il nostro studio di placemaking collabora all’organizzazione degli eventi”, ci ha spiegato Borowski. “Utilizzando tutte le risorse a nostra disposizione, siamo in grado di elaborare strategie complete, dal concetto iniziale all’esecuzione.

“Fare placemaking significa guardare gli spazi pubblici da un punto di vista olistico, con l’obiettivo di amplificare la presenza di un luogo in modo attinente alle sue caratteristiche peculiari.

“In sostanza, creiamo destinazioni e posti in cui la gente vuole andare e dove vuole fermarsi a socializzare.”

Marketing che salta all’occhio

In un mercato in cui abbonda la creatività, il marketing è la chiave di volta del successo di questa agenzia. “Per noi è fondamentale fare marketing in stile Produce UK, ovvero con coraggio e creatività”, ci ha detto Borowski.

Esplorando una gamma eclettica di canali diversi, Produce UK è riuscita ad assicurarsi la presenza giusta per attrarre i progetti su larga scala che i suoi creativi trovano particolarmente stimolanti.

“Le nostre tattiche comprendono l’elaborazione e la presentazione di un Trend Report bimestrale e una forte presenza sui social media”, ci ha detto Borowski. “Abbiamo anche lanciato Place:Labs, un forum trimestrale dove si incontrano persone che lavorano in diversi ambiti. Lo descriviamo come un ‘un luogo-laboratorio per ispirare il futuro.’”

Di questa strategia fanno parte anche i Biglietti da visita di Borowski, che non passano inosservati, proprio come i suoi progetti. “Abbiamo dei favolosi biglietti Luxe in cartoncino da 600 gr/m2”, ci ha detto. “Mi piace il loro spessore e il peso: si vede che sono di ottima qualità.’”

Come molte cose relative all’attività di Borowski, anche i suoi biglietti da visita sono diventati argomento di conversazione. “Tutti adorano i nostri biglietti”, ci ha detto. “Ogni volta che li do a qualcuno, ricevo commenti sullo spessore e la gente mi chiede i dati di contattato di chi li stampa. Sono fiera di fare da ambasciatrice a MOO.

“Recentemente, ero in Giappone, il paese del biglietto da visita, e anche lì ci sono state reazioni incredibilmente positive.”

I vantaggi dell’eccellenza

Che cosa consiglierebbe a chi intende avviare un’attività di organizzazione di eventi? “Di pensare fuori dagli schemi. Essere coraggiosi. E risolvere i problemi, non crearli.

“Mantenere vivo il senso dell’umorismo e non smettere di sorridere: è una strategia che apre le porte sia con i clienti che con i fornitori. Dire grazie. Trattare bene tutti: dai tecnici delle luci, gli addetti alle pulizie e i designer ai clienti.”

Borowski mette in pratica ciò che dice e si impegna a supportare in pieno il proprio staff, composto al 95% da donne. “Questa percentuale è frutto più del caso che di un progetto preciso, ma offriamo orari molto flessibili e diamo valore alla vita al di fuori del lavoro”, ci ha detto.

Potenzia la tua brand identity con i Biglietti da visita Luxe.

Per i negozi online le spedizioni sono un grosso onere. Con la strategia giusta, però, è possibile accontentare i clienti senza andare in perdita.

Diciamoci la verità: le spese di spedizione non piacciono a nessuno e, infatti, molti negozi online non le prevedono. Ormai i consumatori si aspettano che un e-store offra la stessa convenienza del negozio sotto casa, dove le spese di spedizione o di reso sono pari a zero. I rivenditori online praticano una concorrenza serrata per garantire al cliente i migliori servizi di shopping possibile e, al tempo stesso, cercare di far quadrare i conti.

Ecco le modalità di spedizione più diffuse. Quale sarà la strategia migliore per il tuo business?

  1. Spedizione in base al peso

È l’opzione più trasparente: il cliente si fa carico delle spese di spedizione e di confezionamento. In questo modo le spese di spedizione sono indipendenti da guadagni e perdite. Una soluzione favorevole in termini amministrativi, che consente inoltre di applicare prezzi favorevoli: viene infatti meno la necessità di ritoccare al rialzo i prezzi per compensare o ridurre le spese di spedizione. Il rovescio della medaglia? I clienti potrebbero essere poco propensi ad acquistare prodotti ingombranti o quantità massicce, specie se la merce venduta è pesante. Insomma: per spedire Cartoline è il metodo ideale, ma se vendi ceramiche… Lascia perdere!

2. Spedizione a costo fisso

Applicare una quota fissa per le spedizioni semplifica le cose tanto al venditore quanto ai clienti. Più prodotti si acquistano per un singolo ordine, più la spedizione a costo fisso è conveniente. Prodotti pesanti o ingombranti possono far lievitare i costi per il venditore, ma con un po’ di fortuna la somma pagata dal cliente compenserà la spesa. Ricorda che se i tuoi articoli partono da luoghi diversi (ad esempio nel caso del dropshipping) le spese di spedizione a costo fisso si riveleranno una scelta ben poco conveniente.

Preparing packages

3. Spedizione gratuita su tutti gli articoli

L’opzione più ambita dai clienti: chi mai direbbe di no alla consegna gratuita? Per un venditore, proporre almeno un’opzione di spedizione sempre gratuita significa scongiurare il rischio che il cliente faccia dietrofront quando si trova davanti il totale compreso di spese, e decida di annullare l’operazione prima del pagamento. Tuttavia spesso per riassorbire i costi della spedizione gratuita è necessario alzare i prezzi leggermente al di sopra della media di mercato.

4. Spedizione gratuita con un minimo d’acquisto

Una delle scelte preferite dai negozianti: superato un certo limite, ad esempio 40 €, la spedizione viene offerta gratuitamente, incentivando così il cliente a spendere di più. Non è raro che, per raggiungere il minimo d’acquisto necessario, ci si ritrovi nel carrello un piccolo extra non previsto. Con questa opzione si viene spesso a creare un effetto ancoraggio+: nel momento in cui approdano sull’e-store, i clienti si fanno l’idea di un budget da raggiungere. Se si riesce a calibrare a dovere il minimo di spesa, è possibile equilibrare l’offerta della spedizione gratuita con i guadagni extra derivati da transazioni di alto valore.

Parcel with business card

5. Abbonamento alla spedizione prioritaria

Alle opzioni di spedizione standard si può affiancare una proposta di abbonamento che consente ai clienti di usufruire di spedizioni esclusive (ed, eventualmente, altri vantaggi) con il pagamento di una quota annuale. Il pioniere di questa strategia è stato Amazon, che ha introdotto il servizio Prime. Il modello è stato poi adottato, fra gli altri, anche da ASOS e dalla catena inglese di supermercati Morrisons. In questo modo si favorisce la fidelizzazione e si prospettano acquisti ricorrenti: il cliente, infatti, fa un investimento che conta di sfruttare acquistando frequentemente sul sito. Ricorda, però, che non tutti i clienti desiderano abbonarsi: offri sempre una gamma di spedizioni alternativa.

Lascia che sia il cliente a scegliere

Nulla ti impedisce di offrire diverse opzioni di spedizione, anche combinandole: puoi proporre spedizioni gratuite, un programma prioritario riservato agli iscritti, offerte speciali sulle spese di spedizione e altri servizi (ad esempio la consegna entro il giorno successivo o tramite raccomandata). I clienti sicuramente gradiranno la possibilità di scegliere fra diverse opzioni e, monitorando le loro preferenze, potrai perfezionare al meglio le strategie future.

Vuoi conoscere l’opinione dei clienti? Inserisci un Flyer in ogni pacco che invii: illustra le tue opzioni di spedizione e chiedi al destinatario di specificare le sue preferenze.

Dove ricercare potenziali clienti? E come avviare una collaborazione lunga, florida e continuativa?

Alla ricerca dei clienti

Per i freelancer in erba (tanto per chi ha appena lasciato un posto fisso, quanto per chi è fresco di laurea) trovare i primi clienti può rivelarsi difficile. Per fortuna almeno in questa fase della carriera è possibile dedicarsi a questa ricerca anima e corpo: ai guadagni penserai dopo.

Il tempo ce l’hai, la motivazione anche… Da dove cominciare a cercare? Ecco alcune idee utili.

1. Frequenta fiere ed eventi locali

Biglietti da visita alla mano, una scorta di Flyer in borsa… Il primo passo è inserirsi nel circuito degli eventi locali di settore. Gli eventi sono reperibili online, tramite siti come Eventbrite e Expodatabase. Altrimenti, sfrutta Twitter e Instagram utilizzando hashtag come #fiere, #eventmarketing o #mostre. E una volta sul posto, via al networking!

2. Sii proattivo sui social

A tutti piace trovare la soluzione a un problema servita su un piatto d’argento. Anche alle aziende! Prova a metterti in contatto con alcune compagnie per cui ti piacerebbe lavorare, anche se al momento non cercano collaboratori. LinkedIn, ad esempio, è lo strumento ideale in questo caso: ti consente di trovare e rivolgerti direttamente agli interlocutori giusti, aggiungendoli automaticamente al profilo. Con un po’ di fortuna, potresti imbatterti in qualcuno che ha bisogno proprio del tuo aiuto, anche se magari non aveva ancora pubblicato un’inserzione, oppure trovare contatti che potrebbero aprirti opportunità in futuro.

Controlla il tuo feed di  Twitter, Facebook e LinkedIn e se vedi una richiesta alla quale potresti rispondere, fatti avanti. Non c’è modo migliore per dare prova di talento ai potenziali clienti, e, al tempo stesso, fare favori che potrebbero essere ricambiati. Nei tuoi profili social includi sempre un link al tuo sito o a un portfolio online.

3. Incontra altri creativi

Se abiti in una città dove la creatività è fiorente, unisciti a un gruppo d’incontro di professionisti creativi del tuo settore. Meetup.com è il sito principale per questo genere di ricerca. Anche community come /r/webdesign, che fa parte di Reddit, è molto utile per trovare gruppi locali. In questo modo sarai informato sui lavori più richiesti al momento, sulle tariffe dei colleghi e sulla possibilità di eventuali collaborazioni esterne con aziende o progetti di ampio respiro.

Tieni d’occhio anche gli incubatori locali e i servizi di sostegno alle imprese: queste realtà istituite da università e grandi enti sono tese a incoraggiare lo spirito imprenditoriale. Anche se non hai i requisiti per candidarti, potrebbero esserci delle opportunità sul portale carriere e potresti sfruttare questa buona occasione per ricevere consigli mirati.

Cliente trovato! E ora?

Certo, trovare i clienti è importantissimo… ma è solo l’inizio. Mantenere costante il rapporto con i clienti, fidelizzandoli, può rivelarsi più conveniente della continua ricerca di nuove occasioni.

Il motivo è semplice: una volta che si è instaurato un solido rapporto professionale, lavorare per un determinato cliente diventa più semplice e più veloce. Questo perché possiedi una profonda conoscenza del mercato del cliente, della sua cultura aziendale e del marchio, e in questo modo anche il cliente stesso risparmia tempo all’avvio di un nuovo progetto. E non è tutto: è facile che un cliente di fiducia ti faccia buona pubblicità.

Stando a Inc.com, infine, reiterare un rapporto di lavoro è 7 volte più conveniente rispetto ad acquisire nuove opportunità.

Ecco 3 consigli per mantenere vivi i legami di lavoro.

  1. Documentati sul settore

Un ottimo modo per dar prova di impegno è dimostrarsi sempre aggiornati sulle novità. Hai notato una nuova tendenza in una certa area di prodotto, o una modifica normativa destinata a influire su una determinata attività? Parlane insieme al cliente. Tenersi informati sulle novità di settore, oltre a consolidare il rapporto con i clienti, ti aiuterà a costruirti un bagaglio di conoscenze molto allettanti per altri clienti della stessa nicchia.

2. Cerca un punto di contatto (se necessario, sfodera le GIF dei gattini)

I rapporti umani hanno un valore straordinario sul lavoro e, come tutti i rapporti, per funzionare devono essere sinceri. Basta un piccolo appiglio, una nota di carattere per farsi ricordare dai clienti, creando così un’associazione positiva fra la tua persona e il tuo lavoro. Cerca di scoprire cos’hai in comune con i clienti: magari tifate la stessa squadra, vi dedicate allo stesso hobby, o amate i gatti così tanto da mandarvi le GIF via e-mail.

3. Sii pronto ad adattarti

Chiedi sempre riscontro sui tuoi lavori e fanne tesoro. Se sarai bravo ad adeguarti alle necessità dei clienti, a lungo andare la collaborazione a breve termine diventerà un rapporto di lavoro duraturo e consolidato. Tieni d’occhio gli obiettivi di business di ogni cliente, le sfide che deve affrontare, le novità in termini di struttura gestionale e di personale, e sii pronto a modificare di conseguenza il modo in cui lavori.

Un consiglio extra? Manda una Cartolina di fine progetto

Hai appena concluso magistralmente un progetto? Finisci con classe invia una Cartolina al cliente e digli che è stato un piacere collaborare con lui. Alla prossima opportunità di lavoro, vedrai che si ricorderà di te!

Ti sei messo in proprio e non sai cosa fare? Ecco la nostra guida su come gestire i rapporti con i primi clienti.

Vuoi eccellere nel networking? Allora comincia a correggere il tiro: ci sono alcuni errori diffusi che facciamo senza accorgercene.

Esistono due tipi di persone: quelli che adorano il networking e colgono ogni occasione per fare nuove conoscenze (vitale per chi lavora da casa), e quelli che, se potessero, ne farebbero volentieri a meno.

Il networking è così: o lo odi, o lo ami. L’importante, comunque, è sapere quello che si fa: bastano alcuni piccoli errori, non sempre facili da identificare, per trasformare il tuo impegno in uno spreco di tempo. È il momento di modificare la tua strategia di networking: depenna questi errori dalla tua routine e vedrai che, finiti i brindisi e i saluti, tutti si ricorderanno di te.

1. Al bando memorizzare i contatti in rubrica

Il tuo scopo agli eventi di networking è spiccare fra la massa, e un modo molto efficace per farlo è… sbarazzarsi del cellulare. In un mare di volti illuminati dall’azzurro pallido degli smartphone, per fare colpo basta dare la tua completa attenzione ai presenti e all’ambiente.

Siamo abituati a pensare che avere un occhio costantemente sulla casella della posta in arrivo sia la norma, ma non è così: spegni il cellulare, lascialo in tasca, e vedrai che non passerai inosservato.

Se devi dare i tuoi recapiti a qualcuno, sfodera unBiglietto da Visita: non c’è niente di meglio se vuoi lasciare una traccia di te unica e personalizzata.  E se vuoi essere proprio indimenticabile, prova la Stampa a caldo Oro o l’effetto Rilievo .

2. Non pensare al networking come a un palcoscenico

Alla fine di ogni evento, le persone di cui ci ricordiamo più facilmente sono sicuramente i buoni ascoltatori rispetto a coloro che raccontano mille aneddoti. È vero, è facile pensare al networking come a una chance per mettersi in mostra, ma la regola d’oro è: less is more. Meglio non esagerare.

Non tutti sanno ascoltare come si deve (e c’è una bella differenza rispetto al tacere impazienti, in attesa del proprio turno), eppure è una capacità utilissima tanto per saper comunicare quanto come strumento professionale. Mostrarsi in grado di dare ascolto all’interlocutore, significa stare un passo avanti ai concorrenti.

Cerca di ascoltare con attenzione le persone che hai interesse a conoscere, reagisci in maniera consona e prendi la parola solo quando desideri dare un contributo sentito alla conversazione.

E per ascoltare meglio, concentrati visivamente sulla persona con cui stai parlando: se divaghi con la mente, divagherai anche con lo sguardo…

3. Non hai consultato in anticipo la lista dei presenti

Per trarre il meglio dagli eventi di networking bisogna giocare d’anticipo. Gli organizzatori stilano la lista dei presenti con cognizione di causa: informati su chi ci sarà e su chi, secondo loro, potrebbe rivelarsi un buon contatto per te. Oltretutto, così facendo, mostrerai di prendere atto delle conoscenze degli organizzatori, che te ne saranno estremamente grati!

Il passo successivo è documentarsi sui contatti che ti interessano di più. In questo modo potrai rompere il ghiaccio saltando direttamente i convenevoli… e ricorda che quasi nessuno resta impassibile davanti a uno nuovo volto che dichiara di conoscerti per la tua fama.

All’arrivo, studia la stanza, trova le persone con cui vuoi parlare e decidi a chi avvicinarti. A quel punto dovrai solo chiedere al padrone di casa di presentarvi e sfoderare una frase ben scelta per attaccare bottone (forse ti può tornar utile il nostro articolo Networking 101).

4. Non aspettare che gli inviti cadano dal cielo

Gli eventi di networking possono prevedere tantissime modalità, dagli incontri vis-à-vis alle cene eleganti: sta a te trovare gli eventi giusti che possano massimizzare le tue chance di successo.

Pensa alle situazioni in cui ti trovi più a tuo agio, che siano feste, incontri formali o occasioni più ristrette, e cerca di accettare gli inviti solo quando l’evento proposto incontra le tue inclinazioni.

Tenersi al passo con gli inviti è importante per non restare tagliati fuori: LinkedIn, per esempio, è un ottimo strumento per tenere traccia degli eventi organizzati dai professionisti del settore e anche Facebook propone una grande quantità di gruppi chiusi, riservati a chi lavora in un determinato ambito.

Sei a caccia di concittadini graphic designer che, come te, lavorano da casa? Stai pur certo che su Facebook c’è già un gruppo. E se non c’è…. perché non crearlo?

5. Non puntare subito all’Amministratore Delegato dell’azienda dei tuoi sogni

Ricordati che il networking serve a far conoscere alle altre persone te e i tuoi lavori. Ma, lo sappiamo, la strada per il successo è spesso accidentata (per non parlare del tragitto dall’area bevande al buffet. Un incubo).

Non sai mai quando arriverà il contatto vincente e, magari, mentre tu spasimi per farti notare dal capo di una determinata società, potrebbe esserci una schiera di futuri amministratori delegati che stanno ricercando un profilo come il tuo.

Tante volte il successo dipende dalle capacità, altre volte dalle conoscenze: cerca di parlare con quante più persone possibile, e magari qualcuno ti aprirà una porta di cui nemmeno sospettavi l’esistenza. Stringi amicizie ai piani bassi: vedrai che si ricorderanno di te quando saranno in cima alla scalata.

E per finire, cerca di chiedere almeno un favore durante l’evento. Ti sorprenderà, ma in realtà in questo modo gli altri si sentono spinti a essere più disponibili nei tuoi confronti. Chiedi a uno dei presenti se può farti una cortesia – anche una cosa semplice e banale come presentarti a qualcuno o indicarti il bagno. Potrebbe giocare a tuo favore.

Un’immagine vale più di mille parole: lascia il segno con i nostri Biglietti da Visita con Stampa a caldo Oro

Scopri come tre artisti della carta hanno trasformato il packaging dei loro prodotti in una forma d’arte.

Si sente molto parlare di come sorprendere e deliziare i clienti. Ma come si trasforma questa idea in realtà? Secondo questi tre artisti della carta, le confezioni personalizzate sono un ottimo punto di partenza:

Fatto Ameno

Fatto Ameno è uno studio di design di Milano fondato da Laura Sauchelli, la cui missione è portare più gioia nel mondo. Tutti i suoi prodotti mettono in risalto i piccoli dettagli della vita, dai bellissimi biglietti per dire “Grazie” agli accessori di carta che rendono ogni incontro un po’ più speciale.

I design di Fatto Ameno, ispirati a forme elementari e ai colori primari, mirano a evocare sentimenti di nostalgia per l’infanzia. Per fare questo, Sauchelli realizza a mano stampi di gomma che poi sovrappone per creare motivi geometrici e animali. L’uso di stampi fatti a mano dà un aspetto diverso a ogni stampa, rendendo ogni pezzo unico nel suo genere.

  • Fatto Ameno working
  • Fatto Ameno stamp on notebook
  • Fatto Ameno leaf stamp
  • Fatto Ameno framed art

E visto che le prime impressioni sono cruciali, Laura voleva dei biglietti da visita che esprimessero il senso di tenerezza che caratterizza i suoi prodotti. “Mi piace molto il fatto di aver potuto stampare un motivo semplice sui Biglietti da visita Luxe, includendo solo le informazioni essenziali”, ci ha spiegato Sauchelli. “Questo mi ha dato la libertà di personalizzare ogni biglietto con un mio stampino di gomma. Per me è molto importante che ogni mio cliente riceva un biglietto gioioso e unico!”

Personalizza i Biglietti da visita Luxe con il tuo brand.

  • Fatto Ameno cards
  • Fatto Ameno colorful business cards
  • Fatto Ameno art
  • Fatto Ameno paper art

Kathryn Willis

Come tante brillanti idee, anche Kathryn Willis Paper è nata per puro caso nel 2016, dopo che Kathryn ha realizzato un ritratto in carta intagliata del cane di un amico. “Quella persona ha sparso la voce”, ha spiegato a MOO, “e oggi, a distanza di due anni, realizzo originali ritratti in carta ritagliata a mano di tantissimi amici a quattro zampe.”

Willis ha aperto un negozio online e ha creato il proprio brand, un logo colorato e divertente che cattura le personalità spumeggiante dei suoi soggetti canini. I clienti mandano a Willis le foto e i nomi dei loro cani e sulla base di queste immagini Willis realizza i loro ritratti di carta con il suo stile inconfondibile.

  • Kathryn Willis dog portrait
  • Kathryn Willis artwork
  • Kathryn Willis art
  • Kathryn Willis framed artworks

Ma l’esperienza dei clienti non finisce qui, in quanto Willis dà loro anche un biglietto di ringraziamento scritto a mano con dentro un frammento della carta utilizzata per il ritratto. Questi biglietti sono stampati sulla carta delle Notecard Luxe, con il bordo abbinato allo schema di colori del pezzo. E se come se questo non bastasse in tema di personalizzazione, usa un Adesivo con il suo brand per sigillare le buste e applica un cartellino che dice “Per te” realizzato con le MiniCard opache. Una cura dei dettagli così attenta non manca mai di sorprendere e deliziare i clienti.

  • Kathryn Willis print products
  • Kathryn Willis sticker on envelope
  • Kathryn Willis paper products

Per esempio, una volta, un cliente ha aperto un biglietto di Willis pensando che fosse una fattura, ma è rimasta piacevolmente sorpresa quando ha scoperto che conteneva una gentile nota scritta a mano e alcuni frammenti di carta provenienti dal ritratto da lei ordinato recentemente. “Le ha fatto molto piacere ricevere quei preziosi pezzetti di carta derivanti dal processo di riproduzione su carta del suo amatissimo animale domestico”, ci ha detto Willis. “Mi affido a MOO per supportare il mio brand e stabilire il tono della mia attività.”

Innalza il livello dell’esperienza dei clienti con le Notecard, Adesive e la Carta intestata.

Puro Papel

Catalina Rojas, fondatrice di Puro Papel, lavora a tempo pieno come tipografa, designer e rilegatrice di libri a Miami, Florida. In particolare, realizza serie di stampe a edizione limitata e packaging personalizzati per altri marchi e business, il tutto caratterizzato da uno stile classico e originale.

Recentemente, Puro Papel ha creato un regalo unico per il compleanno di una cliente. “La mia cliente voleva dare ai suoi amici dei biglietti con frasi motivanti e un accenno alla ricorrenza in questione da guardare ogni giorno”, ci ha spiegato Catalina. “Le ho suggerito una scatoletta dove poter tenere tutti i biglietti, per conservare un ricordo dell’esperienza di quel weekend speciale.”

  • Puro Papel pastel postcards
  • Puro Papel cards

Ha scoperto che la confezione delle Cartoline Luxe di MOO aveva le dimensioni perfette per tradurre in realtà il desiderio della sua cliente. Per uniformarne il look, Catalina ha riciclato le scatolette e ha stampato su ognuna una silhouette, applicando poi la scritta “Salta”. All’interno, ogni confezione conteneva un kit per scrivere delle affermazioni. “Ne è nato un oggetto molto divertente”, ci ha spiegato Catalina.

Il contorno colorato sui bordi di ogni biglietto ha avuto un successo enorme tra i destinatari e, cosa altrettanto importante, Catalina è rimasta molto soddisfatta di come il prodotto finito rappresentava la sua attività. “Sono molto attenta nella scelta dei biglietti e dei materiali”, ha puntualizzato Catalina. “Devono abbinarsi bene allo stile del progetto, e grazie alla gamma di finiture disponibili, MOO facilita questo compito.”

Trasmetti gioia con le Cartoline Luxe.

Scopri alcuni trucchetti e tool intelligenti che consentono di usare il cellulare per svolgere attività di business come stampare, scrivere e accettare pagamenti.

Al giorno d’oggi, il cellulare è un computer in miniatura che teniamo in tasca, in grado di svolgere quasi tutte le funzioni di un PC portatile. Non è un ufficio portatile perfetto, lo ammettiamo, ma con un po’ di inventiva puoi usare il tuo smartphone per gestire la tua attività da qualunque luogo e in qualunque momento.

Scopri alcuni modi per superare i limiti del tuo smartphone e trasformarlo in una micro base perfetta per fare business.

Scrivere e stampare

Aggiornare i social usando la tastiera dello smartphone non è un problema, ma se vuoi fare qualcosa di più impegnativo, come aggiornare il tuo sito, prendere appunti o compilare moduli, è probabile che trovi qualche difficoltà, specialmente se il formato del sito o del documento in questione non è ottimizzato per i dispositivi mobili.

Ma non temere, ci sono tanti tipi di tastiere Bluetooth portatili che possono dimostrarsi molto utili. Alcune si ripiegano, mentre altre sono piccolissime e leggere, ideali da portare nello zaino o perfino in tasca. Cercane una con il supporto per smartphone incorporato.

E se hai bisogno di stampare dei documenti essenziali come contratti e distinte di imballaggio, ora è possibile farlo direttamente dallo smartphone. Le stampanti wireless più recenti, infatti, sono compatibili con gli smartphone, e alcune utilizzano NFC per stabilire una connessione diretta tra i due dispositivi. Poi c’è il cloud printing, che consente di inviare i documenti a una stampante con WiFi da qualunque dispositivo connesso a internet (compresi i cellulari) tramite servizi quali Google Cloud Print e Canon Maxify.

Accettare pagamenti

Vendere online non presenta alcun problema per le attività che utilizzano solo lo smartphone, ma se ti trovi a vendere in occasione di fiere o eventi pop-up, poter accettare pagamenti con carta e non solo in contanti può fare un’enorme differenza per i tuoi incassi.

Fortunatamente, usando servizi come Square, BluePay o PayPal Here, puoi trasformare facilmente il tuo cellulare in un lettore di carte bancarie.

Scarica un’app e fatti mandare un lettore per carte, e potrai accettare i pagamenti con carta proprio come faresti alla cassa. Sono disponibili lettori che consentono di strisciare le carte bancarie o di pagare in modalità contactless. Alcuni vanno collegati al cellulare, mentre altri funzionano con Bluetooth e sono particolarmente utili se preferisci tenere in mano il telefono durante le transazioni.

Tieni presente che per usare questi servizi dovrai pagare una quota fissa mensile oppure per transazione, quindi ti consigliamo di valutare i vantaggi derivanti dal poter accettare i pagamenti con carta rispetto ai costi, prima di fare il grande passo.

Consiglio: se ti trovi a una fiera affollata e vuoi mettere in evidenza il tuo lettore ed evitare che si confonda con quelli altrui, applica degli Adesivi con il tuo marchio. Ordinali quando acquisti i Flyer o le Cartoline per il tuo stand.

Foto di prodotti

Certo, si possono fare cose meravigliose con le fotocamere degli smartphone. (Dopo tutto, interi film sono stati girati con la videocamera dell’iPhone.) Ma come fare se hai un modello di gamma intermedia con una fotocamera di qualità media, oppure un cellulare più vecchio che non ha abbastanza mega-pixel per soddisfare gli standard odierni?

Comprare un nuovo telefono o una fotocamera non è l’unica opzione. Per esempio, puoi applicare un obiettivo esterno che dà alla fotocamera del cellulare alcuni effetti speciali extra, come il teleobiettivo e il grandangolo. Ollophoto e Photojojo  sono tra le marche che realizzano obiettivi piccoli ed economici compatibili con un’ampia gamma di cellulari. Ci sono anche altre opzioni più costose, ma con un budget più generoso a disposizione, sarebbe forse preferibile acquistare un nuovo smartphone.

Puoi anche usare alcune tecniche fai-da-te e dei semplici trucchetti per migliorare l’illuminazione e l’inquadratura, e per tenere ben fermo il telefono, cose che aiutano molto quando si tratta di fotografare prodotti.

Ora che hai tutto pronto, quale modo migliore di inaugurare la tua nuova attività gestita tramite lo smartphone se non ordinando una serie dei nostri Biglietti da visita?

Anche se ha dato vita a vari brand internazionali, Momofuku è un marchio molto amato dai clienti. Come ci è riuscito?

Questa società di ristorazione conta 11 ristoranti a pieno servizio, 5 takeaway Fuku e 13 Milk Bar (prodotti da forno) in tutto il mondo. Nonostante la loro offerta culinaria vari dai panini al pollo fritto di Fuku ai piatti da due stelle Michelin che si possono gustare da Momofuku Ko, questi ristoranti vantano tutti una clientela fedelissima.

Con così tante attività diverse, com’è riuscita questa società a mantenere una identità di brand omogenea? Per scoprirlo, abbiamo parlato con Marguerite Mariscal, Vice presidente Brand & Design di Momofuku.

Momofuku's founder, David Chang

Le origini

Il Momofuku Noodle Bar ha aperto a Manhattan nel 2004, subito dopo il ritorno dello chef David Chang dal Giappone, dove ha avuto l’idea di applicare tecniche di alta cucina a piatti umili come il ramen.

Rivisitando il concetto della ristorazione giapponese tradizionale con l’aggiunta di ingredienti locali americani, il Momofuku Noodle Bar ha iniziato a proporre una cucina totalmente innovativa.

Momofuku Noodle Bar

E questo spirito innovativo caratterizza tutti i ristoranti, indipendentemente dalla fascia di prezzo. “Penso che sia questo che ne fa un brand”, ci ha detto Mariscal. “Tutti i nostri ristoranti hanno dei clienti molto fedeli, quindi evidentemente non è solo il nostro cibo che li appassiona. Abbiamo preso la decisione consapevole di unificare il branding dei nostri ristoranti. ”

Che cosa significa il nome Momofuku? “In giapponese, significa “pesca fortunata””, ci ha spiegato Mariscal. “A Chang è piaciuto il fatto che non avesse molto senso.”

Una grande famiglia

Abbiamo chiesto a Mariscal come fa Momofuku a riunire numerosi ristoranti diversi sotto lo stesso brand. Secondo lei, un tema che li accomuna è la qualità. “Indipendentemente da ciò che offriamo, cerchiamo di fornire la versione migliore disponibile sul mercato”, ci ha spiegato Mariscal. “Al centro, c’è sempre il cibo.”

  • Momofuku oysters and chicken
    Photo credit: William Hereford
  • Oxtail plate
    Photo credit: Alan Richardson
  • Momofuku food
    Photocredit: Anthony Mair
  • Fuku fast food
    Photo credit: Zack DeZon

Questo approccio comune al cibo è sicuramente l’elemento che consente a Momofuku di trasformare i clienti in fan dei suoi ristoranti. “A chi piace il Noodle Bar, probabilmente piace anche il Ssäm Bar, poiché hanno lo stesso atteggiamento e approccio, cambia solo la forma”, ci ha spiegato Mariscal. “Tramite i social media o gli altri materiali di marketing, cerchiamo sempre di esprimere un branding coerente. Ci sono solo delle variazioni, tra un ristorante e l’altro.”

Un brand unificato

Con così tanti locali, Momofuku oggi impiega oltre 1000 persone in tutto il mondo. Come ci ha spiegato Mariscal, realizzare una cultura unificata con una forza lavoro così internazionale non è stato facile.

“Il metodo con cui all’inizio comunicavamo i nostri valori non basta più quando il numero dei ristoranti cresce esponenzialmente”, ci ha detto Mariscal. Per risolvere questo problema, Momofuku propone a tutti i neoassunti il corso “Momo-101”, durante il quale il personale ha la chance di incontrare Dave e parlare con lui direttamente.

  • Momofuku's Las Vegas restaurant
    Momofuku's Las Vegas restaurant. Photo credit: Gabriele Stabile
  • CCDC in Washington DC
    CCDC in Washington DC. Photo credit: Gabriele Stabile
  • Momofuku Ko in Manhattan
    Momofuku Ko in Manhattan. Photo credit: Zack DeZon
  • Momofuku interior

“Dave spiega la storia della società e i nostri valori”, ci ha detto Mariscal. “Non si tratta di dire alle persone che cosa fare o come comportarsi, quanto di fornire loro degli esempi concreti di come lavoriamo.”

L’obiettivo del team di Momofuku è consentire al personale di prendere buone decisioni e anche di commettere quelli che definiscono “errori intelligenti.” In altre parole, i collaboratori sono incoraggiati a superare i limiti e a prendere decisioni importanti.

“Se tengono al loro lavoro e a quello che facciamo qui, si assumono la responsabilità delle proprie decisioni”, ci ha spiegato Mariscal. Momofuku vuole dei collaboratori che non sono mai soddisfatti e che vogliono continuare a migliorarsi. “I nostri menù e il servizio sono in costante cambiamento”, ci ha detto Mariscal. “Tutto rientra in questo nostro modo di fare le cose.”

Il futuro del marchio

In quasi tutti i ristoranti Momofuku ci sono Biglietti da visita a disposizione dei clienti. Perfino i capi chef ne sono provvisti. “È un tocco personale che consente loro di interagire con gli ospiti e invitarli a tornare”, ci ha detto Mariscal.

Il design dei biglietti varia a seconda del ristorante. “Dato che abbiamo ristoranti di ogni tipo, da quelli che servono cucina raffinata a quelli tipo fast food, abbiamo bisogno di stili diversi all’interno di uno stesso tema. È per questo che apprezziamo molto i Servizi Aziendali MOO”, ci ha spiegato Mariscal. “Ci danno la flessibilità che ci serve per esprimere la personalità unica di ogni ristorante, ma anche del brand Momofuku in generale.”

Hai appena avviato un’attività in proprio? Ti proponiamo alcune linee guida per aiutarti a stabilire fin dall’inizio dei buoni rapporti con la clientela.

Se non hai mai avuto a che fare direttamente con i clienti e non possiedi la parlantina di Don Draper, forse ti chiedi da dove iniziare, ma quello che si instaura con i clienti non è tanto diverso da altri tipi di rapporto commerciale. In sostanza, vi siete entrambi fissati degli obiettivi e tu devi elaborare il piano migliore per raggiungerli. Ecco cinque consigli per aiutarti a fare proprio questo.  

1. Usa un contratto

Forse ti sembrerà una decisione un po’ forzata, ma predisporre un contratto è un ottimo modo per stabilire una relazione positiva e concederti un po’ di tranquillità extra. Non dev’essere necessariamente un’azione complicatissima o troppo dispendiosa in termini di tempo, e certamente non serve un avvocato. Molti freelancer scelgono contratti informali, come una lettera di accordo, che definisce chi ha accettato di fare cosa, e quando.

Un altro tipo di contratto è la cosiddetta dichiarazione di lavoro, molto diffusa nel campo del design e delle professioni creative. Questo documento specifica  le condizioni relative ai risarcimenti, ai pagamenti e ai diritti di proprietà intellettuale.

Se puoi, prepara questi documenti in anticipo, utilizzando una versione standard che puoi modificare e adattare ai nuovi lavori man mano che si presentano. Se hai già un brand per la tua attività, ad esempio sui Biglietti da visita o sulla Carta intestata, ti consigliamo di inserirlo nel contratto per un tocco professionale.

2. Tienili aggiornati

Mantieni i contatti con i clienti comunicando con loro regolarmente. Probabilmente non serve un bollettino quotidiano, a meno che non lo richiedano espressamente, ma è una buona idea aggiornare i clienti settimanalmente su quanto segue:

  • quello che stai facendo
  • quello che hai in programma di fare
  • quello che ti serve da loro, ad esempio, un riscontro o del materiale

Ci sono almeno due motivi per fare questo. Prima di tutto, il cliente non deve fare lo sforzo di contattarti per verificare come vanno le cose e far progredire il progetto. Inoltre, è un modo per sapere dai clienti se hanno in progetto dei cambiamenti che potrebbero incidere sul tuo lavoro. Inoltre, è utile affinché si ricordino di te per eventuali progetti extra.

Se ti serve qualcosa da un cliente o aspetti una risposta, puoi inviare una email amichevole o fare una telefonata per ricordarglielo. Se il cliente ha molto da fare e tante cose di cui occuparsi, può essere molto utile. (Naturalmente, ti consigliamo di non contattare i clienti troppo spesso, ma ogni tanto va bene.)

3. Pianifica i pagamenti

Un aspetto che differenzia radicalmente il lavoro autonomo da quello dipendente è la frequenza dei pagamenti. Dopo aver inviato una fattura per un lavoro che hai completato, dovrai aspettare il pagamento, e i tempi variano da cliente a cliente.

Alcune aziende saldano le fatture entro 30 giorni, altre entro 60. Alcune non hanno tempistiche fisse.

È probabile che il tuo cliente applichi la stessa politica a tutti i fornitori, indipendentemente dal fatto che siano ditte individuali o grandi società, quindi ti consigliamo di chiedere sempre ai nuovi clienti quali sono i loro termini di pagamento. Il vantaggio di saperlo è che puoi pianificare in anticipo, per evitare di ritrovarti senza soldi.

4. Non aver paura di parlare di soldi

Trattare sui prezzi, fornire preventivi e fare in modo di farsi pagare equamente sono aspetti fondamentali del lavoro autonomo. E queste, spesso, sono le aree più preoccupanti per i liberi professionisti alle prime armi, ma diventano più facili da affrontare dopo aver preso alcune decisioni essenziali.

Una delle prime cose che devi fare è stabilire le tue tariffe, orarie o giornaliere. Possibilmente, parla con altri liberi professionisti nel tuo campo, oppure consulta siti come Upwork, che riporta le tariffe di numerosi freelancer in vari settori, o freelancer.com, per avere un’idea di quanto le aziende sono pronte a pagare per determinati lavori. Dopo aver deciso le tariffe da applicare, puoi utilizzarle per decidere il prezzo del tuo lavoro e negoziare con i clienti.

Ti consigliamo anche di decidere se preferisci calcolare il prezzo a progetto oppure sulla base del tempo e dei materiali.

  • Se ti fai pagare a progetto, addebiti un importo fisso concordato all’inizio. In questo modo, i clienti sono sicuri di lavorare nei limiti del proprio budget. In questo caso, è necessaria una dichiarazione di lavoro chiara, per evitare che ti venga chiesto di fare attività extra, non coperte dai costi iniziali.
  • Se ti fai pagare tempo e materiali, devi tenere conto del lavoro svolto e fatturare il cliente periodicamente fino al completamento del progetto. Questo tipo di fatturazione è adatta ai progetti che cambiano in corso d’opera, o ai lavori con tempistiche imprevedibili. Questa modalità richiede un po’ di lavoro amministrativo extra per tenere traccia delle ore, ma ciò significa che non ci rimetterai, in caso ci sia più lavoro del previsto.

5. Resta in contatto dopo il completamento del lavoro

Il progetto è finito, è andato tutto bene e il cliente è soddisfatto del tuo lavoro. È probabile che si avvalga di nuovo dei tuoi servizi in futuro, ma poiché passerà rapidamente ad occuparsi di altre cose, non sempre si ricorderà di te, a meno che tu non faccia uno sforzo per restare in contatto.

Mantieni le comunicazioni leggere e informali, scrivendo un breve messaggio ogni paio di mesi per farti sentire. Se hai trovato un articolo interessante o un link da condividere con il cliente, può essere questo l’oggetto del tuo messaggio, e puoi terminare il testo ricordando al cliente che sei disponibile per eventuali collaborazioni.

Puoi restare in contatto anche per posta: perché non inviare ai tuoi clienti delle Cartoline o dei Flyer con i tuoi lavori più recenti, o un campione di prodotto confezionato e rifinito con un Adesivo?

La tua azienda si evolve in continuazione, quindi il tuo kit di onboarding ha bisogno di essere aggiornato.

Non è un segreto: MOO adora i kit di onboarding. Servono a preparare il terreno per il successo aziendale di ogni neoassunto e sono un modo divertente di presentare il tuo brand. Ma man mano che la tua azienda cresce e cambia, deve cambiare anche la procedura di onboarding.

Sappiamo che aggiornare un kit aziendale può essere impegnativo, ma ci vuole molto più tempo a spiegare in continuazione le nuove politiche aziendali, e i vari ruoli e valori dipartimentali.

Se è passato un po’ di tempo dall’ultima volta che hai letto i documenti per l’onboarding, apri quella cartella, poi prendi la penna e inizia a fare modifiche, perché è ora di cambiare.

A chi si rivolge il tuo business?

Ogni azienda dovrebbe formare i propri neoassunti come si fa nel settore alberghiero, ovvero puntando l’attenzione su come si trattano i clienti. E dato che la tua impresa è cresciuta e la gamma dei prodotti e dei servizi si è ampliata, la tua clientela ora forse è diversa da quella iniziale.

Un marchio non conta se chi lo usa non si sente apprezzato. Ne consegue che il tuo manuale di formazione deve mettere l’accento sulle migliori pratiche per ogni tipo di interazione con i clienti. Tutti i neoassunti devono avere subito le idee chiare sul tipo di esperienza che la tua azienda vuole offrire ai clienti.

Sostieni i valori aziendali

Come ha detto Marian Wright Edelman: “Non puoi essere ciò che non si vede.” In altre parole, se non metti su carta i tuoi valori, è come se non esistessero. I valori potrebbero essere qualunque cosa. Ad esempio, la diversità e l’inclusione, l’umorismo, la curiosità o la voglia di imparare.

Se non riesci a riassumere i valori della tua organizzazione in poche parole, leggi questa guida esplicativa. È un ottimo esercizio per sintetizzare le tue idee e scegliere solo pochi termini che meglio li riassumono.

Dopo aver chiarito i valori del brand, è importante metterli in mostra. Noi ti consigliamo di stampare le tue parole guida su delle cartoline ben concepite da inserire nei kit di onboarding della tua azienda.

Aspetta. Chi sei tu?

È il tuo primo giorno di lavoro e ti sembra di dover conoscere tantissime persone nei vari reparti. Visto che il primo giorno i nuovi assunti saranno già un po’ nervosi, evita loro un ulteriore stress stampando un organigramma completo.

Includi in un documento le foto, i ruoli e i reparti di tutti i dipendenti, rendilo facilmente accessibile sul Google Drive aziendale, e preparati a visualizzarlo sul tuo telefono ogni volta che serve. Questo eviterà a tutti momenti di imbarazzo, oltre a illustrare ai nuovi componenti del team i rapporti di collaborazione tra i vari reparti.

Per gli eventi aziendali più importanti, puoi ricreare la spreadsheet dal vivo utilizzando dei semplici cartellini con i nomi. Lascia un po’ di spazio per il nome di battesimo e una domanda per rompere il ghiaccio. Per rendere più rapido l’inserimento dei neoassunti, inserisci nella procedura di onboarding un giro di presentazioni.

Ecco alcune delle domande che preferiamo: “Qual è il tuo super potere e il tuo punto debole?” “Qual è l’ultima cosa che ti ha fatto ridere?” e “Qual è stato il tuo primissimo lavoro?”

Le checklist

Sappiamo bene che hai da fare e a volte è difficile dedicare molto tempo ai nuovi assunti, ed è qui che le liste di verifica si dimostrano molto utili in quanto forniscono a nuovi membri del team le risposte a numerose domande procedurali.

Ecco alcune checklist fondamentali da inserire nel kit di onboarding aggiornato: seminari sui valori del brand, quiz sulla storia dell’azienda, come creare i propri biglietti da visita, iscrizione ai benefit e alcuni dei locali preferiti dal personale per il pranzo.

Man mano che la tua azienda cresce, non dimenticare di aggiornare la procedura di onboarding. La prima impressione che i neoassunti avranno della tua azienda li farà partire con il piede giusto sin dal primo giorno.

Racconta la storia del tuo marchio con i Servizi Aziendali MOO

Da oltre un decennio, noi di MOO aiutiamo le persone a lasciare il segno nel mondo con prodotti di stampa di qualità eccezionale. E man mano che la nostra clientela è cresciuta, anche la gamma dei servizi che offriamo si è allargata. Ecco perché oggi offriamo alle aziende più grandi (con almeno 10 dipendenti) i Servizi Aziendali MOO, con tanti vantaggi extra per i clienti. Infatti, i Servizi Aziendali MOO offrono un mix di gestione degli account dedicata, una piattaforma per gli ordini online di facile utilizzo e servizi di design professionali. Si tratta di un pacchetto completo che dà alle aziende maggior controllo sul brand e maggiore coerenza. E allo stesso tempo, fa risparmiare loro tempo, soldi e stress.

Completa il modulo sottostante e un cordiale Account Manager ti contatterà.