Quest’anno festeggiamo il nostro quindicesimo compleanno e quante cose sono successe durante questi anni! Che tu sia stato nostro cliente dal primo giorno o che tu sia appena entrato a far parte del nostro mondo (e allora benvenuto!), non ce l’avremmo mai fatta senza di te. Ma bando alla nostalgia: ecco alcuni dei migliori momenti vissuti fino ad ora.
Abbiamo iniziato in piccolo. Letteralmente. La prima cosa che abbiamo lanciato sono state le MiniCard, che erano (e sono tuttora) la metà delle dimensioni di un normale biglietto da visita. Certo, ora i nostri bigliettini sono disponibili in tutti i tipi di forme e dimensioni.
Prima che MOO diventasse MOO, eravamo conosciuti come “Biglietti del piacere”. Come nei biglietti da visita, ma… piacevoli. All’epoca ci sembrava decisamente un bel nome.
Una volta abbiamo realizzato piccoli biglietti da visita per le api. Si trattava di un pesce d’aprile? Sì. Ma i biglietti erano veri al 100%. Quindi, se qualche ape sta leggendo questo articolo ed è alla ricerca di un po’ di networking, ci faccia pure un fischio.
C’era una volta un vero negozio MOO all’interno di un container nella zona est di Londra. Si chiamava “moo.com” ma non era online. Un posto molto comodo da cui ritirare i tuoi ordini di stampa, però.
I nostri Biglietti da Visita Cotton sono realizzati con scarti di magliette che ricicliamo. Questi piccoli ritagli andrebbero altrimenti sprecati, il che ci sembra un peccato visto che si tratta di biglietti da visita di ottima qualità.
La regina d’Inghilterra è una fan di Printfinity e abbiamo persino il suo ‘Award For Innovation’ a dimostrarlo. In realtà ci siamo imbattuti nella tecnologia quasi per caso, ma non è così che nascono tutte le migliori invenzioni?
La classica goccia verde di MOO era rosa. E blu. E un mucchio di altri colori diversi, a pensarci bene. Poi abbiamo avuto un importante rebrand super sciccoso nel 2014, quando tutti abbiamo deciso che era il verde era il nostro colore preferito.
Little MOO, il simpatico robot di posta elettronica, aveva un fratello maggiore, Big MOO, che purtroppo non è più con noi. Come possono essere correlati una stampante e un robot di posta elettronica, ci chiedi? Non ne siamo sicuri, ma il DNA è una corrispondenza perfetta e non si può discutere con la scienza.
Da molto tempo, ogni dipendente MOO riceve la propria bambola di feltro al loro secondo anniversario di lavoro, realizzata dalla meravigliosa Helen Greenstein che è ancora una maestra in tutto ciò che è soffice e adorabile.
Nel 2012, abbiamo iniziato a realizzare i biglietti da visita più spessi di sempre. E il risultato è stato Luxe, la nostra gamma extra spessa e di fascia alta (biglietti così eleganti che quasi ti dispiace darli via).
Abbiamo fatto MOLTE collaborazioni. Da designer come Kidyeah e Helen Friel a TRE diverse collaborazioni con l’autore Seth Godin, passando per le belle Cartoline con Patternity. Quindi, fondamentalmente, ci piace davvero collaborare.
Nel 2009, la prima goccia di inchiostro MOO è caduta sul suolo americano, quando il nostro stabilimento di Rhode Island ha aperto i battenti. L’inno dello Stato recita “Rhode Island, It’s For Me”, e questo era decisamente vero per noi. Solo non chiederci di cantarne la melodia, in quello non siamo per nulla bravi.
Un dirigente di Facebook ha adorato così tanto i suoi biglietti da visita MOO che ci ha invitato a diventare il sito di riferimento per la stampa delle immagini del profilo della Timeline, il servizio che raccoglie automaticamente le tue informazioni e crea una scheda personalizzata che imita il tuo profilo social. Grande! (Purtroppo, non ha avuto molto successo.)
Amiamo la carta da sempre, ma è stato solo nel 2016 che abbiamo lanciato i nostri Notebook e Quaderni. Come un biglietto da visita, solo più grande e con centinaia di pagine in più. E questo è soltanto l’inizio.
Nel 2018 abbiamo raggiunto un traguardo meraviglioso: 100 milioni di sterline di entrate. Non male per una piccola azienda di stampa, eh?
E ora, dopo 15 anni, stiamo per rivelare qualcosa di nuovo. È tutto molto segreto in questo momento, ma siamo abbastanza sicuri che comparirà nel blog “30 momenti dei nostri primi 30 anni” nel 2036. A presto allora!
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