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4 propositi aziendali per il 2021

Ecco una guida a come formulare e mantenere i propositi della tua azienda per il nuovo anno.

Big ideas start here poster for the new year

A fine anno è normale pianificare per il futuro, quindi perché non mettere per iscritto alcuni obiettivi aziendali per l’anno nuovo? Ecco 4 ottimi propositi per iniziare bene, e dei consigli su come metterli in pratica.

1. Ci focalizzeremo sull’esperienza del cliente

Hai fatto sentire speciali i tuoi clienti quest’anno? Secondo le ricerche,

Il 66% dei clienti che cambia marca lo fa a causa di esperienze negative con il servizio clienti, quindi è un proposito molto importante.

Ma visto che le aspettative dei clienti cambiano, come fai a sapere qual è lo standard a cui mirare? E’ ovvio che la cortesia è d’obbligo: non essere scortesi, non ignorare le richieste di informazioni e non mancare di correggere un errore. Ma col passare del tempo, anche le migliori prassi e tecnologie si evolvono e progrediscono, il che rende la soddisfazione dei clienti un bersaglio mobile. Fortunatamente, scoprire che cosa vogliono i clienti è semplice: basta ascoltarli.

Come mantenere questo proposito

Ecco alcune idee per valutare l’esperienza della tua clientela:

  • Confronta i commenti online, le email e i reclami alla ricerca di temi comuni e ricorrenti. Questi saranno i primi punti da affrontare nel nuovo anno.
  • Considerando il portafoglio clienti attuale, calcola la percentuale di quelli che sono tornati e di quelli nuovi. Se i clienti che ritornano sono pochi, potrebbe essere a causa di esperienze negative. Focalizzati su come favorire il ritorno dei clienti e considera la possibilità di contattare i nuovi clienti per verificarne la soddisfazione.
  • Effettua un breve sondaggio anonimo tra i clienti del tuo database chiedendo una valutazione su parametri come: tempi di consegna, esperienza del sito e interazioni con il personale. Questo ti darà una base sulla quale misurare eventuali miglioramenti.
    Fai attenzione a ciò che si dice sui social media: ad esempio, controlla se la tua azienda viene menzionata su Twitter, oppure usa un software apposito per analizzare i social.

Per altre idee, leggi la nostra guida a come fornire un servizio di altissima qualità ai clienti

2. Aggiorneremo la nostra strategia social

Poche cosa cambiano rapidamente come i social media. Ecco perché è necessario rivedere periodicamente la strategia social per verificare se stai ancora concentrando l’attenzione sulle aree più vantaggiose per il business.

Se hai team o una persona dedicata ai social, chiedi a loro di indicare quali sono gli aspetti che richiedono un miglioramento, tramite investimenti extra o una modifica delle modalità di lavoro. Se affronti la questione con un approccio più generalista, non ti preoccupare. Di solito è più facile di quanto si credi identificare le aree da migliorare.

Come mantenere questo proposito

  • Verifica di stare usando i canali giusti. Anche se i social più diffusi, come Facebook e Instagram, non cambiano molto da un anno all’altro, vale la pena tenere d’occhio le tecnologie e i network emergenti, soprattutto se tra i tuoi clienti ci sono molte persone sotto i 25 anni. Prendi in considerazione la possibilità di adottare nuove piattaforme o di eliminare quelle obsolete.
  • Assicurati che la frequenza degli aggiornamenti sia ottimale. Se posti troppo spesso o troppo poco spesso, rischi di sprecare risorse. Ti consigliamo anche di analizzare il mix di aggiornamenti promozionali rispetto ai contenuti più interessanti. Potresti decidere di potenziare i contenuti e limitare le promozioni, o viceversa.
  • Controlla che le tue strategie e metodologie siano aggiornate. Come nel caso dell’esperienza del cliente in generale, anche le interazioni sui social devono essere in linea con le aspettative del tuo pubblico, sia in termini di rapidità nel rispondere sia per il modo in cui affronti le domande impegnative.

Per maggiori informazioni su come rinnovare la tua strategia social, fatti ispirare dalle nostre idee su come fare social marketing senza Instagram

3. Creeremo un brand all’altezza dell’azienda

Il branding non riguarda solo i colori della carta intestata. Se fatto bene, può diventare la colonna portante dell’identità della tua azienda. Il nuovo anno è il momento ideale per verificare che la tua strategia di branding sia ancora efficace nell’esprimere i valori, la personalità e i punti di forza della tua azienda.

Come mantenere questo proposito

Esamina il tuo brand per verificarne l’efficacia.

  • Fai un’analisi della concorrenza, confrontando il tuo branding con quello di attività simili alla tua per vedere se ti distingui ancora o se invece stai perdendo terreno rispetto agli ultimi trend.
  • Valuta il tone of voice con un rapido controllo a campione sul sito, nelle email e sui social. Per avere un campione rappresentativo, scegli alcune pagine, tweet o newsletter a caso.

Esamina i valori del brand per vedere se sono in linea con il modo in cui il tuo staff parla e agisce. In caso di discrepanze, è probabile che vadano migliorati il brand o la cultura aziendale. Per altri consigli, leggi riflettori sull’elaborazione del brand

 4. Renderemo fantastica l’esperienza dei dipendenti

Quasi tutte le aziende sanno quanto sia importante offrire ai clienti un’ottima esperienza, e, ultimamente, anche l’esperienza dei dipendenti sta ricevendo altrettanta attenzione. Perché non iniziare il nuovo anno verificando che la tua azienda si prenda cura delle risorse umane?

L’esperienza dei dipendenti inizia con il colloquio (oppure quando vedono l’annuncio di lavoro, per essere precisi) e continua fino al momento di uscita dall’azienda, quindi questo proposito troverà l’appoggio di tutta l’organizzazione.

Come mantenere questo proposito

  • Fai un’ottima prima impressione ottimizzando la procedura di onboarding del nuovo personale. Un caldo benvenuto è fondamentale per aggiornare i neoassunti e metterli a proprio agio.
  • Apri dei canali di comunicazione per consentire ai collaboratori di fornire il loro feedback in maniera sincera e diretta. Un metodo molto usato è il sondaggio online, oppure potresti usare il vecchio metodo della cassetta dei commenti in uno spazio comune.
  • Rivedi il pacchetto dei benefit. Le gratifiche sono all’altezza?
  • Considera anche l’equilibrio tra lavoro e vita privata. Offri la possibilità di fare orari flessibili o di lavorare da casa? I dipendenti possono organizzarsi gli orari in modo da poter seguire i figli o rispettare altri impegni?

Per approfondire questo tema, consulta la nostra guida sull’importanza del coinvolgimento del personale

Con una serie di istruzioni utili e dettagliate, chiunque può creare contenuti perfetti per il tuo marchio. Scopri come creare la tua guida al tone of voice.

Cos’è un manuale sul tone of voice e perché serve?

Per farla breve, un manuale sul tone of voice è uno strumento per far sì che ogni testo comunicativo che realizzi, per uso interno o esterno, rispetti le caratteristiche peculiari del tuo brand. Il manuale deve guidare i tuoi collaboratori, qualunque sia il loro ruolo o il tema su cui scrivono, per mantenere un tone of voice uniforme e coerente in tutti i canali e punti di contatto.

Può avere la forma di un documento Word, wiki, PDF o una presentazione Powerpoint: scegli il formato che meglio si adatta alla tua azienda.

Lo scopo di queste istruzioni è facilitare la stesura delle comunicazioni aziendali. Ad esempio, si può usare per aiutare un nuovo copywriter a scrivere le descrizioni dei prodotti, oppure può fare da utile riferimento per i membri del team con più esperienza quando si trovano a lavorare con un nuovo canale o un contenuto particolarmente impegnativo.

Qualunque sia l’utilizzo, uno dei grandi vantaggi di avere un manuale è che rende il tone of voice la responsabilità non solo di una persona o di un team, ma di tutta l’azienda ed è accessibile a tutti.

Cosa si deve includere nel manuale sul tone of voice?

Un documento con le istruzioni sul tone of voice deve avere due finalità:

  1. Presentare il tone of voice e i valori tonali del business, spiegandone il significato e come supportano il marchio e la mission aziendale.
  2. Fornire sostegno pratico dettagliato a chi crea i contenuti per i vari canali. Questa parte costituirà la gran parte del manuale, che verrà consultato usato regolarmente dai tuoi collaboratori.

Non sai da dove iniziare? Ecco come strutturare il tuo documento.

Elenca tutti i canali di comunicazione

I canali costituiranno i titoli dei capitoli del documento sul tone of voice. Includi quelli principali e più utilizzati, come il sito web, l’email marketing, i messaggi pubblicitari e i social media.

E non dimenticare gli elementi più facilmente trascurabili, come i messaggi di errore sul sito, le email di notifica immediata, gli script del call center e le note esplicative. L’obiettivo è includere ogni tappa del percorso effettuato dagli utenti, siano essi clienti, giornalisti o  potenziali dipendenti. Manda una breve email ai colleghi per compilare un elenco dei canali e dei punti di contatto da considerare e scoprirne alcuni che potresti aver tralasciato.

Evidenzia i valori tonali che si applicano a ciascun canale

I valori tonali costituiscono un elemento determinante nella compilazione del manuale per il tone of voice. La definizione dei valori tonali richiede un’attività separata da fare possibilmente in gruppo o durante un seminario specifico nel quale sintetizzare il brand, i valori e l’approccio aziendale per creare un kit di utili strumenti sul tono. Abbiamo scritto una guida su questo argomento.   

Per inserire i valori tonali nel manuale, ti consigliamo di tenere presente che non tutti i valori si adattano a ogni messaggio. Prima di tutto, perché è difficile cercare di inserire tutto, e poi, così facendo, si rischia di creare un messaggio dominato dal linguaggio tonale, cosa da evitare.

Inoltre, consigliamo di non usare tutti i valori tonali insieme poiché non tutti i valori sono adatti a ogni messaggio. Ad esempio, anche se “stimolante” è un valore perfetto da inserire nei comunicati stampa, non avrebbe lo stesso effetto se utilizzato in un aggiornamento sui tempi di consegna.

Per ogni capitolo/canale, indica quali sono i valori da evidenziare e quali invece hanno un ruolo di supporto. Non si tratta di scrivere delle regole rigide, in quanto la decisione finale spetta alla persona che scriverà i contenuti, ma una serie di raccomandazioni utili, che fanno risparmiare tempo quando si presenta, crea o approva un contenuto.

Inserisci esempi di migliori pratiche

Quando si parla di tone of voice, gli esempi scritti sono particolarmente preziosi perché mostrano il tone of voice in azione e fanno capire come funziona nel contesto di contenuti reali. Cerca di inserire  in ogni capitolo alcuni esempi di migliori pratiche e per ogni esempio scrivi un breve paragrafo sul perché è efficace e come si inserisce nella strategia relativa al tone of voice.

Puoi anche inserire degli esempi negativi, per mostrare come non usare il tone of voice. Quando crei questi esempi, pensa ai tuoi valori tonali e scrivi in modo opposto a come faresti normalmente.

Per trovare gli esempi, se vuoi risparmiare tempo manda in giro un’email in azienda ed è probabile che emergano delle vere chicche. Altrimenti, potresti organizzare un seminario con i capi dei vari dipartimenti e chiedere loro di segnalare degli esempi provenienti dai loro team. In questo modo, riuscirai anche a coinvolgere maggiormente i colleghi relativamente al valore e all’importanza del tone of voice.

Condividi il manuale sul tone of voice

Dopo aver completato il manuale, condividilo con il resto dell’azienda. Ci sono vari modi di farlo, e l’opzione migliore dipende dalle dimensioni dell’azienda e dalle risorse a disposizione.

Pubblica il manuale

Questo è fondamentale. Metti il documento in un luogo dove tutti lo possono consultare. Ad esempio, un intranet o una piattaforma cloud condivisa. Poi fagli un po’ di pubblicità. Potresti inserire un link al manuale nel newsletter aziendale, inviare un’email di gruppo o lasciare delle copie cartacee nelle aree comuni dell’ufficio.

Inseriscilo nel procedimento di onboarding

Presenta il tone of voice sin dall’inizio a ogni dipendente inserendolo, per intero o in forma abbreviata, nel kit di onboarding per i neo assunti.

Organizza un seminario

Organizza un seminario di mezza giornata per presentare il manuale al tuo team. Durante questa sessione, i tuoi collaboratori potranno metterlo in pratica con degli esercizi di scrittura e fare domande su come funziona il tone of voice o su come si utilizza in situazioni specifiche.

Scegli un esperto di tone of voice

Uno degli scopi di un manuale sul tone of voice è assicurarsi che questo tono appartenga a tutti, ma di solito c’è una persona, che potresti essere tu se stai leggendo questo post, che lo conosce meglio degli altri.  Questa persona potrebbe diventare l’esperto aziendale sul tone of voice. Inserisci il nome e i dati di contatto di questa persona nel manuale, in modo che possa rispondere alle domande e raccogliere il feedback dei collaboratori.

Mantieni il manuale utile e aggiornato

Anche se le istruzioni sono scritte, non significa che siano immutabili. Anzi, per restare utili, dovranno essere riviste e aggiornate regolarmente per fare in modo che il team ne possa trarre i massimi vantaggi. Ecco alcuni segni che il tuo manuale ha bisogno di un aggiornamento:

Gli esempi sono un po’ datati

Se gli esempi riguardano un prodotto venduto per l’ultima volta nel 2010, è chiaro che il manuale è e questo può ridurre la sua credibilità ed efficacia.

Non parla dei nuovi canali

Le istruzioni relative alla posta elettronica possono essere ancora valide dopo un paio di anni, ma forse mancano i riferimenti all’ultimo social network, oppure a Twitter o Instagram. Considerando la velocità degli sviluppi tecnologici, è probabile che l’elenco dei canali si evolva nell’arco di mesi, non anni.

La guida si occupa di sfide aziendali superate

Oltre a delineare il tipo di linguaggio utilizzato, il manuale deve rispecchiare anche la fase in cui si trova l’azienda e le priorità che deve affrontare al momento. Ad esempio, il manuale è stato scritto quando l’area di maggiore attenzione era l’acquisizione di clienti, mentre ora l’azienda eccelle nei servizi e nel mantenimento della clientela.

Se hai nominato un esperto del tone of voice, puoi affidare a questa persona il compito di rivedere regolarmente il manuale per verificare che gli orientamenti siano sempre aggiornati e attuali.

Vuoi fare in modo che la tua azienda faccia sempre un’ottima prima impressione? Leggi la nostra guida al brand building

Scopri come sviluppare una strategia di branding (e non solo un logo) già dall’inizio del percorso di avviamento della tua attività.

Ti diamo il benvenuto nel dinamico mondo delle start-up: ti garantiamo che ci saranno tanti momenti entusiasmanti e altri più problematici, e tantissime esperienze che ti cambieranno la vita.

Ma oltre a crescere e svilupparsi, come tutte le start-up, c’è un elemento ricorrente che può aiutarti a mantenere la concentrazione e l’integrità del business, e questo elemento è il brand.

Client meeting in café

Cos’è esattamente un brand?

Secondo il guru del marketing guru Seth Godin, il brand è:

“l’insieme delle aspettative, dei ricordi, delle storie e relazioni che, considerate nel loro insieme, spingono il consumatore a scegliere un prodotto o un servizio rispetto a un altro.”

In altre parole, il tuo brand esiste nella mente dei clienti ed è il risultato di tutti gli aspetti che essi ricordano della tua attività.

Ben lungi dall’essere una questione superficiale di colori e design, un brand forte è il DNA che rende unico il tuo business, riflette e armonizza i tuoi valori e le tue procedure, ed è il motivo per cui hai iniziato il tuo percorso di business.

Ecco 7 consigli per le aziende che stanno pensando al brand per la prima volta.

1. Dai la priorità al tuo brand fin dall’inizio

Quando sei nelle fasi iniziali della tua start-up, la strategia di branding potrebbe sembrarti una cosa non essenziale mentre ti concentri sulla vendita dei prodotti e sulla generazione di ricavi per dimostrare agli investitori che ci sai fare.

Ma come spiegano questi consigli sul branding per le piccole imprese, la natura del tuo brand non è un elemento da trascurare, soprattutto all’inizio.

I brand tendono a emergere e a evolversi in maniera spontanea, a meno che non si faccia lo sforzo di definirli e tenerli sotto controllo in modo cosciente. Ed è molto più facile fare tutto questo quando l’attività è all’inizio e il tuo team è piccolo e aperto a nuove idee.

Sviluppare un brand coerente non è serve solo a costruire un business a prova di futuro, ma può anche aiutarti a farti notare in un mercato affollato e rendere la tua attività più memorabile per i clienti potenziali, fin dal primo giorno.

2. Definisci gli elementi che influenzano il tuo brand

Il tuo brand rappresenta la personalità della tua azienda, e come nel caso delle personalità umane, si esprime in tanti modi diversi. Questa varietà si ritrova nel tuo logo, nei colori del brand, nello stile grafico e nel tone of voice. Poi ci sono i valori del brand, ovvero i tratti che caratterizzano il tuo modo di fare affari e i pensieri, le percezioni e il comportamento tuo e dei tuoi collaboratori.

Naturalmente, non siete robot, e questo significa che il brand è variegato e destinato a cambiare nel tempo, poiché riflette le persone e le personalità che formano la tua piccola impresa. Può essere utile pensare al tuo brand come a un riepilogo o una descrizione di chi sei al tuo meglio, piuttosto che una serie di regole su chi dovresti essere in ogni momento.

Ecco i nostri consigli su come far funzionare la cultura del tuo brand dall’interno all’esterno.

company culture ideas

3. Pensa al tuo pubblico di riferimento

Il tuo brand ha un ruolo sia interno che esterno. All’interno, serve a uniformare gli obiettivi aziendali, dando al personale un senso di connessione e motivazione. Esternamente, il tuo brand determina come viene percepita la tua attività dal tuo pubblico di riferimento.

Se hai elaborato di recente un piano aziendale, probabilmente sai già quali tipi di persone sono interessate ai tuoi prodotti e formeranno una parte importante del tuo pubblico di riferimento.

Tuttavia, ci sono alcuni gruppi a cui forse non hai pensato. Ad esempio, le persone che vorrebbero lavorare per la tua azienda e che potrebbero essere interessati a come la tua azienda opera e alle abilità che cerchi più che ai tuoi prodotti. Poi ci sono i giornalisti, i blogger e gli influencer che potrebbero voler parlare della tua azienda in una storia o collaborare con te per creare dei contenuti.

Ci sono anche destinatari che all’inizio potresti non aver previsto. Inoltre, i clienti potrebbero trovare dei modi di trarre vantaggio dai tuoi prodotti o servizi che sono diversi da quelli da te concepiti all’inizio, quindi è importante mantenere una mentalità aperta e ascoltare, per avere un’immagine aggiornata dei diversi pubblici di riferimento del tuo brand.

4. Valuta il tuo brand oggettivamente

L’oggettività è una qualità importante per le start-up, come afferma Hubspot. È facile innamorarsi dell’idea che sta alla base del proprio business e trascurare qualunque altra reazione che la gente potrebbe avere. Ad esempio, confusione (“cos’è?”), mancato riconoscimento dei vantaggi (“perché mi serve?”) e sfiducia (“chi sono queste persone?”).

Per fare le cose per bene, è fondamentale focalizzarsi sull’intera esperienza del brand, compreso il concetto del prodotto, le vendite e le interazioni con i canali di marketing.

Noi di MOO abbiamo il privilegio di fornire servizi di stampa a un’enorme gamma di aziende creative, start-up e indipendenti, e questo ci permette di avere un’ampia visuale dei vari approcci al branding e al design. Ecco alcune idee di branding da parte di tre bravissimi imprenditori.

5. Connetti la strategia di branding al marketing

La tua strategia di marketing e il brand sono complementari, quindi ti consigliamo di svilupparli in parallelo fin dall’inizio. Da questo punto di vista, le piccole imprese hanno un vantaggio poiché il numero dei collaboratori è limitato e sono molto più agili rispetto alle aziende più grandi. Ad esempio, è facile far stare tutto il personale in sala riunioni.

Lavorando insieme al tuo team, dovrai pensare ai canali di marketing da utilizzare, come i social media, le email, il sito, eventi, presentazioni o marketing dei contenuti, e quale ruolo avranno nei piani aziendali. Ognuno di questi canali esprimerà il tuo brand e offrirà informazioni utili sulla percezione del tuo business da parte dei destinatari.

Il marketing può influenzare in diversi modi il modo in cui il tuo brand viene percepito.  Ad esempio, il design dei materiali di marketing, la frequenza delle comunicazioni, come email o tweet; gli argomenti da trattare nelle attività di content marketing, come blog o canali video, e il tone of voice che adotti.

I canali di marketing possono anche avere un ruolo nella gestione del brand. Spesso, le nuove imprese si pongono l’obiettivo strategico di far aumentare la riconoscibilità del marchio, ovvero il livello di comprensione del tuo brand da parte dei consumatori e la loro interpretazione dello stesso. Puoi valutare questo aspetto ascoltando il tuo pubblico di riferimento tramite i canali di dialogo come i social media.

6. Differenzia il tuo brand da quelli della concorrenza

Anche se il tuo brand riflette l’identità del tuo business e quindi è unico, in certi settori tende a emergere un linguaggio di branding comune in cui certi colori, font, stili illustrativi e perfino il tone of voice si ritrovano nei brand di varie aziende.

Questo non è necessariamente un fatto negativo, ma è importante tenerlo presente per prendere delle decisioni consapevoli. In particolare, devi decidere se intendi seguire le tendenze di branding del tuo settore, oppure se preferisci rompere gli schemi e creare qualcosa di unico.

Inoltre, tieni presente che se offri servizi di design, ti occuperai dei brand dei tuoi clienti e li interpreterai con il tuo stile. Per aiutarti a trovare un equilibrio tra il tuo stile e quello dei tuoi clienti, scopri come questi tre designer integrano il loro brand nella loro attività.

7. Effettua degli audit per mantenere il tuo brand in perfetta forma

Dopo aver sviluppato il tuo brand e dopo un periodo di operatività, ti consigliamo di effettuare un audit del brand con cadenza semestrale o annuale. L’audit del brand è una procedura interna che consente di monitorare il grado di coerenza del tuo brand, quanto corrisponde al modo in cui operi e com’è percepito dai tuoi clienti.

Dopo tutto, il brand riflette il tuo modo di fare le cose e se tutto va per il verso giusto, dopo un anno di attività, la tua start-up diventerà più grande, coraggiosa e nota.

Vuoi approfondire il tema del brand building? Ecco alcune altre idee.

Come nascono i nomi commerciali più famosi? A volte si tratta di un’illuminazione improvvisa, altre volte serve un lavoro di pianificazione strategica.

Come trovare un buon nome per il tuo business

Sia che ti occupi di attività creative, di una start-up commerciale o di servizi professionali, il nome della tua azienda è una componente importantissima del tuo nuovo brand. Dovrà incorporare i tuoi valori e sarà la base su cui costruire l’identità del business.

Il tuo nome dovrà essere originale, per distinguersi dalla concorrenza, ed essere facilmente identificabile dai potenziali clienti. Inoltre, deve essere adatto a te. Il nome commerciale, infatti, deve riflettere i tuoi valori, il tuo modo di fare affari e la personalità delle persone al centro dell’azienda, di solito i titolari.

Per alcune nuove attività la scelta del nome è ovvia e viene fatta fin dall’inizio, mentre per altre si devono provare alcune opzioni prima di trovare quella giusta.

Trovare il nome per un business non è un compito da sbrigare in fretta e ti consigliamo anche di raccogliere il più feedback possibile, anche se non tutte le risposte di faranno piacere. Magari non vorrai arrivare al punto da aprire la discussione sui social, tuttavia vale la pena chiedere il parere di varie persone che ammiri e rispetti, dentro e fuori l’azienda.

Quando si avvia un’attività è probabile che la propria prospettiva cambi più volte nel tempo e questo è positivo perché significa che si sta crescendo. Concediti la libertà di provare vari nomi per qualche settimana, prima di trovare quello giusto.

Temi e associazioni nei nomi commerciali

Per elaborare un branding di successo, le idee vanno sviluppate in armonia con il business nella sua interezza. Dei bellissimi design e dei giochi di parole geniali potrebbero rivelarsi un fiasco se sembrano forzati o in disaccordo con la personalità dell’azienda. Non dimenticare che alla base di un’identità di brand forte c’è sempre l’autenticità.

Nel processo di elaborazione del nome, tieni sempre conto dei tuoi valori e della tua filosofia: il tuo brand denota novità o tradizione, modernità o sicurezza? Fai un breve elenco dei valori del brand associati ai tuoi collaboratori e ai prodotti e prova ad abbinare a tali valori  i potenziali nomi di marchio per vedere se sei sulla strada giusta.

L’associazione di parole non è una scienza esatta ma può rivelarsi utile nella scelta tra i nomi potenziali. Ogni parola ha delle associazioni, che variano da persona a persona ma di solito c’è un legame comune. Ad esempio, il termine “animale domestico” si associa ai concetti di calore e benessere come “amore”, “gioco” e “casa”. Dopo aver deciso un nome, considera eventuali associazioni legate a quella frase o parola.

Le associazioni, oltre che dal significato, possono dipendere anche dalla rima, quando una parola ne suggerisce altre che rimano o suonano simili . Ad esempio, se la tua attività offre servizi rapidi e semplici, non scegliere un nome che contenga il termine “talento”, poiché fa rima con “lento” e “rilento”.

Fattori fonetici per il business

C’è un nesso interessante tra fonetica e marketing (PDF download). I nomi commerciali oltre ad avere un significato complessivo contengono altri elementi importanti nei fonemi, ovvero nelle parti che compongono le parole. I consumatori, infatti, senza rendersene conto decidono anche in base alle componenti di un nome, e non solo al nome per intero. Ad esempio, secondo i linguisti della Stanford University il suono “o” è associato alla pesantezza e alla grandezza, mentre il suono “i” fa pensare a qualcosa di leggero, brioso e dinamico.

Altri fattori fonetici comprendono la lunghezza del nome e la semplicità di pronuncia.

Leggendo il nostro articolo 7 grandi nomi commerciali noterai che sono tutti brevi e concisi, sia per quanto riguarda la lunghezza della parola che il tempo che ci vuole a pronunciarla. Ci sono due motivi principali per cui è una buona idea scegliere un nome breve e incisivo: primo, è facile da ricordare, e secondo, non occupa troppo spazio, il che facilita il lavoro grafico e l’uso di diversi formati.

L’uso di grafie alternative è un modo molto gettonato per creare nomi commerciali originali e memorabili (pensa a Tumblr e Reddit). Ma prima di dare sfogo alla tua creatività alterando la grafia di termini o frasi di uso corrente, assicurati che siano facili da pronunciare per chi li vede per la prima volta.

Altrimenti, rischi di creare un ostacolo per chi vorrebbe consigliare la tua attività a un amico, parlarne in una presentazione o perfino ricordarne il nome.

Creatività e immagine del marchio nel nome commerciale

L’identità del brand è un concetto importante da capire nel processo di scelta del nome e riguarda tutti gli aspetti legati alla presenza della tua azienda: le parti visibili al pubblico, come la grafica, la facciata di un negozio, il logo, il sito e gli account sui social. Non racchiude in sé tutta la storia del tuo brand ma ne costituisce una parte cruciale, specialmente se la tua è un’attività nuova.

Come abbiamo già detto, è importante che l’immagine del marchio sia autentica e ciò significa legare insieme tutte le diverse parti dell’identità di brand per farle funzionare come un insieme unico. Il nome commerciale ha un ruolo fondamentale in questo processo e nella strategia di branding.

  • Restaurant marketing materials
  • Custom double-sided menus
  • Noodle pots with round stickers

Considera i nomi potenziali insieme ad altri elementi della tua brand identity, come:

  • Il design del logo
  • I nomi dei prodotti e delle linee
  • I canali di marketing, compresi i social media
  • I nomi dei domini che userai per il sito principale e le landing page delle campagne.

Assicurati che il nome sia coerente e adatto in vari ambienti e scenari, online e offline, dal marketing alle conferenze, dal pubblico ai potenziali investitori. Infine, usa l’istinto. Tu e il tuo team dovrete conviverci quotidianamente, quindi dedica un po’ di tempo ad analizzare la tua reazione emotiva e istintiva al nome prescelto. Ti trasmette un senso di gioia, energia e dinamismo?

Fai in modo che il nome da te scelto sia bello una volta stampato. Dopo aver scelto il vincitore, perché non collaudarlo su dei Biglietti da visita?