Skip to content

Alva Skog e le donne monumentali dei suoi design

Alva Skog art close-up

L’illustratrice e tutor di Night Sketch al Design Museum ha parlato con MOO delle figure femminili che stanno alla base del suo lavoro.

Nata a Stoccolma e ora residente a Londra, l’illustratrice Alva Skog usa i giochi di prospettiva per dare ai suoi soggetti femminili e non binari teste piccole, braccia robuste e mani e piedi grandi. Rappresentandoli spesso dall’alto o dal basso, nei suoi design colorati e originali gioca anche con l’equilibrio di potere tra il soggetto e chi lo guarda.

  • Alva Skog artist portrait
  • Alva Skog working

A un anno dalla laurea, i clienti di Alva comprendono Apple, Refinery29 e The Guardian. Mentre si appresta a fare da tutor al Friday Night Sketch sul tema “Donne monumentali”, MOO ha incontrato Alva per parlare di stereotipi distorti, i suoi consigli per una carriera freelance di successo e della sua passione per i romanzi di fantascienza.

Parlaci del tuo background e di come hai iniziato a fare l’illustratrice.

Mi è sempre piaciuto disegnare; mia zia faceva la scenografa e dipingeva, mentre mio padre è regista di spot televisivi. Mi divertivo ad andare sul set con lui e mi affascinava l’idea di lavorare con i clienti, visualizzando e comunicando i messaggi altrui.

Ho completato un corso propedeutico in belle arti, e poi ho fatto domanda alla Central Saint Martins University, dove ho studiato illustrazione. Mi sono laureata nel 2018 e lo stesso anno sono diventata freelance.

Che abilità hai sviluppato alla Saint Martins?

Avendo studiato arte per due anni, ero un po’ più grande dei miei compagni e questo significa che ero molto motivata e avevo le idee chiare su ciò che volevo fare. Abbiamo anche avuto la chance di gestire dei progetti nostri, il che mi ha insegnato a gestire il tempo e mi ha reso sicura delle mie abilità.

Inoltre, ho imparato molto dagli altri studenti; alcuni erano bravissimi con la tipografia, altri con l’illustrazione, e una delle cose principali che ho appreso è stata l’apertura mentale e la capacità di condividere le competenze. Mi capita ancora di lavorare con delle persone che ho incontrato all’università.

Quali sono state le tue influenze creative?

Mi ispira la mia sorellina e la sua visione della vita man mano che cresce e mi ispira mia madre, che è docente di etnologia e mi ha insegnato molto sui temi del femminismo e del genere. Le donne e le persone non binarie, e le loro esperienze, sono un’altra importante fonte di ispirazione. Loro mi hanno insegnato che non ci sono due modalità, ed è possibile essere tante cose diverse.

Mi ispira molto anche la pittrice Marlene Dumas e la fantascienza femminista, come “Woman on the Edge of Time” di Marge Piercy e “The Left Hand of Darkness” di Ursula K Le Guin. Queste autrici affrontano il tema dell’identità di genere e del futuro del genere dandomi una prospettiva che indubbiamente influenza il mio lavoro.

Come hai sviluppato il tuo stile molto originale?

Prima del secondo anno di studi, ho provato tanti stili diversi, usando l’inchiostro, gli acquerelli e il disegno digitale. Nel 2017, ho partecipato ai D&AD New Blood Awards. Il concorso prevedeva di creare tre poster con consigli per qualcuno e io ho deciso di parlare alla mia sorellina, consigliandole di non conformarsi alle rigide idee della società riguardo all’aspetto fisico o al comportamento femminile.

Nei miei poster sono stata molto attenta a non sessualizzare le donne e a discostarmi dalle tipologie stereotipate che troviamo nei media. Volevo fare qualcosa di nuovo, così le ho disegnate con mani e piedi grandi, braccia robuste e gambe pelose.

I miei poster hanno vinto il premio Yellow Pencil, confermando che il mio lavoro era pronto per il settore e che potevo inserire il tema femminista nelle mie illustrazioni in modo efficace. Questo è stato uno dei punti di partenza per il mio stile.

Lo stile delle tue illustrazioni si è evoluto nel tempo?

Sicuramente, e continuerà ad evolversi, il che è entusiasmante. Quando mi hanno detto che per fare l’illustratrice dovevo avere uno stile ben definito è stato frustrante perché volevo fare mille cose diverse, ma avere uno stile proprio vuol dire anche poter crescere e cambiare nel tempo.

Le mie teste si rimpiccioliscono, le mani si ingrandiscono e gioco sempre di più con la prospettiva. Mi entusiasma l’idea di vedere fino a dove posso spingere il mio lavoro.

Qual è il tipo di progetto che preferisci e come ti avvicini alle proposte?

Ho fatto una copertina per il supplemento del Guardian G2 che accompagnava un articolo sugli abusi sessuali sui minori. È stato impegnativo, vista la serietà dell’argomento, ma questi progetti sono importanti e sono rimasta molto soddisfatta del risultato.

Quando ricevo una proposta editoriale, leggo l’articolo, scrivo le parole chiave e, se penso di averne bisogno, faccio ricerca. Poi faccio degli schizzi in miniatura in bianco e nero e, in seguito, con la app Procreate sul mio iPad. Faccio i primi schizzi, li mando al cliente e poi faccio delle prove a colori. Il mondo dell’editoria ha tempi molto rapidi, con scadenze entro uno o due giorni, il che mi piace.

Recentemente hai fatto da tutor a Friday Night Sketch sul tema “Nuovi monumenti per donne”. Come hai affrontato questo argomento?

Penso che questo tema si addica al modo in cui faccio illustrazione: disegnare le persone con stile monumentale mi piace molto Ho chiesto ai partecipanti di usare prospettive esagerate, in modo da dare o togliere potere allo spettatore e creare disegni monumentali di donne o persone di identità non binaria.

Si sono impegnati tutti per cambiare il punto di vista nei loro disegni. Non è molto facile farlo, ma alcuni sono stati molto bravi e hanno fatto uno schizzo iniziale con la prospettiva modificata e poi un secondo schizzo che la modificava ancora di più. È molto bello essere nella stessa stanza con tante persone che disegnano. È un ottimo evento.

Che consigli daresti agli studenti che desiderano intraprendere una carriera freelance dopo gli studi?

Siate molto attivi nel presentare i vostri lavori. Uno dei motivi per cui la mia carriera di freelance è iniziata così bene è che ho partecipato a molti concorsi e ho scritto a molte riviste di design online chiedendo se fossero disposte a pubblicare le mie illustrazioni. Consiglio anche di essere sicuri delle vostre abilità perché se vi preoccupate sempre di poter fare meglio, non convincerete gli altri a ingaggiarvi.

Inoltre, è importante intrattenere buoni rapporti con i colleghi e passare a loro eventuali lavori quando non potete accettarli voi perché è meglio non essere troppo competitivi. Se sarete gentili, le persone vorranno lavorare con voi o vi offriranno dei lavori, e voi andrete lontano.

Ti interessano le donne che disegnano donne? Ti presentiamo Erin Aniker, tutor di Friday Night Sketch, che nei suoi lavori affronta diversi temi.

Resta in contatto

Ricevi ispirazione per i tuoi design, consigli aziendali e offerte speciali direttamente nella tua casella di posta tramite la nostra MOOsletter, in uscita ogni due settimane.

Registrati!