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Alisa Gumbs: SistersInc e le donne di colore nel mondo del lavoro

Abbiamo incontrato Alisa per parlare della costruzione della sua attività in quanto donna di colore.

SistersInc host Alisa Gumbs with her guest Charis Jones

Le storie sono ciò che motivano Alisa Gumbs ogni giorno. La giornalista, conduttrice di podcast e caporedattrice esecutiva della società di media Black Enterprise ama scoprire come e perché prendono vita le narrazioni più stimolanti. Ecco perché ha dato il via a SistersInc, un podcast pluripremiato che punta i riflettori sulle donne di colore nel mondo degli affari, una CEO alla volta.

Abbiamo incontrato Alisa per parlare della costruzione della sua attività in quanto donna di colore, dell’importanza della comunità e di come avere un grande successo.

Portrait of podcast host, journalist and managing editor Alisa Gumbs

La voce dietro SistersInc non è nulla se non è ispirata dalla storia che racconta. La passione di Alisa per i media è iniziata presto. “Mi considero una di quelle persone fortunate che hanno sempre saputo cosa volevano fare nella vita. Adoro l’idea che i media aiutino a creare gli argomenti di cui discutere. Quando avevo sedici anni, i media decidevano ciò di cui si parlava a tavola, mentre ora determinano le conversazioni nelle chat di gruppo! Quel potere è stato davvero una scintilla straordinaria per me fin dall’inizio.”

Alisa ha intrapreso gli studi in giornalismo televisivo “con l’intenzione di essere la prossima Katie Couric”, la famosa giornalista e presentatrice americana, prima di rendersi conto che le riviste, piuttosto che la televisione, si sarebbero adattate meglio al suo talento narrativo. È così che è entrata a far parte di Black Enterprise, una società di media dedicata all’educazione e all’empowerment della comunità di colore nel campo degli affari e della crescita del proprio business.

“Ho capito che il lavoro che facciamo cambia davvero la vita delle persone”

Lavorando per Black Enterprise, Alisa si è innamorata della sua missione. “Mi sono resa conto che il lavoro che facciamo cambia davvero la vita delle persone, che si tratti di aiutarle a progredire nella loro carriera, di far crescere le loro attività o di dare una mano a sfruttare al meglio le loro finanze. Questa è una vocazione in cui ho letteralmente messo il cuore negli ultimi (quasi) due decenni in quanto giornalista economica. Ecco da dove è nata la mia passione”.

Riflettori puntati sulle donne

Sisters Inc. ha preso vita nel gennaio 2020, pochi mesi prima che le parole “pandemia” e “lockdown” diventassero i punti cardine delle nostre conversazioni quotidiane. L’idea è nata da un’osservazione: le donne di colore erano il gruppo di imprenditori in più rapida crescita in America, una crescita a cui Alisa e il suo team avevano assistito in prima persona nei loro vari eventi aziendali.

“Black Enterprise organizza un evento chiamato Entrepreneurs Summit da (quasi) trent’anni, uno dei più grandi raduni di imprenditori di colore negli Stati Uniti. È stato ad uno di questi eventi che le donne hanno espresso il desiderio di avere un evento che fosse dedicato esclusivamente a loro, al posto della classica partita di golf, dedicata principalmente agli uomini.” 

“Negli ultimi anni abbiamo anche notato il cambiamento demografico tra le persone che partecipano all’evento e tra gli imprenditori di colore in generale, notando che molte più donne ricoprivano posizioni dirigenziali nelle imprese”. E così è nata SistersInc., inizialmente come sessioni all’interno del Entrepreneurs Summit e del Women of Power Summit, e successivamente, queste conversazioni stimolanti si sono trasformate in un podcast.

SistersInc podcast cover

“Ogni episodio ha un tema. Puntiamo a sciogliere alcuni nodi chiave del mondo business, ma ci piace anche raccontare storie personali che forniscano punti di vista unici”. Una storia unica come quella di Olamide Olowe, la più giovane donna di colore ad aver raccolto 1 milione di dollari per la sua azienda, dopo aver già raccolto 2,6 milioni di dollari per Topicals, la sua startup incentrata sulla cura della pelle. O ancora, unica come la storia dell’attivista per la giustizia patrimoniale Chloe B. McKenzie, che ha fondato l’organizzazione BlackFem per colmare il divario di ricchezza razziale e di genere.

Di queste storie entusiasmanti, quella di La Niecia’ Vicknair è quella che ha davvero colpito Alisa. La fondatrice dello studio di fitness Thrive Health Lab ha avviato la sua attività dopo la morte del padre. “Mi sto allontanando un po’ da tutti loro. Ma la storia di La Niecia’ Vicknair è stata così toccante per me perché ha perso suo padre a causa di un infarto dovuto alla sua obesità. La ha investito la sua eredità per aprire una palestra che fosse davvero d’aiuto per la salute della comunità in modo che nessun altro avrebbe dovuto perdere un membro della famiglia a causa di una malattia prevenibile. Oltre alla passione per il suo lavoro – quello di istruttrice di fitness – è riuscita a creare tutto questo in memoria di suo padre e ad avere davvero un impatto all’interno della comunità”.

“Queste persone avrebbero potuto fare qualsiasi cosa con le loro vite; perché stanno facendo questa cosa in particolare?”

L’amore di Alisa per la narrazione si percepisce chiaramente in ogni episodio. Quello che sta cercando è quella molla, quella passione che ha spinto i suoi intervistati a fare il grande salto. “Tante storie di imprenditrici americane sono storie appassionate. Mi piace iniziare ogni episodio con quella che chiamo la storia della fondatrice per arrivare a raccontare chi è davvero come persona e com’è arrivata ​​a fare ciò che fa.

“Per me, questa è sempre la parte più interessante. È dove senti la loro passione, dove vedi il loro scopo. È qui che c’è un gancio emotivo per me. Queste persone avrebbero potuto fare qualsiasi cosa con le loro vite; perché stanno facendo questa cosa in particolare?”

“Siamo fatte per questo”

Perché, dunque? Le donne nere prima della pandemia erano il gruppo di imprenditori in più rapida crescita in America. Alla domanda su cosa le attiri all’imprenditorialità, Alisa cita due forze complementari. “Penso che ci sia un gioco di forza e resistenza: da una parte in ogni posto di lavoro ci sono ancora molti pregiudizi, discriminazioni o micro aggressioni verso le donne di colore, che le costringe a scontrarsi con una realtà imprenditoriale che ancora non le accetta e che le rallenta nel progredire della propria carriera. È per questo che molte donne decidono di lasciare il lavoro dipendente per diventare imprenditrici di una propria attività. 

“Dall’altra parte, c’è un richiamo all’imprenditorialità. Tutti possono essere il capo di sé stessi e, per le donne di colore in particolare, penso che ci sia un desiderio di prendersi cura della propria famiglia e della propria comunità, desiderio che possono realizzare in qualità di imprenditrici, e sono davvero perfette per questo ruolo. Perché, storicamente, abbiamo sempre dovuto aggrapparci alle nostre risorse ed essere resilienti. E come ha detto una delle nostre ospiti del podcast, “siamo fatte per questo”.

Queste donne di successo Alisa le incontra due volte al mese nel suo podcast. E al di là dei dati demografici, ciò che hanno in comune è una mentalità orientata alla soluzione di un problema. “Sono risolutrici di problemi. Molte delle loro storie parlano della necessità di soddisfare un bisogno che hanno avuto nella loro stessa vita. Ad esempio, Denise Woodard, CEO di Partake Foods, una grande azienda presente nei principali supermercati e rivenditori in tutto il Paese, ha avviato la sua attività di snack dedicati a chi ha allergie alimentari perché suo figlio ne soffriva. Non riusciva a trovare nulla che fosse privo di allergeni e che avesse anche un buon sapore, oltre che a una sorta di “fattore cool”. Insomma, quello che vorresti che tuo figlio mangiasse quando è invitato ad una festa di compleanno.

“Questa è la cosa che salta fuori più e più volte. Queste donne non si sono limitate a dire: “Ho quest’idea in testa e devo realizzarla”, cosa che sento spesso con gli imprenditori uomini. Con le donne di colore, vale il detto “la necessità aguzza l’ingegno”. ‘Ovvero: ho questo problema e anche se non volevo essere un imprenditore o non volevo essere la persona che doveva risolvere il problema, nessun altro lo stava facendo per me. Quindi eccomi qui, a risolvere il mio problema’. In un certo senso, stiamo parlando di “imprenditori per caso”.

Dare potere ad un’intera comunità

Spinte dallo scopo, le donne di colore in affari stanno anche, secondo Alisa, portando valore aggiunto all’interno della comunità. “Al culmine della pandemia, l’unica cosa che tutte mi hanno detto è stata che si tenevano a galla a vicenda. Si stavano contattando l’un l’altra per trovare informazioni sulle sovvenzioni statali o sul PPP (un programma di protezione dello stipendio). A volte si trattava di un networking formale, ma c’erano anche gruppi di social media per affari, camere di commercio locali o programmi di accelerazione dedicati a loro.

“Altre volte si affidavano a reti meno convenzionali, dalle chiese alle confraternite o ovunque trovassero supporto. Il loro atteggiamento era “non sappiamo cosa sta succedendo e l’unico posto in cui sentiamo di ricevere aiuto è l’un l’altra”.

SistersInc host Alisa Gumbs with her guest Charis Jones
Alisa Gumbs & Charis Jones

Questo senso di comunità è essenziale per prosperare come azienda, soprattutto quando non si ha accesso alle stesse opportunità. “Come persone di colore, diciamo spesso che non abbiamo il lusso di fallire, non possiamo correre gli stessi rischi che corrono le altre persone. Perché se otteniamo un investimento e il ritorno non c’è, non avremo una seconda possibilità.

“Forse la prossima imprenditrice di colore non avrà una buona chance di far fruttare un determinato investimento se noi non abbiamo avuto successo con il nostro. La capacità di fare tentativi ed errori necessari come imprenditore non è sempre garantita, quindi imparare l’una dall’altra per arrivarci più velocemente, commettendo meno errori e facendo meno passi falsi possibile, è qualcosa di davvero importante per le imprenditrici di colore. È per questo che fanno affidamento l’una sull’altra”.

Con SistersInc, Alisa dà potere alle donne imprenditrici di colore facendo luce sul percorso di CEO di successo e, riflettendo sulla missione di Black Enterprise, crede nel dare il giusto esempio. “[È fantastico] sapere che non devi sentirti bloccato dove sei; puoi decidere in qualsiasi giorno che vuoi qualcosa di diverso. E c’è un percorso tracciato davanti a te perché altri ci hanno già provato con successo”.

Sebbene sia importante ispirare gli altri, è essenziale anche dare loro gli strumenti per iniziare. “È un modo per aiutare l’intera popolazione nera nel creare una forte comunità imprenditoriale e puntare i riflettori su imprenditrici di successo. È anche un modo per dire a tutte le imprenditrici emergenti o aspiranti che possono farlo anche loro, ma anche come farlo. Il mio primo caporedattore alla Black Enterprise diceva che se non stiamo dicendo come, non stiamo facendo bene il nostro lavoro. I riflettori sono importanti per la narrazione, ma dobbiamo anche usare queste storie per educare e informare”.

“[Le donne di colore] si sentono incaricate a dare il via ad un processo, e di farlo in modo da aiutare anche gli altri ad avere successo”

Fortunatamente, le imprenditrici di successo su Black Enterprise sono sempre disposte a condividere i loro consigli e persino i loro contatti. “Sono aperte a fare da mentore alle imprenditrici più giovani e a condividere i loro passi falsi in modo che altre persone possano evitarli. Penso che ci sia un’idea sbagliata sulle donne in generale, si crede che siamo competitive o perfino cattive. Soprattutto quando si tratta di donne di colore e di ciò che si vede in televisione, nei reality appariamo spesso in lotta l’una con l’altra. Non è affatto la realtà che ho vissuto, anzi è proprio l’opposto, sembra davvero che ci sia spazio per tutti. [Le donne di colore] si sentono incaricate a dare il via ad un processo, e di farlo in modo da aiutare anche gli altri ad avere successo”.

Non perdere di vista il tuo obiettivo

Uno dei migliori consigli ricevuti da Alisa è quello dell’esperta di finanza Tiffany Aliche, fondatrice di The Budgetnista. “Inizia un passo alla volta. Quando le persone, e le donne in particolare, vogliono avviare un’impresa, tendono ad aspettare finché non si sentono pronte, finché tutto non sia perfetto. Se vuoi avviare un’attività di vendita di biscotti, per cominciare devi solo spendere i tuoi soldi per gli ingredienti. Grembiule, tabellone dei menu… tutta quella roba arriverà più tardi”.

L’autenticità è un altro punto che spicca nelle sue conversazioni con le imprenditrici. “Al nostro Women of Power Summit, ho avuto il privilegio di intervistare la CEO della rivista Essence, Caroline Wanga. In passato era stata una Chief Diversity Officer e stava parlando di come le fosse stato affidato il compito di dire alle persone di essere sempre sé stesse, anche a lavoro, rendendosi conto però che lei stessa non lo stava facendo. Ha detto “Indossavo cardigan e pantaloni cachi quando non sono proprio una ragazza cardigan e pantaloni cachi”. Avreste dovuto vederla sul palco, indossava un cappello blu elettrico e stivali con tacco a spillo.

“Molte donne, soprattutto quelle di colore, trascorrono così tanto tempo cercando di essere il tipo di CEO che tutti hanno in mente (per lo più uomini bianchi) o cercando di fare quello che altre persone si aspettano che facciano. Tanta energia mentale ed emotiva sprecata a mantenere quella maschera. Quando te ne liberi, liberi davvero tutta questa creatività e lo spazio per gestire davvero la tua attività nel modo che desideri, che sia il modo in cui ti vesti, il modo in cui interagisci con il tuo personale o qualsiasi altra cosa che riguardi il tuo business. Gli imprenditori con cui ho parlato hanno davvero fatto passi da gigante quando hanno imparato a sentirsi a proprio agio essendo sé stessi e non quello che gli altri si aspettavano che fossero”.

Questa autenticità può essere un punto di partenza per ridefinire la cultura del lavoro attraverso una lente femminile. “Quando si tratta di ciò che le donne portano negli affari, l’empatia è la prima cosa che viene in mente, ciò di cui abbiamo davvero bisogno, soprattutto dopo quello che abbiamo passato negli ultimi anni. Quando parlo con le donne imprenditrici, parliamo di dare a noi stesse e alle altre un senso di grazia.

“Stiamo lavorando su tutte queste sfide. Eravamo preoccupate per la nostra salute e per quella dei nostri cari, soprattutto perché la popolazione di colore in America è stata colpita in modo sproporzionato dal COVID-19. E poi George Floyd e tutte le cose che sono venute dopo. Vedere i miei editori piangere durante lo svolgimento del proprio lavoro perché dovevano guardare video delle brutalità commesse dalla polizia mi ha fatto pensare, in quanto leader, ‘come posso rendere la loro esperienza di lavoro buona, sana e piacevole? Come posso tenerli impegnati e mantenere alto il loro morale?’

“Penso che le donne siano solo più intuitive al riguardo. Perché va bene interessarsi. Parla apertamente, chiedi come stanno le persone intorno a te e cerca di trovare soluzioni. Non limitarti a dire “questo è un loro problema personale”. In termini di leadership femminile, spero che l’empatia si trasformi e diventi parte della cultura generale del lavoro”.

Ascolta – e guarda – SistersInc. qui e segui Alisa Gumbs su Twitter qui.

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