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Dalla tela alla carta: le strategie di marketing di tre pittrici

Dry Goods business cards

Scopri come tre artiste usano i biglietti da visita per realizzare portafogli tascabili.

Per artisti e designer può essere difficile descrivere il loro stile con le parole, quando incontrano un potenziale cliente. Distribuire un esempio del tuo lavoro può rivelarsi un ottimo modo di far conoscere il tuo stile, rendendoti memorabile e aiutandoti a sfruttare al massimo le occasioni networking non pianificate.

Kim Knoll

La designer di Chicago Kim Knoll ha scoperto la passione per la pittura due anni fa, dopo aver sperimentato con gli acquerelli per realizzare gli sfondi per un progetto di branding. Kim, oltre a gestire con il marito uno studio di design e a lavorare come grafica, nel tempo libero realizza acquerelli.

  • Kin Knoll workspace
  • Kin Knoll interior
  • Kin Knoll office

Le sue opere traggono ispirazione dall’amore per il minimalismo e la natura. “Uso un mix di acquerelli, china e matite metalliche e oro, il tutto abbinato a una tecnica di smaltatura”, ci ha spiegato Kim, “che consiste nell’applicare vari strati trasparenti che creano un senso di profondità e variazioni cromatiche. Quando faccio design al computer devo perfezionare i dettagli fino all’ultimo pixel, mentre gli acquerelli sono imprevedibili. È una tecnica liberatoria e terapeutica.”

  • Kin Knoll artworks
  • Kin Knoll brick wall in office
  • Kin Knoll meeting space
  • Kin Knoll art

Per realizzare le sue mini opere d’arte, Kim ha scelto i Biglietti da visita Super con le finiture Soft Touch e Stampa a Caldo Oro.

“Ai clienti piace molto il brillio dell’oro e adorano toccare i miei biglietti. La finitura Soft Touch li lascia a bocca aperta. Non vogliono più posare i biglietti, il che è perfetto per me!”

Aggiungi una texture speciale alle tue opere d’arte con i Biglietti da visita con Soft Touch

 

Curated Dry Goods

Kristine ha iniziato a dipingere tre anni fa come terapia per migliorare la sua salute mentale. Spinta dalla convinzione che “L’arte può guarire, e la vita è più bella con un po’ di colore”, ha pensato di sfruttare la passione per la stampa e la cancelleria avviando un’attività in proprio: Curated Dry Goods.  

  • Dry Goods desk home office
  • Dry Goods home office

Ispirandosi ai lussureggianti giardini botanici e alle sorgenti che circondano la sua abitazione in Florida, realizza illustrazioni originali e colorate di foglie, fiori e frutti usando le tonalità sorbetto degli acquerelli. “Uso il guazzo per quasi tutti i miei lavori perché adoro la vivacità dei colori”, ci ha detto Kristine. “La mia tecnica consiste nel dipingere lo stesso fiore o la stessa palma più volte su carta finché non sono soddisfatta. Poi scannerizzo e digitalizzo la versione che preferisco. Questo mi permette di creare design multipli da un’unica sessione di pittura.”

  • Dry Goods illustrations
  • Dry Goods moodboard
  • Dry Goods designs

Per mettere in mostra la sua gamma di motivi originali, Kristine ha stampato una serie di Biglietti d’auguri con Printfinity. “È un’opzione perfetta per me, dato che le mie collezioni sono disponibili in colori diversi.

  • Dry Goods business cards in various colors
  • Dry Goods business card

Mi piace molto la finitura satinata, che fa risaltare i colori, e la qualità del cartoncino, che dà un tocco di eleganza. Con MOO sono riuscita a mettere in evidenza la vivacità dei disegni originali.”

Realizza una serie di Biglietti d’auguri con Printfinity

 

Joy Jen Studios

Dopo aver gestito per cinque anni un’attività di fotografa matrimoniale, Jenna McKechnie ha intrapreso la carriera di pittrice astratta e ha fondato Joy Jen Studios per dare gioia a chi la circonda con stampe, biglietti e altre creazioni coloratissime. Due anni dopo, Jenna ha trasformato il suo progetto creativo in un’attività commerciale, che gestisce dalla sua casa a Leeds, nel Regno Unito.

  • Joy Jen home office
  • Joy Jen desk home office
  • Joy Jen studio

I lavori di Jenna traggono ispirazione dall’ambiente che la circonda e ritraggono i paesaggi naturali e urbani con le forme e le tonalità degli acquerelli. “Non voglio limitarmi a una sola tecnica, quindi alcuni miei lavori contengono anche lettere e illustrazioni, e a volte mi piace usare anche i colori acrilici o i pastelli a olio”, ci ha spiegato Jenna. “Mi piace molto sperimentare con nuovi strumenti e nuove idee.”

  • Joy Jen postcards
  • Joy Jen various postcard designs

Per fare in modo che i suoi design si distinguano, Jenna ha scelto i Biglietti da visita quadrati, realizzati con Printfinity. “Sono molto soddisfatta della reazione dei clienti in occasione delle fiere sulla stampa.

  • Joy Jen business card designs
  • Joy Jen Business Cards

I miei biglietti sono piccole opere d’arte e alle persone piace scegliere quello che preferiscono. Spero diano un tocco di gioia a un angolo del loro ufficio o di casa loro e contribuiscano a far ricordare il mio nome.”

Dai un tocco di originalità al tuo brand con i Biglietti da visita quadrati

Per essere davvero efficace, il tone of voice del marchio deve essere accessibile a tutti in azienda. Scopri come definire dei valori che funzionano per l’intero team.

Abbiamo giù pubblicato degli articoli sull’importanza del tone of voice e su come usare il tone of voice nei social media, ma ora approfondiremo ciò che sta alla base del tone of voice, ovvero i valori tonali. Ti spiegheremo che cosa sono, da dove provengono e come trovare quelli più adatti al tuo brand.

E, cosa più importante, come puoi farli diventare importanti strumenti usati quotidianamente dal team.

Come scegliere i valori

I tuoi valori tonali sono i “tratti caratteriali” che compongono il tone of voice. Anche se in teoria non c’è un numero minimo o massimo di valori tonali, noi consigliamo di averne 4 o 5 per poterli ricordare facilmente e avere una buona gamma di tratti con cui comporre i messaggi.

Prima di iniziare è importante sottolineare che i valori tonali descrivono il tono con cui si comunica, non ciò che si sente o come ci si comporta. Si tratta di una precisazione importante, in quanto differenzia i valori tonali dai valori del brand e serve a verificare che i valori tonali siano il più pratici e utili possibile.

Pensa ai termini che useresti per descrivere il linguaggio e il carattere di una persona. “Loquace”, “divertente”, “disponibile” e “rassicurante” sono aggettivi che funzionano bene come valori tonali, così come “formale”, “rispettoso” e “schietto”.

“Elegante”, “ambizioso”, “pungente”, “trendy” e “coinvolgente” sono esempi di valori meno adatti al tono di voce. Sebbene possano funzionare come valori tonali, sono un po’ meno precisi e si prestano a varie interpretazioni, il che li rende più difficili da definire.

Piano d’azione:

  • In gruppo o con il tuo team al completo, raccogli tutte le parole che descrivono la voce del brand, così com’è o come vorresti che fosse. Scrivile su una lavagna bianca, sui Post-it o su un foglio dove tutti possono vederle.
  • Quando l’elenco dei valori è completo, puoi chiedere ai colleghi di votare quelli che ritengono più adatti alla voce del brand. Non devi arrivare a 4 o 5 ora, basta avere un’idea di quelli che sono i preferiti.
  • Ti consigliamo di avere una persona che guida questo processo e aiuta il gruppo a prendere le decisioni. Ad esempio, può contribuire a identificare i valori che sono tra loro simili, in modo da evitare doppioni, e a eliminare quelli che si addicono più al brand che al tone of voice.

Come differenziare il tone of voice da quello della concorrenza

Uno dei principali vantaggi di un tone of voice efficace è che consente di differenziarsi da altre aziende, quindi, nello scegliere i valori, vale la pena analizzare i principali concorrenti. Com’è il loro tone of voice? Nel vostro settore, c’è la tendenza a utilizzare un certo tono di voce? Perché distinguersi dalla massa adottando un tono di voce un po’ diverso?

Piano d’azione:

  • In gruppo, scrivi i nomi delle maggiori aziende concorrenti e analizza il loro tone of voice. Per fare questo, puoi usare un portatile e un proiettore per visualizzare siti web e social media.
  • Annota i temi comuni.  I tone of voice si assomigliano? Ci sono delle attinenze con il lungo elenco di valori tonali che hai compilato per la tua azienda?
  • Tornando al tuo elenco, cerca i valori che spiccano perché sono diversi da quelli della concorrenza. Alcuni di questi hanno ricevuto molti voti dal team? In caso affermativo, sono ottimi candidati. Contrassegnali con una stellina.  
  • E ora la votazione finale: chiedi a tutti di scegliere fino a 3 valori tonali e poi somma i punti per trovare i primi 4 o 5.

Come definire i valori del tone of voice

Ora che hai delineato i valori, devi dare loro un contenuto e specificare che cosa significano per il business. È molto importante fare questo perché ognuno avrà una propria interpretazione del significato di ogni valore, e se non specificherai il significato, il tono di voce non sarà chiaro e omogeneo come vorresti che fosse.

Piano d’azione:

  • Assegna a ogni valore una breve descrizione che ne illustra il significato nel contesto del tuo business. Consigliamo che sia una sola persona a fare questo, anche se puoi chiedere il feedback del gruppo e apportare tutti i cambiamenti necessari per ottenere il risultato voluto.
  • Opta per descrizioni concise: una sola frase basta. Fai stare tutti i valori e le descrizioni in una sola pagina A4, che servirà come riferimento facile e rapido, invece che essere un documento lungo e impegnativo da consultare.
  • Scrivi come se parlassi a un collega. Ad esempio, se il valore tonale è “disponibile”, la descrizione potrebbe essere: “Ci mettiamo nei panni del cliente e gli diamo le informazioni che gli servono.”  

Come coinvolgere il team

Quando il tone of voice è nuovissimo, il tuo team dovrebbe conoscerlo bene, dato che ha partecipato alla sua creazione, ma come si fa con l’onboarding del nuovo personale o quando si tratta di aggiornarne la conoscenza dopo alcuni anni? Ecco alcuni modi per integrare il tone of voice in azienda e renderlo indimenticabile.

  • Crea degli strumenti per costruire il tone of voice con utili consigli ed esempi pratici. Questo documento può essere inserito nel pacchetto di informazioni fornito ai neoassunti.
  • Organizza un seminario dove usare il tone of voice aziendale per rinnovare alcuni messaggi di base. Invita i colleghi a scrivere nuove versioni, anche se normalmente ciò non fa parte delle loro mansioni.
  • Inserisci un po’ di sana competizione proponendo una “hall of fame” aziendale per gli esempi migliori di tone of voice in azione. Potresti anche assegnare dei premi mensili.

Capovolgi il tone of voice chiedendo ai nuovi membri del team di scrivere nello stile opposto. Ad esempio, con valori come “disponibile” e “positivo”, chiedi loro di scrivere qualcosa in tono poco collaborativo e pessimista. Questo ti aiuterà a evidenziare la differenza che può fare un tone of voice azzeccato.

Hai bisogno di altri consigli sul tone of voice? Scopri come decidere il tono da usare sui social media

La soluzione per far crescere la tua attività potrebbe consistere semplicemente parlare in pubblico più spesso. Leggi la nostra guida al public speaking: da come vestirsi al linguaggio del corpo.

Gli interventi in occasione di eventi e conferenze sono un ottimo modo di far crescere il proprio business. Oltre a offrire preziose occasioni di fare networking, infatti, offrono una preziosa piattaforma per promuovere te stesso e il tuo marchio.

Sappiamo bene che parlare in pubblico può fare un po’ paura, quindi, se non ami salire sul palco a conferenze ed eventi, ecco alcune dritte per superare l’ansia e diventare un provetto oratore.

Inizia dalle cose semplici, pensa in grande

Starai pensando: “Da dove inizio?”. La notizia positiva è che nessuno parte subito con una conferenza TED, quindi ti consigliamo di iniziare con qualcosa di semplice. Pensa a tutte le volte che hai parlato in pubblico senza rendertene conto. Forse hai presieduto una riunione, hai presentato qualcuno a un evento oppure hai proposto un brindisi a una festa. Tutti questi sono perfetti esempi di public speaking, e sono ottimi punti di partenza. Parlando in pubblico in occasioni dove la posta non è altissima, acquisterai sicurezza gradualmente, decidendo quali tecniche funzionano per te e quali sono gli aspetti da migliorare.

Come vestirsi

Se hai un impegno che prevede una presentazione, è probabile che uno dei tuoi primi pensieri riguardi che cosa indossare per l’occasione.

Da un alto, vuoi apparire autorevole, professionale e gradevole, ma mantenendo il tuo stile, e sicuramente non desideri le limitazioni imposte da cravatte strette o scomodi tacchi alti quando ti senti già un po’ in ansia.

Poi c’è la questione di cosa dice il tuo abbigliamento di te e l’impressione che farà sul pubblico. Il tuo aspetto sarà in armonia con il tuo messaggio?

Scegli la comodità

Purtroppo, è impossibile salire sul palco in pigiama, ma ci sono altri modi di sentirsi comodi quando si parla in pubblico. Trova il giusto equilibrio scegliendo abiti di buona qualità ma di stile classico e comodo, che non impediscano i movimenti e non aderiscano o sfreghino troppo mentre fai il tuo intervento.

Ti consigliamo di scegliere capi di abbigliamenti che hai già indossato e che sai essere comodi. Le fibre naturali tendono a essere più traspiranti di quelle sintetiche e risultano più fresche e confortevoli. Questo è particolarmente importante se soffri di ansia da palcoscenico. Cerca nell’armadio i capi di cotone, lino o lana leggera.

Vestiti per il brand

L’abbigliamento è un mezzo di comunicazione non verbale molto potente che eserciterà una certa impressione sul pubblico ancora prima che tu apra bocca. Insieme al linguaggio del corpo, al contatto visivo e alle espressioni del viso, il modo in cui ti vesti ha un ruolo molto importante nel contribuire all’opinione che si farà di te il pubblico.

Un abito dal taglio semplice di colore scuro è una scelta classica che pone l’accento su ciò che dici, invece che sul tuo aspetto. Ma se ti vesti in modo troppo dimesso, perderai la chance di farti notare. Ad esempio, una camicia, un foulard o una cravatta di colore vivace può dare un tocco originale.

Anche la cura personale è fondamentale. Decidi se vuoi avere un aspetto elegante o casual, che tipo di pettinatura vuoi adottare, se vuoi la barba e i baffi, o se vuoi truccarti o meno, e se decidi di adottare uno di questi elementi, se preferisci un look naturale o vuoi introdurre qualche elemento che colpisce.

Controlla tre cose, prima di salire sul palco:

1. Sorriso

Pratica un rapido sorriso allo specchio e controlla di non avere dell’insalata tra i denti!

2. Capelli

Controlla che i capelli siano in ordine, senza ciuffi o ciocche in disordine.

3. Microfono

Se hai addosso un microfono, controlla che non modifichi la linea del tuo completo o che lo metta in disordine.

Come preparare il tuo discorso in 3 fasi:

Fase 1: Realizza una struttura

E’ importante creare una quadro di riferimento per il tuo discorso o la tua presentazione in modo da poter pianificare quello che dirai e come lo dirai, ma non scrivere ogni frase per impararla a memoria.

Prova a ricordare le occasioni in cui hai assistito a un discorso preparato: l’hai seguito con attenzione? Se impari a memoria una sceneggiatura corri il rischio di parlare in tono piatto, senza le inflessioni e i cambiamenti di tono che ti fanno sembrare naturale e che consentono a chi ti ascolta di immedesimarti in ciò che dici.

Daniel Kingsley di Presence Training, società che organizza corsi di public speaking a Londra, consiglia una struttura in sei punti:

  1. Apri con qualcosa di personale, per catturare l’attenzione del pubblico
  2. Spiega di che cosa parlerà il tuo discorso
  3. Nomina i tre punti principali
  4. Approfondisci i tre punti principali
  5. Riepiloga i tre punti principali
  6. Pensa a un modo divertente o emotivamente efficace di chiudere il discorso. Ancora meglio se fa riferimento all’inizio del discorso, poiché ciò soddisfa chi ti ascolta

Fase 2: Prepara delle note

Se non hai un supporto visivo, prepara delle cartoline con delle note per non perdere il filo del discorso. In questo modo, non dovrai preoccuparti di dover imparare tutto a memoria e ti sarà più facile presentare i vari punti nel giusto ordine. Gli appunti ti daranno sicurezza. Ovviamente, è fantastico se ne puoi fare a meno, ma se dovesse capitarti di dimenticare ciò che devi dire, una rapida occhiata alle note ti aiuterà a rimetterti in carreggiata.

Quando prepari le note, ricorda quanto segue:

  • Appunta le frasi e i titoli principali: non scrivere frasi complete, le note servono a rinfrescare la memoria
  • Fai in modo che le note siano facilmente leggibili: scrivi a caratteri più grandi del solito e lascia dello spazio tra una frase e l’altra

Guardare le note è accettabile, e a chi ti ascolta non importerà! E se le devi guardare, fallo deliberatamente. Interrompi il contatto visivo con il pubblico, guarda le note e prenditi un po’ di tempo per preparare il prossimo punto. Quando sei pronto, ristabilisci il contatto visivo e riprendi la presentazione. Anche se la pausa a te sembrerà lunga, non avrà lo stesso effetto su chi ti ascolta.

Fase 3: Esercitati

Prova il discorso prima del grande giorno. Pronuncialo davanti ad amici o familiari, e chiedi loro di essere sinceri, ma non brutali! Riprenditi e poi riguarda il video, prendendo nota di eventuali miglioramenti da fare.

Se pensi di aver bisogno di fare più pratica di public speaking in generale, sfrutta qualunque opportunità di esercitarti con altre persone.

Prova a vedere se nella tua regione c’è un club di Toastmasters International, un’organizzazione che insegna leadership e public speaking e famosa per il suo metodo di formazione dalla sperimentata efficacia per imparare a parlare in pubblico partendo dalle basi.

Pecha Kucha è un’altra organizzazione internazionale che organizza eventi di public speaking in varie città. I discorsi possono riguardare qualunque argomento ma hanno un limite massimo di 20 slide, e ognuna appare solo per 20 secondi, quindi la presentazione dev’essere concisa e mirata.

Se non c’è nulla nella tua zona, puoi sempre esercitarti online. Ad esempio, puoi usare siti come Pspeak e The Public Speaking Project per apprendere le tecniche di public speaking e metterle in pratica con esercizi eseguiti con la webcam.

Per alcune persone, esercitarsi in privato è più agevole, e può essere molto utile, se aiuta ad acquisire sicurezza. Sia che ci si eserciti davanti allo specchio o riprendendosi con la videocamera del cellulare, l’importante è dedicare del tempo a imparare e migliorare.

Cosa fare se hai un vuoto di memoria?

Dopo aver completato la preparazione, è probabile che la tua mente si concentri su quello che potrebbe accedere il giorno del discorso. E’ normale essere nervosi e ci sono delle cose che si possono fare per superare l’ansia.

Il segreto sta nella preparazione. Anche se non ti consigliamo di imparare a memoria l’intera presentazione, ti raccomandiamo di memorizzarne i primi 30 secondi. Questo ti permetterà di iniziare bene per poi acquisire il ritmo giusto. Dopo aver superato il primo ostacolo e aver pronunciato la prima parte del discorso, acquisirai maggiore sicurezza e il tuo stile oratorio migliorerà.

Ricorda che è normale commettere errori e di solito il pubblico non se ne accorge nemmeno. Tieni dell’acqua a portata di mano in caso ti si secchi la gola. Mentre la sorseggi, avrai anche il tempo di  raccogliere le idee.

Quando parli in pubblico, usa il linguaggio del corpo

Di solito, camminiamo, parliamo, stiamo fermi o ci muoviamo senza pensarci troppo, ma nel momento in cui si sale sul palco davanti a un pubblico dal vivo, è normale sentirsi un po’ goffi e non sapere come muoversi. E’ probabile che, a causa del mix di ansia da presentazione e della consapevolezza che ci sono occhi e fotocamere che ti osservano da ogni parte, tu faccia movimenti impacciati e la tua postura sia rigida e innaturale, il che potrebbe sminuire il tuo messaggio.

Il linguaggio del corpo potrebbe diventare la tua arma più efficace per il public speaking, ma devi sapere come gestirlo in modo da creare un’impressione di sicurezza e positività, e non di ansia.

Chi ascolta reagisce meglio agli oratori il cui linguaggio del corpo non distrae da ciò che stanno dicendo, ma invece rinforza il messaggio con gesti ed espressioni facciali espressive.

Per concentrarsi sul linguaggio del corpo e iniziare a pensare ai gesti e alla postura da usare nelle presentazioni, l’Institute of Public Speaking raccomanda di guardare il proprio programma TV preferito senza audio e osservare le impressioni create dai vari gesti.

Dove guardare

Con tanti visi davanti, può essere difficile sapere da che parte guardare. Per creare una connessione con il pubblico non serve guardare tutti negli occhi, ma è consigliabile tenere lo sguardo il più possibile puntato verso gli ascoltatori, e non sugli appunti, per mantenere viva l’attenzione.

Mantenendo il contatto visivo, riuscirai a farli sentire più connessi a te e a ciò che stai dicendo. Quando parli in una sala con più di 30 persone, trova 3 o 4 persone in punti diversi e guarda loro, a turno, mentre parli. Questo dovrebbe anche aiutarti a capire se il tuo pubblico ti sta seguendo, se devi rallentare un po’ o spiegare meglio alcune cose.

In alternativa, se non te la senti di guardare delle persone specifiche, puoi trovare un paio di oggetti a cui rivolgerti, come un’insegna o un elemento decorativo. Applica le stesse tecniche che useresti se parlassi a delle persone. Guarda un oggetto e poi l’altro mentre ti sposti nella sala. Evita di fissare lo sguardo sul fondo della stanza o sembrerai distante e darai l’impressione di voler fuggire.

E ricorda che è normale che qualche viso sia inespressivo, quindi, se incroci lo sguardo di qualcuno che non sembra troppo entusiasta, non prenderla sul personale.

Cosa fare con le mani?

Capita a tutti di gesticolare quando si parla con qualcuno e lo stesso si dovrebbe fare quando si parla in pubblico poiché i gesti possono servire a evidenziare ciò che si dice e far passare il messaggio. Quindi, fai quello che ti viene naturale. Ci piacciono molto i consigli contenuti in questo articolo.

Se hai un leggio a disposizione, potrebbe tonarti utile per appoggiarci le mani, in caso di necessità. Inoltre, puoi lasciarci sopra le tue note in modo da avere le mani libere. Potresti scoprire che questo ti rende meno nervoso, e ti impedisce di armeggiare con le schede mescolandole mentre le hai in mano.

Gli oggetti sono utili per illustrare un punto o per mostrare un prodotto. Ti consigliamo di tenere in mano l’oggetto in questione per alcuni secondi prima di iniziare a parlare, per consentire a tutti di vederlo bene e creare un senso di anticipazione.

La postura ottimale per il public speaking

  • Stai in piedi, con orecchie, spalle e fianchi allineati. Cerca di avere un’espressione attenta e vivace, ma senza sembrare sull’attenti.
  • Tieni le spalle basse e all’indietro, per creare una postura aperta e rilassata. Evita di piegarti in avanti.
  • Fai movimenti armoniosi e tranquilli. Alcuni movimenti fisici, come, ad esempio, i gesti con le mani e il camminare da un lato all’altro del palco, possono dare dinamismo al tuo discorso, ma cerca di non sembrare agitato o iperattivo andando avanti e indietro o battendo i piedi e tamburellando le dita delle mani.

Come coinvolgere il pubblico

Il fatto che ti trovi sul palco mentre il pubblico è seduto che ti ascolta non garantisce che si instauri una vera connessione, ma puoi usare le seguenti tecniche per coinvolgerlo maggiormente.

Interagisci con il pubblico

Potresti semplicemente porre delle domande relative al tuo discorso, oppure chiedere un’alzata di mano. Chiedendo il loro input, gli ascoltatori sentiranno di avere un ruolo nel tuo discorso e di poter dare un contributo significativo. Discuti i risultati del tuo sondaggio estemporaneo mentre continui con la tua presentazione e, per dare un valore aggiuntivo, fai riferimento di nuovo a questo momento di interazione alla fine, dicendo “come avete indicato nel sondaggio…’

Usa la presentazione per coinvolgere il pubblico

Le slide ti offrono una nuova dimensione visiva da sfruttare. Usa strumenti come battute visive, riferimenti culturali (ad es., meme o personaggi pubblici d’attualità), grafici, tabelle e illustrazioni per rendere più interessante il tuo discorso.

Prova l’interazione digitale

Invita chi ti segue a usare i loro dispositivi mobili per commentare il tuo intervento e condividerlo sui social. Inserisci un hashtag nelle tue slide per aiutare le persone a twittare dal vivo e citare la tua presentazione durante l’evento. Puoi anche usare strumenti come ShakeSpeak per far votare il pubblico e visualizzare i risultati in tempo reale. Ecco alcune altre idee per coinvolgere il tuo pubblico e mantenerne l’attenzione.

Vuoi iniziare a parlare in pubblico? Trova un meetup locale e metti alla prova le tue abilità, e non dimenticare i tuoi Biglietti da visita

Abbiamo parlato con la terza docente dei seminari Friday Night Sketch al Design Museum (che continueranno anche nel 2019) del suo approccio innovativo a una tecnica molto tradizionale.

Katie Rose Johnston è un’illustratrice, designer e acquerellista londinese che utilizza tecniche tradizionali per trattare temi sia classici che moderni, realizzando design caratterizzati dal suo peculiare senso dell’umorismo e dalla passione per i colori forti.

Gli acquerelli, come ammette Katie, “sono spesso considerati un po’ leziosi”, ma i suoi lavori di illustratrice, designer e acquerellista non sono affatto così.

“La maggior parte delle tecniche vanno e vengono, diventano di moda e poi escono di moda”, ci ha spiegato Katie “Ma molti brand usano gli acquerelli sullo spazio negativo, creando un effetto moderno.”

Tra i suoi clienti annovera Sonos, Universal Music e la rivista Cocktail Lovers. Katie ha anche esibito i propri lavori in vari spazi espositivi di Londra, tra cui il Victoria & Albert Museum e la Royal Academy.

Oltre ai lavori progetti su commissione e alle collaborazioni, Katie tiene regolarmente dei laboratori artistici e fa parte del collettivo di illustratori Day Job Studio, che partecipa a progetti per la realizzazione di murales, pubblicazioni, animazioni e installazioni.

Abbiamo incontrato Katie per parlare del suo utilizzo degli acquerelli nel design e della sua esperienza di docente ai seminari di Friday Night Sketch.

Come hai iniziato a lavorare come illustratrice?

Vengo da una famiglia molto creativa, che mi ha incoraggiato a sviluppare il mio interesse per l’arte. Già da piccola amavo disegnare, e il desiderio di disegnare e dipingere non mi ha mai abbandonato. Direi che il disegno è ancora il denominatore comune che lega tutti i diversi aspetti della mia attività.

Ho studiato illustrazione al Camberwell College of Art di Londra, ed è lì che ho capito veramente che cosa significa essere illustratori e come mettermi in gioco. Ho anche frequentato il Royal College of Art (RCA) per un Master e lì ho imparato come mettere a frutto le mie abilità anche in altri ambiti.

Cosa influenza il tuo stile?

Adoro viaggiare: quando sono in giro faccio centinaia di foto e schizzi, che poi uso per creare illustrazioni e storie sui posti che ho visitato. Trovo che sia un ottimo modo di migliorare le mie competenze ma anche di sentirmi a casa in luoghi a me nuovi.  

Non smetto mai di osservare quello che mi circonda. Mi piacciono i motivi che vedo sui marciapiedi o sugli edifici, e i colori dei paesaggi naturali. Inoltre, ho la fortuna di avere molti amici e parenti che sono designer, quindi anche le conversazioni con loro sono un’importante fonte di ispirazione.

Quando disegno dal vivo lavoro in modo molto spontaneo, con ritmo spesso frenetico. Quando dipingo una composizione finita, invece, tendo a lavorare in maniera più lenta e ponderata.

La sfida per me è cercare di fare il contrario, ovvero di mantenere una certa spontaneità nelle mie composizioni finali, e cercare di essere più riflessiva e lenta quando disegno dal vivo.

  • Katie Rose Johnston travel illustration
  • Katie Rose Johnston watercolor packaging illustrations
  • Katie Rose Johnston watercolor

Parlaci del collettivo Day Job Studio. Come l’hai scoperto?

È iniziato tutto quando io e i miei amici abbiamo finito gli studi a Camberwell nel 2012. Avevamo lavorato insieme durante il corso e non sapevamo dove mettere le nostre attrezzature artistiche così abbiamo deciso di condividere uno studio a Peckham.

Ci incontravamo lì per lavorare e scambiarci idee, ma poi ci siamo resi conto che unendo le nostre forse avremmo potuto collaborare su mostre e pubblicazioni senza spendere troppo. Day Job Studio è nato proprio dalla consapevolezza che, lavorando insieme dopo aver concluso gli studi, potevamo farci conoscere.

Man mano che siamo cresciuti e abbiamo iniziato a lavorare in ambiti diversi, ci siamo concentrati maggiormente sulle nostre carriere individuali,  il che significa che non è facile trovare il tempo per fare qualcosa insieme.

È molto importante che lo facciamo, però, altrimenti rischiamo di farci coinvolgere completamente dai progetti per i nostri clienti, dimenticandoci di noi stessi. Day Job rappresenta un’opportunità di riconnetterci con noi stessi.

 

  • Katie Rose Johnston one place to another
  • Katie Rose Johnston dog illustrations

Qual è il tuo progetto preferito finora?

Mi sono piaciuti molto i progetti che ho fatto il primo anno con Day Job. Tra le altre cose, ho lavorato alla realizzazione di effetti visivi animati per i concerti di Peter Gabriel e Sting. È stata un’esperienza incredibile.

Insieme a un gruppo della RCA, abbiamo creato un ambiente molto stimolante in una stanzetta piena di cose. Abbiamo cercato di mantenere il nostro lavoro il più artigianale possibile e io mi sono divertita molto a escogitare modi creativi di dare vita a immagini disegnate e dipinte a mano.

Quest’anno uscirà anche un mio libro che illustra alcuni metodi divertenti per iniziare a dipingere con gli acquerelli. Non vedo l’ora che sia pubblicato.

Copyright: LOM ART books

Hai partecipato a numerose mostre nel Regno Unito. Come fai a farti conoscere dalle gallerie?

Molte di queste mostre erano progetti curati con Day Job. Il fatto di lavorare insieme ci ha dato il coraggio di buttarci!

Inoltre, ho passato un periodo a fare domande a raffica e ho avuto la fortuna di ottenere dei lavori anche così. A volte è difficile mantenere una forte carica di energia, specialmente se ricevi dei rifiuti, ma l’importante e non farne una questione personale.

  • Katie Rose Johnston framed print
  • Katie Rose Johnston print

Com’è il tuo spazio di lavoro?

L’ultimo anno è stato un po’ difficile, perché ho lasciato lo studio che avevo per viaggiare in Asia. Ho messo insieme un kit da viaggio con tutti gli strumenti essenziali per lavorare. Alcuni dei luoghi in cui mi sono ritrovata erano incredibili. Ad esempio, quella volta che ero stressata per una scadenza mentre lavoravo seduta lungo il fiume Mekong. Straordinario.

Recentemente, mi sono trasferita in una nuova casa a Londra, dove c’è spazio per uno studio. Non vedo l’ora di avere tutti i miei strumenti creativi attorno a me e di lavorare su opere di maggiori dimensioni.

  • Katie Rose Johnston home office
  • Katie Rose Johnston home office set up and accessories
  • Katie Rose Johnston home office desk

Come hai iniziato a insegnare?

Ho iniziato a insegnare design part-time nei fine settimana a Camberwell, attraverso a un programma del college. Da allora, ho insegnato ad adulti e ragazzi nelle scuole e nelle gallerie.

Ora gestisco dei laboratori di cui organizzo io i contenuti, un’attività su cui voglio concentrarmi molto di più quest’anno. Le persone che partecipano ai laboratori mi danno molta ispirazione e imparo sempre molto da loro.

Cosa ti ha spinto a partecipare come docente a uno dei workshop di Friday Night Sketch al Design Museum?

Avevo iniziato a esplorare il tema della serata, “Disegnare la calma”, quando studiavo alla RCA, e da allora tengo dei seminari che sono un mix di apprendimento creativo e meditazione.

Per me è un tema molto personale dato che ho sofferto di ansia e so che disegnare o fare attività manuali è un ottimo metodo per gestire lo stress.

È stato piacevole insegnare disegno in un ambiente così geometrico, che si riflette negli schizzi realizzati dai partecipanti. Molti hanno deciso infatti di disegnare le forme e i motivi dell’ambiente circostante, il che è stato fantastico.

Che consigli daresti ai nuovi designer che sperano di fare carriera nel design?

È molto importante perfezionare le proprie competenze ed essere umili. Questo va contro molti consigli di business che insistono sul proporsi aggressivamente. Io ritengo sia importante avere una base solida prima di iniziare a gridare ai quattro venti quanto siamo bravi. Le persone che hanno davvero talento lasciano che siano i loro lavori a parlare per loro.

Scopri come Tom Maryniak sta reinventando la carta da parati con la xilografia

Abbiamo parlato con Tom, che attualmente si trova a Lisbona per una residenza d’artista, dei suoi motivi xilografici che trasformano la carta da parati in un’opera d’arte.

Con motivi che includono “Lasciate che mangino la bistecca”, “Vittoriani scoreggioni” e “Porno greco”, gli originali design personalizzati delle carte da parati di Tom Maryniak si trovano in case private, ristoranti e bar di tutto il mondo. Sono spesso volutamente provocanti e puntano a farci rivedere il nostro concetto di carta da parati.

La tecnica preferita da Tom, che sta lavorando come artista residente al Zaratan di Lisbona, è la xilografia, che richiede una fase di intaglio minuzioso e la capacità di visualizzare i motivi al contrario.

Dopo aver recentemente aggiunto al suo portafoglio la copertina del libro Ten Drinks That Changed the World, Tom ha parlato a MOO di come accettare gli errori, della gioia insita nello scandalizzare il pubblico e di come ha ottenuto la residenza d’artista a Lisbona.

  • Tom Maryniak postcards and book standing
  • Tom Maryniak open book
  • Tom Maryniak postcards with various designs
  • Tom Maryniak book cover

Com’è nato il tuo interesse per il design e come sei arrivato alla xilografia in particolare?

Sono arrivato al design tramite la mia arte. Speso mi ritrovo circondato da opere d’arte verso le quali provo indifferenza, quindi nei miei lavori (e, negli ultimi anni, nei motivi per carta da parati) cerco sempre di creare qualcosa  che si distingua.

Uno dei modi più semplici e primitivi per farlo è scioccare le persone, e le mie carte da parati  sono piene di immagini provocanti.

I tuoi design sono ricchi di atmosfera. A che cosa ti ispiri?

Ho sempre amato il teatro e la narrazione, e spesso amo inserire nelle mie immagini degli elementi di entrambi. Nei miei lavori, cerco di partire sempre da una storia e spesso la descrivo un momento prima o dopo che è accaduto qualcosa di straordinario.

All’inizio, le xilografie mi piacevano per la loro valenza audace e monocromatica. Il contrasto tra la carta bianca e l’inchiostro nero crea un effetto molto spettacolare.

Nell’ambito della xilografia, penso di essere stato influenzato dagli espressionisti tedeschi anche se mi ispiro a tante cose diverse tra cui la storia, la letteratura, la fotografia o il cibo.

Che procedimento segui per realizzare una tua opera?

La stampa a rilievo, come la linoleografia e la xilografia, non richiede un processo molto istintivo perché lavori su un’immagine che prende vita solo quando metti l’inchiostro e stampi qualcosa che apparirà sulla carta al rovescio.

Le parole vanno intagliate al contrario, e anche tracciare una linea nera non è semplice come disegnarla a penna. Mi pongo sempre il problema di quanto togliere dal blocco di legno e di quando fermarmi, perché le risposte arrivano solo alla fine. È come giocare alla roulette.

Ora però tutto questo mi preoccupa un po’ meno, accetto gli errori e apprezzo il risultato, senza aspettative. Quando si tratta di arte, avere aspettative concrete è una tattica quasi sempre disastrosa.

  • Tom Maryniak working
  • Tom Maryniak working with woodcut

Come hai deciso di specializzarti nel design di carte da parati?

Ho sempre voluto fare qualcosa di nuovo con la carta da parati e ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto che la gente apprezzasse la carta da parati come fosse un’opera d’arte, invece che considerarla solo un accessorio da abbinare ai tendaggi.

  • Tom Maryniak art
  • Tom Maryniak pattern

Le mie carte da parati provocano reazioni molto varie, sia positive che negative, il che è fantastico: qualunque reazione è preferibile a nessuna reazione. A Londra c’è un ristorante, [Hixster Bankside] in cui i bagni sono tappezzati con la mia carta da parati. Lo considero il mio capolavoro.

Ogni volta che entro, la manager mi rimprovera per tutti i reclami che riceve. Il motivo si chiama “Porno greco” e si ispira alle figure dipinte sui vasi greci antichi.

Come si sviluppano i progetti di collaborazione a cui partecipi?

Mi sforzo di instaurare un rapporto personale prima di passare alla collaborazione professionale perché penso sia importante farsi un’idea di come le persone lavorano e costruire una certa trasparenza e fiducia prima di intraprendere un progetto comune.

  • Tom Maryniak mural
  • Tom Maryniak mural in street

Inizio facendo molti schizzi, poiché il processo creativo principale per me si concretizza quando visualizzo il passaggio di un libro, oppure quando elaboro i testi che stanno alla base della copertina di un album.

Poi analizziamo il lavoro insieme e magari modifichiamo leggermente la composizione. In questo senso, credo di lavorare come un illustratore, prendendo letteralmente un concetto o delle parole per poi trasformarli in complemento visivo.

Attualmente sei impegnato in una residenza d’artista al Zaratan. Che consigli daresti ai designer interessati a partecipare a un programma di questo tipo?

Le residenze d’artista sono un’opportunità straordinaria per chi vuole rinnovare la propria attività, ma bisogna prepararsi bene. Ho dedicato settimane alla compilazione della domanda a Zaratan.

Consiglio di assicurarsi che la dichiarazione artistica sia completa e che le immagini siano chiare. Sembra una cosa ovvia, ma i selezionatori vedono centinaia di domande ogni settimana quindi, anche se un artista fa dei capolavori, una domanda compilata male potrebbe portare a un rifiuto.

Com’è il tuo studio?

Io passo la mia vita nello studio, che si trova al terzo piano ed è rivolto a nord e inondato di luce. L’edificio si trova nel entro di Lisbona e ha ancora le piastrelle Azulejos e le finestre originali. È stupendo. Ho apportato pochissime modifiche, limitandomi a ridipingere le pareti e a portare alcune macchine da stampa e qualche mazzo di fiori.

A cosa stai lavorando attualmente e che progetti hai per il futuro?

Il periodo delle feste è sempre frenetico, quindi al momento sto facendo tante cose diverse allo stesso tempo. Nei fine settimana, tengo dei laboratori di stampa nello studio con un altro artista per introdurre le persone alla tecnica della stampa a rilievo e alla creazione dei motivi.

Ho un progetto mensile legato alle Cartoline, nel quale invio agli iscritti all’inizio di ogni mese una cartolina stampata a mano. Sono anche impegnato con altre commissioni.

  • Tom Maryniak september woodcut postcard
  • Tom Maryniak woodcut design

Al momento sono anche in trattative con una casa editrice per un importante progetto che inizierà nella primavera del 2019. Meno male che adoro il mio studio!