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Come trovare il primo cliente: il lavoro di illustratrice di moda

Brooke Hagel

Brooke Hagel è un’illustratrice di moda sulla cresta dell’onda. Scopri come ha affrontato le sue paure riuscendo a vivere del lavoro dei suoi sogni.

L’illustratrice newyorkese Brooke Hagel ha iniziato la sua carriera come tirocinante nel reparto guardaroba di Sex and the City durante i suoi studi in fashion design. Dopo il diploma ha iniziato a lavorare come designer e stylist per il gruppo Hearst, collaborando a diverse riviste. Oggi Brooke è un’illustratrice freelance e vanta clienti molto ambiti, tra cui Vogue, Burberry e Samsung.

Chiacchierare con un’artista che vanta un portafoglio clienti del genere è stato un onore per noi. Brooke ci ha raccontato come ha trovato il suo primo cliente importante, ci ha fornito i suoi consigli per gestire un’agenda piena di impegni e ci ha raccontato perché preferisce ancora lavorare con carta e penna.

Come hai fatto a capire che la carriera di freelance fosse quella giusta per te?

Adoro la libertà che offre il lavoro di freelance. Essere in grado di viaggiare, organizzare le mie giornate e collaborare con tanti clienti in settori diversi è per me l’ideale.

Ovviamente i primi tempi non sono stati facili e avevo paura di non riuscire a mantenermi con una carriera da freelance. Tuttavia la mia attività cresce di anno in anno e ho sempre più clienti e opportunità… È una sensazione fantastica! Per me ha funzionato e, in tutta onestà, non so se riuscirei ancora a lavorare in un ufficio.

Il tuo portafoglio clienti è eccezionale! Chi è stato il primo e come l’hai ottenuto?

Il primo marchio a ingaggiarmi è stato Timex: mi hanno chiesto di creare delle illustrazioni di moda personalizzate per il loro catalogo per la stagione primaverile. All’epoca lavoravo ancora come designer full-time. Non illustravo da diversi anni, e mi mancava. In quel periodo avevo aperto il mio blog, Fabulous Doodles e il mio primo negozio Etsy, Brooklit – è così che Timex mi ha trovata.

Poi sono stata avvicinata da una società di pubbliche relazioni per il live sketch di un loro evento per fashion blogger. Avevo già ricevuto proposte simili ma avevo sempre declinato per paura di non essere in grado di disegnare abbastanza in fretta sotto gli sguardi della gente. Quella volta però ho deciso di buttarmi, anche se ero terrorizzata! È andata benissimo, quindi ho scritto un post sul blog per raccontarlo, corredato da fotografie dell’evento.

Il giorno dopo ho ricevuto un’e-mail dal Direttore degli Eventi di Vogue che mi chiedeva se ero disponibile per il live sketch di un loro evento! Appena ho ripreso i sensi ho preso appuntamento e sono andata alla sede di Vogue con il mio portfolio. Da quell’incontro, cinque anni fa, Vogue è uno dei miei clienti migliori e più fedeli.

Hai uno stile molto distintivo: come riesci a conservare la tua identità quando lavori sui progetti dei clienti?

Il mio obiettivo è quello di creare un’opera di cui andare fiera e che mi entusiasmi, incorporando il prodotto e il concept del cliente nelle illustrazioni. Cerco di comunicare al meglio le mie idee, il mio punto di vista e il mio stile. Agli inizi i clienti mi chiedevano spesso di imitare il lavoro di altri illustratori, ma ho sempre rifiutato di farlo. Ho lavorato duro per far sì che il mio blog, il profilo Instagram e il negozio Etsy riflettessero il mio stile affinché i futuri clienti potessero avere un’idea chiara del modo in cui lavoro.

Hai da poco iniziato a creare schizzi digitali sul tuo iPad. In che modo è diverso dal lavoro con carta e penna e cosa ti ha spinta a disegnare su questo supporto?

Il disegno digitale mi intriga da tempo. Ho deciso di provarlo circa un anno e mezzo fa, con un iPad e Apple Pencil. È un modo di disegnare molto diverso e mi ci è voluto un po’ per abituarmici. Ho sperimentato con diverse app di disegno e ho scoperto che con ognuna si ottiene un effetto diverso.

Ci metto ancora molto di più che con gli strumenti di disegno tradizionali, ma divento sempre più veloce con il passare del tempo. Sto usando un’app che permette di sovrapporre i disegni alle fotografie e registra ogni tratto per creare video delle mie illustrazioni in divenire. A volte il risultato va al di là delle mie aspettative, ma niente supera i miei pennarelli!

Hai illustrato anche 17 libri. Sono tutti titoli di moda? Hai un approccio diverso a questo tipo di lavoro rispetto a quello dei tuoi incarichi abituali?

Non riesco a credere di aver già illustrato così tanti libri! La maggior parte sono libri di moda, ma ho lavorato anche a un paio di libri per bambini. L’approccio è simile a quello dei miei incarichi abituali: inizio presentando gli schizzi a matita perché l’editore o l’autore li esamini, poi passo alla seconda fase con illustrazioni più dettagliate e colorate. Per Chloe by Design, la serie young-adult che illustro, ormai il procedimento è molto rapido perché, avendo già lavorato a diversi titoli, le modifiche sono poche e ho molta libertà creativa. Fin dalla prima edizione mi hanno chiesto anche consulenze sulla trama e i design durante la stesura del manoscritto, per via della mia esperienza nell’universo della moda. È stato entusiasmante.

Si direbbe che hai un’agenda piena di impegni. Ovviamente è fantastico, ma come riesci a gestire lo stress? Quali sono i tuoi consigli per staccare la spina?

In un mondo ideale, i progetti si susseguirebbero uniformemente nel tempo e sarei sempre perfettamente organizzata, ma lavorando come freelance è praticamente impossibile. Il lavoro arriva sempre a ondate, quindi nei momenti di calma ho scoperto che la cosa migliore è prendermi cura della mia attività – e di me stessa.

Negli anni ho imparato che l’estate tende a essere un periodo tranquillo, quindi quest’anno ho previsto di viaggiare e programmato alcune settimane di vacanza. Inoltre, se viaggio per lavoro o faccio live sketch in altre città, cerco sempre di trascorrerci una o due notti in più per rilassarmi ed esplorare.

Come utilizzi i prodotti MOO?

Prima di tutto uso i Biglietti da visita Luxe come mini portfolio. Li porto sempre con me. Spesso le persone non sanno esattamente cosa sia un’illustratrice di moda, ma nel momento in cui tiro fuori i miei biglietti da visita e mostro le mie illustrazioni lo capiscono subito. Però fanno fatica a scegliere un solo biglietto: li trattano come se fossero vere e proprie opere da collezionare e se ne portano via un sacco agli eventi! Negli anni ho ordinato anche Notecard, Cartoline, Adesivi e MiniCard, sia per me che per i miei clienti.

  • Brooke Hagel business cards
  • Brooke Hagel business cards

Qual è il tuo consiglio per gli aspiranti imprenditori che vogliono iniziare una carriera nel mondo della moda o dell’illustrazione?

Condividete il vostro lavoro! L’unico modo per permettere ai potenziali clienti di scoprirvi è quello di esibire le vostre creazioni. Che lo facciate attraverso un sito, un blog, Instagram, Facebook o la prossima grande piattaforma social, condividete e promuovetevi. Nessuno lo farà per voi, soprattutto all’inizio. Se non avessi scritto un post sulla mia esperienza di live sketch alla serata dedicata ai fashion blogger, chissà se Vogue mi avrebbe mai contattata.

Crea le tue opere d’arte da collezionare con i Biglietti da visita Luxe

Sei pronto a diventare un piccolo imprenditore?  Buone notizie: se hai svolto un lavoro da dipendente in un ufficio, hai già tutte le competenze necessarie!

1. Ti senti a tuo agio a parlare di lavoro al telefono

“Buongiorno, grazie per aver chiamato gli uffici di Fantastica SRL. Ma certo, sono lieto di poter lavorare per lei. Mi può dare il nome e l’indirizzo e-mail per favore?”

Rispondere al telefono in un ufficio frenetico significa aver sviluppato un’attitudine a gestire le chiamate in modo professionale. Il cervello sa esattamente cosa dire, quali informazioni chiedere e come prendere nota delle informazioni essenziali di un messaggio telefonico. Tutto ciò acquista un valore inestimabile quando ti metti in proprio, soprattutto se fai affari al cellulare e se devi rispondere al telefono mentre sei in giro. Inoltre, le competenze telefoniche ti torneranno molto utili per effettuare chiamate di presentazione a potenziali clienti, fornitori o distributori.

2. Padroneggi l’uso della posta elettronica professionale

Certo, tutti sanno scrivere un’e-mail. Ma le e-mail professionali sono tutt’altra cosa rispetto a quelle inviate nel tempo libero. Come osservato da Inc.com nella sua guida alla scrittura delle e-mail, ogni messaggio dovrebbe essere scritto come se fosse redatto su carta intestata dell’azienda.

Il lavoro d’ufficio dovrebbe averti insegnato la differenza di tono tra “Cordiali saluti” e “Ciao” alla fine di un messaggio, e avrai sicuramente imparato frasi standard utili per effettuare richieste comuni. Con il giusto modo di esprimerti potrai discutere di qualsiasi cosa in modo professionale senza creare imbarazzi, ad esempio chiedere uno sconto o ricordare a qualcuno che stai aspettando una risposta.

3. Hai una buona gestione del tempo

Tutti i tipi di lavoro hanno una cosa in comune: la tabella di marcia. Che tu abbia lavorato in un ristorante o presieduto riunioni sul futuro della fisica nucleare, avrai certamente sviluppato la capacità di essere puntuale ad eventi quali riunioni e telefonate. Inoltre, sarai consapevole del tempo che ci vuole per svolgere determinati compiti e, nel pianificare un lavoro, saprai per esperienza quanto tempo in più devi calcolare per le inevitabili interruzioni, discussioni e pause caffè. Tutto ciò rende molto più semplice gestire il carico di lavoro come lavoratore autonomo e avere un calendario di appuntamenti e scadenze che scorre liscio come l’olio.  

4. Hai fatto una marea di errori (e imparato la lezione)

Può sembrare una strana abilità, ma fare errori e imparare a rimediare è una parte estremamente importante dell’esperienza lavorativa. E ancora meglio se i tuoi primi errori li hai commessi all’interno di un team o di un’organizzazione più ampia, in cui gli altri possono aiutarti a trovare delle soluzioni (poiché hanno certamente fatto gli stessi errori anche loro).

Chi ha meno esperienza nel mondo del lavoro è più facile che abbia più paura di commettere errori e sia quindi eccessivamente prudente, il che porta a trattenersi dal portare a termine grandi idee per paura che qualcosa vada storto. In realtà, gli errori costituiscono uno dei modi migliori per costruire fiducia e resilienza al lavoro perché permettono di rendersi conto che le cose si possono raddrizzare. Lifehack.org presenta ben 40 buoni motivi per commettere errori.

5. Ti sai vestire nel modo giusto

Ti ricordi il tuo primissimo giorno di lavoro, quando hai dovuto indossare quegli strani abiti e scarpe “da adulto”, che non ti sembravano per niente adatti a te? Per fortuna, gli anni ti hanno (speriamo!) portato a vestirti in modo adatto a un contesto lavorativo e allo stesso tempo a sentirti credibile e a tuo agio. Da lavoratore autonomo puoi godere della libertà di vestirti come vuoi nella vita quotidiana, me è sempre utile avere a portata di mano alcuni outfit formali per incontri ed eventi importanti.

6. Non prendi le sconfitte lavorative sul personale

Probabilmente il più grande vantaggio di lavorare come dipendente è che si impara a separare la vita professionale da quella personale. Come dipendenti, si impara a vedersi come rappresentanti di un’azienda e a non sentirsi completamente responsabili delle proprie azioni. Se qualcuno non è interessato al nostro modo di vendere, non lo prendiamo come un rifiuto personale.

Ovviamente la tua impresa sarà sempre più importante per te di quella di chiunque altro. Ma essere in grado di prendere le distanze dalle attività lavorative e osservarle in modo strategico, più che personale, può farti risparmiare energia e aiutarti a a prendere decisioni più equilibrate e oggettive.

Stai pensando di metterti in proprio? Comincia a creare la tua rete di contatti grazie ai nostri fantastici Biglietti da visita.

Nato dal suo amore per le verdure, il ristorante di Melissa Harwood, Spinach, è il coronamento di un sogno. Ma quando ha capito che era il momento giusto?

East Dulwich è un elegante sobborgo a sud di Londra, che ospita Melissa Harwood e il suo fantastico ristorante veg-centrico Spinach. Fin dall’inizio della sua carriera nel settore della ristorazione, Melissa ha sempre sognato di aprire un ristorante – ma capire quale fosse il momento giusto per farlo è tutt’altra cosa.

Ora che ha lanciato con successo l’attività dei suoi sogni (e ha già nel mirino l’apertura di altri due siti), ci ha raccontato perché sia così importante sostenere le piccole aziende, perché desidera rendere accessibile a tutti il cibo di qualità e come i social media l’abbiano aiutata ad espandere la sua azienda.

Raccontaci di Spinach. Da dove deriva il nome e cosa facevi prima di avviare la tua attività?

Prima di Spinach, lavoravo per il commerciante di vini Corney and Barrow. Ho iniziato come stagista nel ruolo di assistente di direzione, per poi salire di anno in anno a vice direttrice, direttrice generale, direttrice delle aperture e infine direttrice operativa. È stato un lavoro davvero gratificante e ho imparato molto da questa azienda. Questa esperienza mi è stata di grande aiuto quando ho deciso di avviare Spinach.

Il nome Spinach deriva dalla mia ossessione per le verdure. Tutti i pasti che preparavo erano sempre accompagnati da spinaci, e nel frigorifero gli spinaci non mancavano mai. I miei amici mi prendevano in giro e dicevano che se avessi avuto un figlio lo avrei chiamato Spinach – ed ecco che è nato Spinach.

Come hai fatto a capire che aprire un ristorante fosse la cosa giusta per te?

L’ho sempre desiderato. Ho iniziato a lavorare nel settore della ristorazione all’età di 15 anni, lavorando nelle cucine e come cameriera durante le cerimonie. Mi ricordo di aver detto a mia mamma che volevo aprire un ristorante quando avevo 19 anni. Ma lei mi ha sempre risposto: “È troppo presto, Melissa. Fai un po’ più di esperienza prima.” Dopo la mia esperienza da Corney and Barrow, ho chiamato mia mamma e le ho detto: “Voglio aprire un ristorante ora”. Credo di averglielo detto almeno un centinaio di volte. Alla fine mi ha risposto: “Sì, credo che sia giunto il momento.” Detto fatto – e non mi sono mai guardata indietro!

A cosa si ispira il tuo menù veg-centrico?

A Natale la mia coinquilina ha ricevuto il libro Plenty di Ottolenghi. Ricordo di averlo letto e di aver pensato che sembrava tutto delizioso. Ho cominciato a preparare le ricette e sono rimasta impressionata dai sapori. È sicuramente il miglior libro che io abbia mai letto. Ha cambiato completamente il modo in cui guardo il cibo e il mio approccio in cucina.

È importante per te sostenere altre piccole aziende procurandoti la materia prima a livello locale? E ci sono verdure che coltivi tu stessa?

Sostenersi a vicenda è straordinariamente importante per le piccole aziende e le attività locali. Altrimenti, non lo farà nessuno. Cerchiamo di rifornirci il più possibile dai negozi del centro – e anche se questi dovessero cominciare ad espandersi continuerei ad andarci per favorire il commercio locale.

Mi piacerebbe molto coltivare la mia verdura ma siamo a Londra e, come la maggior parte delle persone, vivo in un appartamento minuscolo. Ho fatto domanda per avere un orto urbano ma sono 97a in lista – sono due anni che aspetto, ma continuo ad essere fiduciosa. Cerchiamo sempre di raccogliere quello che c’è nei parchi della zona: di recente abbiamo trovato dei fantastici fiori di sambuco e more.

Di recente hai messo Spinach su Deliveroo e Uber Eats. Perché hai deciso di farlo? Stai facendo qualcosa di diverso per andare incontro alla domanda dei tuoi piatti?

Volevamo sviluppare ulteriormente l’immagine del marchio e rendere la nostra esperienza gustativa priva di sensi di colpa e disponibile a qualsiasi orario. Uber Eats e Deliveroo ci sono sembrate il modo migliore per raggiungere questo obiettivo. Possiamo offrire un’alternativa di alta qualità ad un pasto fatto in casa, per coloro che non vogliono una pizza o un hamburger. Finora è stata un’ottima esperienza, e non abbiamo dovuto modificare il nostro modo di lavorare per poter usufruire di questi servizi, ma solo preparare più cibo!

Quanto è importante il marchio per una piccola azienda? E come ti sostiene MOO nello sviluppo del brand?

Avere un marchio forte è estremamente importante per la mia attività. Il marchio rappresenta la mia reputazione, che si fonda sul passaparola dei miei clienti abituali che hanno fiducia nel servizio, nell’esperienza e nel cibo che comprano.

Quando Spinach avrà aperto i suoi due nuovi siti, l’identificazione e gli standard del marchio diventeranno ancora più importanti. MOO mi ha aiutata a trasformare il mio branding moderno ed efficace in biglietti da visita perfetti. Li adoro!

  • Spinach restaurant business cards
  • Spinach restaurant business card
  • Spinach restaurant business cards

Sei molto presente online. Perché è così importante per te e in che modo i social media contribuiscono a far crescere la tua attività?

I social media sono il miglior mezzo per fare marketing gratuitamente per un’azienda come la mia. Più follower e più visualizzazioni hai, e più crei interesse per il ristorante. E se poi quei follower hanno partecipato al mio percorso, è ancora meglio.

Ho avuto un contributo molto positivo da parte dei food blogger, che hanno visitato Spinach e hanno contribuito a promuovere il brand grazie ai loro fan.

Ora abbiamo deciso di rivolgerci ai blogger più spesso per presentare eventi speciali o tematici.

Qual è la cosa principale che hai imparato nell’avviare la tua attività?

Ci sono stati giorni in cui mi riusciva molto difficile svegliarmi e trovare la motivazione, dovendo fare tutto da sola. Talvolta il lavoro autonomo può risultare solitario e difficile, e spesso mi trovavo a fare le cose nel modo sbagliato, ma sapevo che sbagliare era l’unica maniera per capire quale fosse il modo giusto.

Farmi strada tra queste difficoltà mi ha fatto imparare moltissime cose.

  • Spinach restaurant
  • Spinach restaurant
  • Spinach restaurant

Quali sono secondo te le maggiori sfide per le piccole imprese di oggi?

Mi piacerebbe che il governo, a tutti i livelli, rendesse le cose più semplice per le piccole aziende. I recenti cambiamenti dell’imposta sui beni aziendali e dei salari minimi hanno avuto un impatto diretto sulla nostra attività. Anche attirare e tenere strette le persone giuste sta diventando sempre più complicato perché il mondo è in continuo e rapido cambiamento.

Quali consigli daresti a un aspirante imprenditore che vuole avviare la propria attività?

È molto importante avere principi guida solidi in cui credere perché sono questi che ci tengono a galla nei momenti di difficoltà. Inoltre, è necessario dare all’attività il tempo di svilupparsi e crescere, e ascoltare sempre quello che dicono i clienti.

Non essere troppo duri con se stessi, o cedere ai dubbi. Di errori ne commetteremo in ogni caso, quindi tanto vale farli facendo qualcosa per noi stessi, che ci appassiona.

Spinach è stata la cosa più difficile, stressante, impegnativa, esasperante, gratificante, bella, potente e appagante che io abbia mai fatto – e incoraggerei chiunque ne senta il desiderio a fare la stessa cosa!

In cerca di ispirazione? Scopri come Kickie Chudikova sta cambiando il mondo con il design industriale

Per Biglietti da Visita che parlano da soli, Cotton è quello che fa per te: 100% T-shirt, zero alberi. Un cartoncino come non l’avevi mai visto!

Ti presentiamo Tim, Chloe e Antoin, tre artisti davvero unici che utilizzano mezzi di espressione completamente diversi ma con un elemento in comune: il nostro cartoncino Cotton. Leggi le straordinarie storie delle loro attività e scopri perché Cotton è il cartoncino giusto per loro.

 

Tim Kent Art

Tim Kent è un artista visivo con sede ad Atlanta, in Georgia. Tim è sempre stato appassionato di creazioni artistiche ma è durante i suoi studi di pittura al Savannah College of Art and Design che ha deciso di trasformare questa passione in una vera e propria carriera professionale. Tim vorrebbe far cambiare l’opinione delle persone sulla tela come mezzo artistico: “La tela è diventata un elemento formale standardizzato – quando parlo con gli artisti, solitamente il piano della superficie rappresenta qualcosa ‘da superare’ per poter passare alla sostanza del proprio lavoro. Invece per me è proprio dove ha luogo l’innovazione.”

  • Tim Kent art exhibition
  • Tim Kent art
  • Tim Kent art

Il processo di Tim inizia con una “prototipazione rapida” che gli permette di “esplorare i limiti della tela tesa”. Egli utilizza “lo spazio e il volume delle tele come strumenti di cesellatura” per dare una “interpretazione del colore in relazione alla forma su cui si trovano e al piano occupato nello spazio.” Il lavoro di Tim “permette al pubblico di visualizzare il colore in un dialetto tridimensionale”, nonché di “prendere in considerazione come la superficie di un piano e il bordo e l’interno di una tela possano creare un importante percorso di scoperta e rivelazione.”

  • Tim Kent cotton business cards
  • Tim Kent artworks
  • Tim Kent art

Tim ha creato una serie di Biglietti da Visita Quadrati per presentare il proprio lavoro, che rispecchiano le sue tele quadrate: “Ho selezionato alcune delle mie opere preferite per la prima serie di biglietti da visita di cotone – la prossima volta modificherò il design per coloro a cui piace collezionare i biglietti da visita degli artisti. Ho scelto il cartoncino riciclato Cotton – è un ottimo modo di iniziare la conversazione e le persone commentano sempre la sensazione che i biglietti lasciano al tatto! La qualità di stampa archivistica rende ogni design una vera e propria opera d’arte in miniatura. Finora questi biglietti da visita sono riusciti a tirare il meglio da ogni design. Sono rimasto senza la sera dell’inaugurazione della mia mostra Spectrum – e ancora oggi ricevo messaggi da persone che mi chiedono di spedirgliene alcuni!”

Crea le tue opere d’arte in miniatura con Cotton

 

Chloe Rogers Design

Chloe Rogers è una grafica freelance scozzese. Chloe è sempre stata appassionata di design, e ancor di più dopo aver intrapreso studi di grafica al college. Ma poco dopo aver iniziato gli studi, Chloe ha iniziato a stare poco bene e ha sviluppato la ME (o sindrome da fatica cronica), che le impediva di frequentare fisicamente i corsi. Nonostante ciò, Chloe era determinata a non abbandonare la sua creatività e ha iniziato a dedicarsi, nel tempo libero, alla stampa artistica da casa. Recentemente ha deciso di intraprendere una nuova sfida: 100 giorni di stampa linoleografica. Ispirandosi alla natura, alla frutta e ai fiori, Chloe crea una stampa al giorno e pubblica il suo lavoro su Instagram.

  • Chloe Rogers art
  • Chloe Rogers cotton business card
  • Chloe Rogers stamped gift wrapping paper and paper products

Per i biglietti da visita, Chloe voleva uno stile che rispecchiasse la sua persona e il suo mezzo di espressione artistica: “Ho creato un timbro linoleografico intagliato a mano con il mio nome. L’ho messo su carta e l’ho scansionato per creare una stampa digitale che ho poi caricato su MOO. Volevo uno stile grezzo e naturale, che rappresentasse le mie influenze e le mie stampe.”

  • Chloe Rogers cotton business cards
  • Chloe Rogers cotton business cards

“Sono stata davvero entusiasta di scoprire che MOO aveva lanciato i Biglietti da Visita Cotton – amo la natura e l’ambiente, quindi poter avere biglietti da visita realizzati con T-shirt riciclate, e che per di più riflettono lo stile naturale delle mie creazioni, è semplicemente fantastico! E sono molto soddisfatta della loro resistenza, non credevo che il cartoncino di cotone potesse essere così robusto! Non vedo l’ora di iniziare a offrire i miei biglietti da visita!”

In cerca di uno stile naturale? Prova i Biglietti da Visita Cotton

 

NVML DSGN

Antoin Huynh è un artista visivo con sede a Los Angeles, in California, che opera con il nome commerciale di NVML DSGN. Antoin è specializzato in brand design, fotografia e videografia, e lavora come freelance da ben 12 anni. In questi anni Antoin ha gestito aziende serigrafiche, realizzato fumetti, è andato in tournée con gruppi musicali, ha fotografato matrimoni e girato video musicali. Ora sta lavorando al suo primo romanzo grafico – un libro fotografico con le sue fotografie preferite – e ad alcune opere inedite.

  • Antoin Huynh prints
  • Antoin Huynh sketch
  • Antoin Huynh logo

Antoin passa molto tempo all’aperto – le texture e i colori che trova in natura ispirano il suo lavoro, e voleva che questo si riflettesse anche nei suoi biglietti da visita: “Quando creo i miei biglietti da visita, voglio mettere in luce la mia personalità attraverso l’uso di colori vivaci, combinati al mio design e alle mie competenze fotografiche. Il mio design si ispira a una fotografia che ho realizzato in montagna durante un’escursione in uno dei miei posti preferiti della foresta nazionale di Angeles – incarna perfettamente la mia ossessione per i tramonti, la tipografia e le linee.”

  • Antoin Huynh cotton business cards
  • Antoin Huynh cotton business card
  • Antoin Huynh cotton business card

“Amo profondamente la natura e sono davvero contento di aver trovato un modo più ecologico e sostenibile per stampare i miei biglietti da visita, e per di più con uno stile e una texture fantastici! Sono tutti molto sorpresi di sapere che i miei biglietti, dai colori così vivaci, sono realizzati in 100% cotone. Ciò che mi ha stupito di più è la consistenza dei biglietti da visita. Posso sempre contare su MOO per presentarmi al meglio!”

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Aggiornamento ottobre 2022: Questo articolo fa riferimento a come producevamo i Biglietti da visita Cotton. Ora utilizziamo una procedura nuova.