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Come Produce UK ha trasformato l’organizzazione degli eventi in una forma d’arte

Produce UK event with stalls

Produce UK realizza eventi coinvolgenti e fuori dal comune per marchi di alto profilo. Scopri come il team realizza le sue idee straordinarie.

Sia che si tratti di un concerto per pianoforte illuminato da 44 lampade a sospensione che seguono il ritmo della musica, o di un cassone per rifiuti trasformato in una galleria d’arte, Produce UK si impegna a organizzare eventi che fanno rimanere a bocca aperta.

Quest’agenzia che si occupa di placemaking e organizzazione di eventi realizza esperienze strabilianti per conto di brand famosissimi, come Adidas, Hem e Hyundai.

L’attività è stata avviata dieci anni fa dalla direttrice Catherine Borowski. “Avevo capito che serviva un’agenzia dal taglio veramente artistico, in grado di creare esperienze straordinarie per brand e sviluppatori applicando la propria creatività e la conoscenza degli spazi”, ci ha detto Borowski. “Oggi possiamo contare su un team eccezionale di creativi di talento: artisti concettuali, produttori, placemaker, pensatori, designer e direttori artistici.”

Accogliendo nel team anche cantanti, designer di accessori, artisti, un life coach, un compositore e un pilota di elicotteri, Borowski fa sì che le persone di talento con cui collabora rimangano all’interno dell’agenzia e diventino parte dell’originalissimo mondo di Produce UK.

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Eventi di forte impatto

Nel marzo 2017, ha preso forma uno dei progetti finora più ambiziosi di Produce UK: SKIP Gallery. Dopo l’inaugurazione, questa galleria ha ospitato sei mostre dentro un cassone per rifiuti e ha collaborato con alcuni dei principali artisti britannici contemporanei, tra i quali David Shrigley, Ben Eine e Gavin Turk.

Borowski descrive il proprio brand come “fieramente indipendente, agile e molto coraggioso” e il suo stile offre forti emozioni visive, diventando oggetto di conversazione e trasformando il design in un’esperienza condivisibile. “Ai nostri clienti piace molto lavorare con noi perché gli facciamo fare un’ottima figura”, ci ha detto ridendo Borowski.

Il nome di Produce è semplice come il loro modus operandi. “Produciamo cose”, ci ha spiegato Borowski, ma le idee che lei e il suo team trasformano in realtà sono tutt’altro che semplici. Quando non si occupando di esporre opere d’arte in cassoni per i rifiuti, progettano e attuano progetti su grande scala.

Tra le collaborazioni, ricordiamo un pop-up immersivo stagionale a forma di scivolo gigante illuminato da luci LED nel quartiere londinese di Wembley Park, una specie di parco divertimenti a tema calcistico con uno schermo da 91 metri a 360°, e l’evento preferito di Borowski tra quelli realizzati fino a oggi: il lancio nel Regno Unito di RuPaul’s Drag Race per truTV.

“Abbiamo organizzato una sfilata in diretta che contava tra i giudici lo stesso RuPaul, che è intervenuto di persona in occasione della finale”, ci ha detto Borowski. “Sono una sua grande fan e di persona è generoso, impetuoso, gentile e molto perspicace.”

Nella mente dei progetti

Come si arriva alle idee che rendono Produce UK così originale?

“Il nostro team di artisti e creativi è sempre al passo con i movimenti, le tendenze, gli stili e le tecniche di produzione emergenti’, ci ha detto Borowski. “Il nostro principio consiste nello stimolare l’immaginazione di clienti, visitatori e ospiti, creando esperienze così ricche visivamente che tutti sentono la necessità di condividerle su Instagram.

“Ci piace immergerci nel brand e nell’ambiente dei clienti, bevendo un caffè insieme a loro o visitandone la sede, per conoscerli meglio e capire che cosa li appassiona.” Poi seguono le sessioni di brainstorming, che possono avvenire ovunque: “da dentro un cassone per rifiuti ai sedili posteriori di un Uber”, ci ha spiegato Borowski.

Il team che si occupa di placemaking si fa ispirare dalla propria “ossessione per i non luoghi e gli ambienti aziendali“, trasformando spazi pubblici eclettici in sedi temporanee per eventi e scambi esperienziali.

“Il nostro studio di placemaking collabora all’organizzazione degli eventi”, ci ha spiegato Borowski. “Utilizzando tutte le risorse a nostra disposizione, siamo in grado di elaborare strategie complete, dal concetto iniziale all’esecuzione.

“Fare placemaking significa guardare gli spazi pubblici da un punto di vista olistico, con l’obiettivo di amplificare la presenza di un luogo in modo attinente alle sue caratteristiche peculiari.

“In sostanza, creiamo destinazioni e posti in cui la gente vuole andare e dove vuole fermarsi a socializzare.”

Marketing che salta all’occhio

In un mercato in cui abbonda la creatività, il marketing è la chiave di volta del successo di questa agenzia. “Per noi è fondamentale fare marketing in stile Produce UK, ovvero con coraggio e creatività”, ci ha detto Borowski.

Esplorando una gamma eclettica di canali diversi, Produce UK è riuscita ad assicurarsi la presenza giusta per attrarre i progetti su larga scala che i suoi creativi trovano particolarmente stimolanti.

“Le nostre tattiche comprendono l’elaborazione e la presentazione di un Trend Report bimestrale e una forte presenza sui social media”, ci ha detto Borowski. “Abbiamo anche lanciato Place:Labs, un forum trimestrale dove si incontrano persone che lavorano in diversi ambiti. Lo descriviamo come un ‘un luogo-laboratorio per ispirare il futuro.’”

Di questa strategia fanno parte anche i Biglietti da visita di Borowski, che non passano inosservati, proprio come i suoi progetti. “Abbiamo dei favolosi biglietti Luxe in cartoncino da 600 gr/m2”, ci ha detto. “Mi piace il loro spessore e il peso: si vede che sono di ottima qualità.’”

Come molte cose relative all’attività di Borowski, anche i suoi biglietti da visita sono diventati argomento di conversazione. “Tutti adorano i nostri biglietti”, ci ha detto. “Ogni volta che li do a qualcuno, ricevo commenti sullo spessore e la gente mi chiede i dati di contattato di chi li stampa. Sono fiera di fare da ambasciatrice a MOO.

“Recentemente, ero in Giappone, il paese del biglietto da visita, e anche lì ci sono state reazioni incredibilmente positive.”

I vantaggi dell’eccellenza

Che cosa consiglierebbe a chi intende avviare un’attività di organizzazione di eventi? “Di pensare fuori dagli schemi. Essere coraggiosi. E risolvere i problemi, non crearli.

“Mantenere vivo il senso dell’umorismo e non smettere di sorridere: è una strategia che apre le porte sia con i clienti che con i fornitori. Dire grazie. Trattare bene tutti: dai tecnici delle luci, gli addetti alle pulizie e i designer ai clienti.”

Borowski mette in pratica ciò che dice e si impegna a supportare in pieno il proprio staff, composto al 95% da donne. “Questa percentuale è frutto più del caso che di un progetto preciso, ma offriamo orari molto flessibili e diamo valore alla vita al di fuori del lavoro”, ci ha detto.

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